macron conte

MAL DI FRANCIA - CONTE CHIAMERÀ MACRON PER SMORZARE LA TENSIONE - IL PREMIER NON SA COME FERMARE L'ATTIVISMO DI SALVINI E DI MAIO IN POLITICA ESTERA - IL LEGHISTA SI SMARCA DA LUIGINO PER RITAGLIARSI IL RUOLO DI MEDIATORE - LE PRESSIONI DI MATTARELLA

Marco Conti per “il Messaggero”

 

macron conte

Il tentativo di Giuseppe Conte di ridimensionare lo scontro con la Francia passa per una normale giornata da presidente del Consiglio che va a Genova, prima a vedere l' abbattimento del ponte Morandi, e poi visita l' Istituto Italiano di Tecnologia e l' ospedale Gaslini.

 

LA GUERRA

I segnali di una riappacificazione tra Roma e Parigi non emergono ancora. E così Conte prende tempo. Anche oggi sarà in trasferta, anche se di prima mattina si ritroverà al Quirinale con Sergio Mattarella per la Giornata del ricordo delle foibe e potrebbe essere occasione per un rapido confronto. Sa bene, Conte, che toccherà a lui intervenire. E magari chiamare Macron dopo che la fitta rete diplomatica, messa in moto da palazzo Chigi e dal ministro degli Esteri Moavero, avrà compiuto il suo lavoro.

 

La precisazione del portavoce del governo francese Benjamin Griveaux sul carattere «non permanente» del ritiro dell' ambasciatore francese Masset, conferma l' avvio di una strategia di riavvicinamento, e comunque di spiegazione, in grado di preparare il terreno ad una sorta di scuse per il viaggio compiuto dal vicepremier Di Maio a Parigi per incontrare Christophe Chalencon.

macron conte

 

Il portavoce dell' ala dura dei gilet gialli, non è un normale leader d' opposizione, come Di Maio lo vuol far passare. Non solo perché islamofobo o perchè a Natale il fabbro di 52 anni riteneva «inevitabile la guerra civile» in Francia. Ma perchè Chalencon non è stato eletto da nessuno. Anzi il ruolo di portavoce viene contestato dal resto del movimento fortemente diviso in tante frange. D' altra parte di incontri tra Salvini e la Le Pen - avversaria di Macron alle ultime presidenziali - se ne contano molti e nessuno ha creato problemi diplomatici al pari della partecipazione di Hollande al congresso del Pd, evocato ieri dal vicepremier grillino.

 

Salvini Di Maio

Il premier Conte già Davos aveva avuto occasione di verificare il grado di irritazione di Macron per gli attacchi continui dei due vicepremier sui migranti, la Libia o il passato coloniale. La spiegazione che lo stesso Conte ha dato in quella occasione alla Cancelliera Merkel e carpita da un fuorionda da La7 («Salvini è contro tutti», «il M5S attacca la Francia perchè è giù nei sondaggi»), non ha certamente aiutato anche se ha mostrato la solitudine di un premier che cerca di parare il parabile.

 

Ieri tra i due vicepremier è stato Salvini a gettare più acqua sul fuoco. Il ministro dell' Interno ha scritto una lettera al suo omologo francese Castaner chiedendogli un incontro. L' apporto più importante dato da Di Maio al tentativo di allentare la tensione è stato quello di tenere in silenzio Alessandro Di Battista con il quale giorni fa è stato a Parigi. Di questo, ovvero del contributo del Dibba alla politica estera del governo, Conte ha avuto modo di parlare mercoledì sera, a margine del consiglio dei ministri, con lo stesso Di Maio.

CONTE SALVINI DI MAIO BY SPINOZA

 

I due si sono ritrovati nelle considerazioni sulle difficoltà che l' Italia incontra nei rapporti con la Francia - dalla vicenda Fincantieri alla Libia, dai migranti ad Alitalia - ma Conte non condivide il metodo dell' attacco frontale che oltretutto rafforza Macron, come sostiene un sondaggio del settimanale Marianne che dà En Marche in salita di sei punti rispetto alle ultime presidenziali.

 

Martedì Giuseppe Conte parlerà di Europa nel discorso che terrà all' europarlamento di Strasburgo. Nello stesso giorno il ministro degli Esteri Enzo Moavero parlerà al Senato di Venezuela. Due occasioni per capire da che parte va la politica estera italiana e, soprattutto, un modo per ribadire che la competenza sulla politica estera è del premier e del titolare della Farnesina. L' imminenza della trasferta di Conte in terra francese spinge la diplomazia a chiudere l' incidente prima di martedì, anche se il premier sa di dover modulare bene le scuse per non sconfessare soprattutto Di Maio che rischia molto persino con il voto in Abruzzo.

 

MATTARELLA E CONTE

IL VIAGGIO

Stretto tra i suoi due vice, e la richiesta del Quirinale di ripristinare i tradizionali rapporti con i cugini d' oltralpe, Conte da ieri ha dalla sua anche la preoccupazioni degli imprenditori che lavorano con la Francia. La posta in gioco alle elezioni di maggio è alta in tutti paesi europei e ancor più a Bruxelles. Lo scontro tra europeisti ed euroscettici sarà il tema dominante, ma Silvio Berlusconi è convinto che alla maggioranza giallo-verde le continue polemiche oltreconfine - con Francia, Malta, Olanda o Germania - servono anche «a coprire le difficoltà della nostra economia» nel tentativo di spostare in là la manovra correttiva.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...