enrico michetti dopo la sconfitta

MICHETTI SOLITARIO Y FINAL - RONCONE RACCONTA IL CLIMA FUNEREO CHE SI RESPIRAVA IERI AL QUARTIER GENERALE DEL CANDIDATO DI CENTRODESTRA A ROMA: “LO ACCOGLIE UN GRUPPETTO DI SGUARDI GELIDI. TUTTI DI FRATELLI D'ITALIA. L'ASSENZA DI LEGA E FORZA ITALIA DICE, PIÙ O MENO, QUESTO: L'AVETE SCELTO VOI, LA SCONFITTA È VOSTRA” - “MAI VISTO UNO PIÙ SOLO. CORDONE SANITARIO, NIENTE DOMANDE. L'ORDINE È: DEVE PARLARE UN MINUTO, DUE FRASI. LA PRIMA, STREPITOSA, È: 'ELEZIONI CON ESITO LACONICO'" - VIDEO

 

 

Fabrizio Roncone per il "Corriere della Sera"

 

enrico michetti 2

Dai, Enrico, non fare così. Smettila. Ti prego. La Meloni, no. Escluso. Non viene. Santo Cielo, Enrì. I capricci, alla tua età? (pochi minuti dopo le 16: exit poll già con numeri definitivi, sconfitta tremenda, impossibile rimontare uno scarto del 20%).

 

enrico michetti dopo la sconfitta 4

Ma quello di Enrico Michetti non è un capriccio. Al martirio della conferenza stampa non vuole essere solo. Minaccia di restare a casa.

 

Occhi lucidi e forastici, lui che li ha sempre avuti pieni di efferata bontà, tipo quello del quarto piano che incontri in ascensore, come va, come non va, bisogna dire al portiere di annaffiare meglio le aiuole, eh?

 

Però alla fine lo convincono, lo infilano in macchina e allora pallido e teso arriva qui, nella sede del suo comitato, in un tramonto grigio tra palazzoni e prati brulli, due isolati dietro il bar dei Cesaroni, la Garbatella di Giorgia, con l'autista che imbocca la rampa e lo scarica davanti al garage. Cordone sanitario. Niente domande dei cronisti.

 

enrico michetti fabio rampelli

L'ordine è: deve parlare un minuto, due frasi (la prima, strepitosa, è: «Elezioni con esito laconico»), si alza e lo portate via. Lo accoglie un gruppetto di sguardi gelidi.

 

Tutti di Fratelli d'Italia. L'assenza di Lega e Forza Italia dice, più o meno, questo: l'avete scelto voi, la sconfitta è vostra (Matteo Salvini, su Roma, non ha entrature, eccetto quelle di Claudio Durigon: e si era così prudentemente rimesso alla volontà degli alleati; il Cavaliere aveva invece sponsorizzato, con forza, Guido Bertolaso: ma Bertolaso, cinque anni fa, durante l'ultima campagna elettorale, ebbe una botta di genio e disse alla Meloni, candidata, di pensare ad allattare e a fare la mamma; un episodio che lei stessa, con amarezza, ricorda anche nel suo ultimo libro). Settimane di totale incertezza.

enrico michetti dopo la sconfitta

 

Poi, una mattina di giugno, il deputato Paolo Trancassini se ne uscì entusiasta: «Tranquilli, il candidato giusto ce l'ho io». Lui, ipnotizzato, Michetti se lo sentiva tutti i giorni, un sermone dietro l'altro, tra spregiudicato buon senso e contundente mitezza, sulle frequenze di una emittente locale, Radio Radio.

 

meloni michetti salvini

Trancassini ne parlò poi con Arianna, la sorella di Giorgia. Arianna, adesso, è chiusa in una stanza. Trancassini, mentre si vede sfilare davanti il corpo di Michetti diretto in conferenza stampa, è chiuso in se stesso. Uno straccio (provate a immaginare cosa può avergli detto la Meloni quando ha realizzato il genere di candidato che le aveva propinato).

 

enrico michetti e matteo salvini in spiaggia 3

Restano pagine indimenticabili: il Professore, nei primi comizi, attacca subito con il mantra della competenza, con i romani che sono meravijosi, e poi prosegue a parlare di bighe e di acquedotti, di legioni invincibili, ha un'appiccicosa fascinazione per Roma Caput Mundi e per i grandi papi («Quando ci si pone davanti al cuppolone, cosa ci appare? Quel colonnato che sembrano due braccia aperte»).

arianna e giorgia meloni

 

Allora lo mettono seduto e gli dicono: Professore caro, ti abbiamo candidato a sindaco di una città in macerie, infetta e infestata da cinghiali, istrici e tori impazziti, strangolata dal traffico, con le fiamme che divorano bus e ponti storici e tu devi farci il piacere di smetterla con Cicerone e proporre invece idee e soluzioni possibilmente realizzabili. Lui, mortificato, accetta il consiglio.

enrico michetti dopo la sconfitta 5

 

Ma, a raffica, iniziano a schizzare fuori i contenuti pelosi dei suoi predicozzi radiofonici. Frasi tragiche sulla Shoah (la comunità ebraica fa saltare la visita al Ghetto della Meloni), oppure sui soccorritori di Rigopiano («C'era gente di colore, servivano persone competenti»).

 

All'ultimo confronto su Sky con Roberto Gualtieri, gli chiedono: sui diritti civili, Roma, come le appare? Lui: «Una città stupenda. Diciannove miei amici provenienti da Barcellona hanno appena trascorso una vacanza bellissima. Alla fine sono ripartiti dicendomi entusiasti: sui bus abbiamo sempre viaggiato gratis!» (in realtà, non avevano pagato il biglietto). Campagna elettorale complicatissima.

 

enrico michetti vota al ballottaggio

Quelli dell'ufficio stampa, scortandolo con aria cimiteriale verso i microfoni. «Speriamo non faccia altri casini» (la Meloni sta per cominciare a parlare nella sede di via della Scrofa). Trancassini - ex talent scout del partito - si appoggia al muro, esausto. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera ed ex campione di nuoto, resta distante ma a gambe divaricate, le braccia muscolose conserte, la mascella vibrante e disgustata. Chiara Colosimo, consigliere regionale, volendo fare carriera, resta in un corridoio laterale. Il Professore è costretto a sedersi da solo. Mai visto uno più solo. (Si avvicina un tizio dello staff. Foto sul cellulare, pubblicità del Mulino Bianco: «Michetti, il biscotto dorato al forno»).

giorgia meloni con enrico michettiGIORGIA MELONI ENRICO MICHETTIenrico michetti matteo salvini simonetta matone giorgia e arianna meloni ENRICO MICHETTI MATTEO SALVINImatteo salvini enrico michetti giorgia meloni

 

Ultimi Dagoreport

francesco saverio garofani sergio mattarella giorgia meloni maurizio belpietro

DAGOREPORT - MA QUALE “COMPLOTTO DEL QUIRINALE CONTRO GIORGIA MELONI”! DIETRO ALLA DIFFUSIONE DELLE PAROLE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI ALLA “VERITÀ” DI BELPIETRO C'E' UNA “GOLA PROFONDA” UN PO’ PASTICCIONA, CHE SI E' FATTA SGAMARE IN MEZZA GIORNATA - DAGOSPIA È IN GRADO DI AGGIUNGERE ALCUNI DETTAGLI SULLA CENA DI GIOVEDÌ 13 NOVEMBRE ALLA TERRAZZA BORROMINI. A TAVOLA C’ERANO SEDICI PERSONE: OLTRE ALL’ORGANIZZATORE, LUCA DI BARTOLOMEI E A FRANCESCO GAROFANI, C’ERANO MANAGER, CONSULENTI, UN AD DI UNA BANCA, DUE CRONISTI SPORTIVI E…UN GIORNALISTA CHE IN PASSATO HA LAVORATO IN UN QUOTIDIANO DI DESTRA, GIA' DIRETTO DA BELPIETRO. SARÀ UN CASO CHE LA MAIL A FIRMA “MARIO ROSSI”, DA CUI È NATO LO “SCANDALO”, SIA STATA INVIATA ANCHE AL MELONIANO "IL GIORNALE" (CHE PERO' L'HA IGNORATA)? - IL CONTESTO ERA CONVIVIALE, SI PARLAVA DI CALCIO E DEL PD, MA GAROFANI NON HA MAI PRONUNCIATO LA PAROLA “SCOSSONE”, CHE INFATTI NELLA MAIL ORIGINALE NON C’È - L’AUDIO? ANCHE SE CI FOSSE, BELPIETRO NON POTREBBE PUBBLICARLO PERCHÉ SAREBBE STATO CARPITO ILLEGALMENTE...

maurizio belpietro giorgia meloni la verita

DAGOREPORT - IL GIOCO DI PRESTIGIO DI MAURIZIO BELPIETRO: LO "SCOOP" SUL PRESUNTO “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È BASATO SULLE PAROLE “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”, CHE IL CONSIGLIERE DEL COLLE, FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, AVREBBE PRONUNCIATO ALLA CENA DOPO L’EVENTO IN RICORDO DI AGOSTINO DI BARTOLOMEI. MA NELLA MAIL ANONIMA CHE SEGNALA LA VICENDA A "LA VERITA'" QUELLE DUE PAROLE NON SONO VIRGOLETTATE: SEMBRANO ESSERE UN RAGIONAMENTO DELL’AUTORE, IL MISTERIOSO "MARIO ROSSI" – “LINKIESTA”: “PER CAPIRE COSA PENSI MELONI BISOGNA LEGGERE ‘LA VERITÀ’, ESATTAMENTE COME PER CAPIRE COSA PENSI GIUSEPPE CONTE BISOGNA LEGGERE ‘IL FATTO’. QUANTI SI BEVONO OGGI LA FAVOLA DELLA SVOLTA ATLANTISTA ED EUROPEISTA DI MELONI, FAREBBERO BENE A LEGGERE ‘LA VERITÀ’, SMACCATAMENTE FILO-PUTINIANO, NO VAX E NO EURO. LA VERITÀ DEL GOVERNO MELONI STA LÌ”

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – COME PREVISTO, ANTONIO E GIAMPAOLO ANGELUCCI HANNO DECISO CHE, A PARTIRE DAL PRIMO DICEMBRE, AVVERRÀ IL CAMBIO DI DIREZIONE DE “IL GIORNALE” CON L’ARRIVO DI TOMMASO CERNO CHE, A SUA VOLTA, VERRÀ RIMPIAZZATO A “IL TEMPO” DA DANIELE CAPEZZONE – MALGRADO LA PROPOSTA DI ANDARE ALLA DIREZIONE EDITORIALE DE “IL GIORNALE”, AL POSTO DI VITTORIO FELTRI, CHE PASSEREBBE A QUELLA DI “LIBERO”, ALESSANDRO SALLUSTI NON L’HA PRESA BENE: IL BIOGRAFO DI GIORGIA MELONI LO CONSIDERA UNA DIMINUTIO PER IL SUO PRESTIGIO E MIREREBBE A DARE VITA A UN PROGETTO MEDIATICO CON NICOLA PORRO…

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?