mondo migliore centro di accoglienza rocca di papa

MIGRANO PURE I FONDI - NON È CHE DIETRO LA RIVOLTA DEI SINDACI C'È ANCHE LA PERDITA DI 150 MILIONI? COL DECRETO SICUREZZA I COMUNI NON RICEVERANNO PIÙ I SOLDI PER LO SPRAR, SISTEMA DI PROTEZIONE PER RICHIEDENTI ASILO E RIFUGIATI CHE ERA GESTITO DAGLI ENTI LOCALI. TRA PERMESSI UMANITARI ORMAI SCADUTI E RICHIEDENTI ASILO CHE DOVRANNO ESSERE TRASFERITI NEI CENTRI DI ACCOGLIENZA STRAORDINARI O NEI CENTRI PER IL RIMPATRIO IL NUMERO DI STRANIERI CUI FAR FRONTE SI DIMEZZERÀ

Antonella Aldrighetti per ''il Giornale''

 

Pur di difendere senza alcuna esitazione l' accoglienza dei migranti senza titolo sono scesi in piazza con tanto di ragazzini al seguito per gridare slogan desueti contro il ministro dell' Interno, hanno volantinato bollettini stampa intrisi di vendetta e inneggiato alla disobbedienza civile, reclamizzato sui social la minaccia di ricorrere alla Consulta contro il Dl Salvini e, non ultimo, spronato il terzo settore a inondare le città con un grande appuntamento di rilevanza nazionale. Sono loro, i sindaci tanto buonisti quanto disperati dimentichi di quella fascia tricolore di cui si fregiano nelle occasioni pubbliche e, altrettanto, di rispettare una legge dello Stato.

migranti

 

Leoluca Orlando, Luigi de Magistris, Dario Nardella, Antonio Decaro e l' ordine non è certo d' importanza si sono autonominati nemici del decreto Sicurezza, almeno per quanto riguarda il capitolo sui permessi di soggiorno ai richiedenti asilo, e vorrebbero calpestarlo a suon di insulti. Già ma dietro l' enorme mole di chiacchiere che costoro, assieme al codazzo di altri primi cittadini meno in vista, sta inondando i media ci sarebbero delle mere motivazioni utilitaristiche e profondamente interessate.

 

Ci sono in ballo infatti un bel mucchio di soldi che verranno stornati dai finanziamenti per l' accoglienza diffusa nei comuni e nelle aree metropolitane: poco più di 150 milioni di euro e solo nel primo anno. Già, perché tra permessi umanitari ormai scaduti e richiedenti asilo ospitati negli Sprar che dovranno essere trasferiti nei centri di accoglienza straordinari o, in caso di diniego, nei centri per il rimpatrio il numero di stranieri cui far fronte, a dir poco, si dimezzerà.

 

LEOLUCA ORLANDO

I comuni quindi non otterranno più tutti quei fondi, previsti negli anni passati dai predecessori del ministro leghista, Angelino Alfano e Marco Minniti. Così non li potranno più ridistribuire a cooperative, enti benefici e onlus per i percorsi di integrazione e formazione. E i comuni dovranno fare a meno anche dei 700 euro a migrante senza titolo, se ospitato nella rete Sprar.

 

Nella stessa misura Cittalia, la fondazione dell' Anci (l' Associazione nazionale dei comuni) non andrà più a gestire la rendicontazione di migranti negli anni a venire intascando oltre 15 milioni di euro a triennio. Insomma più che ottime ragioni per protestare, anche se la solidarietà coi migranti c' entra poco.

 

A voler fare i conti in tasca ai comuni dissidenti si arriva facilmente all' ammontare elargito negli ultimi sette anni a ciascuno di loro. A Palermo, per il 2019, non entreranno più nelle casse ben 14,5 milioni di euro da impegnare nello Sprar: una beffa per Orlando che proprio un anno fa annunciava assieme al suo assessore alla Cittadinanza solidale di voler trasformare tutti i Cas in accoglienza diffusa avendo già incassato il via libera di Minniti e dell' Anci. Il profitto? Ben 100 milioni di euro all' anno nelle casse del capoluogo siciliano. Napoli invece dovrà rinunciare a 5,4 milioni, Bari a 4,2 e Firenze a 3,9.

 

presidio a catania per i migranti

E facendo un' ulteriore disamina delle grandi città accoglienti viene fuori il resto degli impegni di spesa che resteranno nelle casse dello Stato. Torino (6,3 milioni), Milano (14,4), Brescia (4,2), Bologna (14,8), Livorno (3,9), Roma (17,2), Salerno (3,7) e Reggio Calabria (5,6). Insomma non ci provino questi sindaci a nascondersi dietro il dito della pietas.

 

A questa decurtazione solo parziale di fondi, pari a 99,3 milioni circa, si devono aggiungere le risorse dell' ultimo decreto firmato ai primi di febbraio 2018, ossia a un mese dalle elezioni politiche, da Marco Minniti. Ulteriori 50 milioni di euro che andavano ad allargare la platea delle piccole comunità, delle reti costituite da comuni minori consorziati tra loro e aperti all' ospitalità dei richiedenti asilo.

 

SALVINI MIGRANTI

Un sonoro stop anche per questi ultimi 170 territori che, assieme a tutti gli altri, andranno a perdere un altro milione e 400 mila euro frutto di quella quota a migrante (700 euro per ciascun ospite) elargita senza vincolo alcuno dal Viminale fino a tutto il 2018. Ed ecco che si arriva a un netto erariale di ben 150,7 milioni. Certo, un buon motivo per scendere in piazza e provare ad appellarsi alla Corte costituzionale. Altro che carità di pat

marco minniti salvini twitta la fine che fa il podio di alfano

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...