MORT-ACI LORO, L’ACI NON MUORE MAI - PURE RENZI VIENE ROTTAMATO DALLA LOBBY PIÙ POTENTE D’ITALIA (COPY BERSANI): L’INUTILE PRA, PUBBLICO REGISTRO AUTOMOBILISTICO, RESTA IN PIEDI

Alberto Statera per “la Repubblica

 

ACI AUTOMOBILE CLUB ITALIAACI AUTOMOBILE CLUB ITALIA

Come aveva ragione Pierluigi Bersani quando, alle prese con le sue “lenzuolate”, si lamentava: “Non gli avvocati, i farmacisti o i commercianti: la lobby più forte d'Italia è quella dell'Aci”. Passati tanti anni, adesso se ne è accorto anche Matteo Renzi, che come si sa non ama ammettere le sconfitte, ma che dinanzi a quella lobby ha mestamente capitolato, pur continuando a proclamare: “ Io non mi arrendo”. Uno dei peggiori esempi della burocrazia italiana, che il governo rottamatore doveva mettere in riga, è uscito come sempre indenne dalla Legge di stabilità.

 

L'articolo 30, che prevedeva la fine del Pubblico Registro Automobilistico (Pra) gestito dall'Aci, è scomparso e così gli italiani continueranno a pagare quasi 200 milioni di euro all'anno per mantenere in vita un inutile doppione rispetto alla Motorizzazione civile. Siccome questo paese non si fa mancare niente, ha infatti due distinti registri automobilistici: la Motorizzazione che rilascia la carta di circolazione e il Pra, cioè l'Aci, che rilascia il certificato di proprietà.

bersani renzi bersani renzi

 

Non c'è bisogno di un premio Nobel per capire che basterebbe il cosiddetto libretto di circolazione per dimostrare la proprietà. Ma se il Pra, creato nel 1927 in epoca fascista, fosse abolito e accorpato alla Motorizzazione, che peraltro non è un gioiello di efficienza, l'Aci, perderebbe i due terzi delle sue entrate e cadrebbe in coma irreversibile.

 

Nato nel 1898, il Club, che vive su una tassa occulta pagata da tutti noi, è un grande feudo: 1.500 delegazioni, 106 uffici provinciali, 3.000 dipendenti, 900 poltrone da occupare, almeno una settantina di dirigenti, 153 società partecipate, tra cui l'assicurazione Sara e l'Autodromo di Vallelunga, un presidente (da 264 mila euro di stipendio) e tre vicepresidenti nazionali, soltanto un milione di soci tra le decine di milioni di automobilisti.

 

maurizio lupimaurizio lupi

Conoscere il bilancio consolidato di questo carrozzone burocratico è praticamente impossibile, ma si sa che la riscossione del bolloauto procura un introito di oltre 40 milioni. Anche se spesso chi vuole essere perfettamente in regola con il pagamento della tassa di possesso è disincentivato a farlo: chiedere in molte delegazioni di pagare con carta di credito o bancomat (con l'aggiunta di un “diritto”) significa farsi squadrare come pericolosi truffatori; tentare poi in un ufficio Aci a Milano di poter pagare la tassa, risiedendo magari a Roma o a Reggio Calabria, è una missione impossibile.

 

195 geronimo la russa;patrizia silini trv 1068   copia195 geronimo la russa;patrizia silini trv 1068 copia

Il compianto commissario alla Spending review Carlo Cottarelli aveva proposto di unificare il Pra e la Motorizzazione civile e, a parte l'Aci, quasi tutti sembravano d'accordo, come ai tempi di Bersani e, più recentemente di Mario Monti, che aveva addirittura inserito la riforma nel discorso inaugurale del suo governo. Ma poi, nelle more dell'iter legislativo, la lobby si mobilita come un sol uomo e la norma misteriosamente sparisce.

 

Tra i sospetti insabbiatori c'è il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, quello che ha appena licenziato una demenziale circolare nella quale si ordina di annotare sulla carta di circolazione, previo balzello di qualche decina di euro, il nome del conducente di un'auto diverso dal proprietario per più di trenta giorni (pensate quanti fermati dalla polizia senza annotazione dichiareranno: sì, la guido da più di un mese!)

COTTARELLI COTTARELLI

 

Non ci sarebbe da stupirsi visto che l'Aci non molto tempo fa è stato terra di conquista della destra milanese, di cui il ministro di Renzi è comunque esponente per l'indelebile Dna ciellino. Per chi l'avesse dimenticato, ai vertici furono collocati il figlio di Bruno Ermolli, il Letta milanese di Berlusconi, il figlio di Ignazio La Russa e il fidanzato della ministra berlusconiana Michela Brambilla.

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”