NELL’ERA DI INTERNET, LA DEMOCRAZIA E’ PARI ALLE CABINE TELEFONICHE, UN LUSSO VINTAGE – NELLO SCONTRO DI RENZI CON LA CGIL IN BALLO LA LIQUIDAZIONE DELL’EPOCA ANALOGICA, LENTA E QUINDI INUTILE

Carlo Cambi per "Libero Quotidiano"

 

   matteo renzi otto e mezzo matteo renzi otto e mezzo

Lo scontro tra Matteo Renzi e la Cgil è stato letto dai più come un regolamento di conti all’interno della (fu) sinistra. Ma a veder bene pone almeno tre interrogativi: liquidare i corpi intermedi è democratico? Non contemperare il libero mercato con la mediazione sociale è democratico? Non incorporare nel capitalismo il concetto del limite - ambientale, sociale, etico - dà al sistema economico italiano speranza di uscire dalla crisi?

 

L’ESEMPIO CINESE E RUSSO La democrazia da quando sistemi economici come quello cinese e quello russo hanno preso il sopravvento è fortemente indebolita: è caduta con la globalizzazione l’affermazione secondo la quale non esiste libero mercato se non c’è libertà individuale. La Cina ha dimostrato che un regime autoritario può ben praticare il capitalismo individuale. Anzi, la Cina prospera perché non esiste un contemperamento democratico. Se si applicasse al Pil cinese il costo del welfare europeo - ivi compreso il dato ambientale - si scoprirebbe che quell’economia è fragile.

 

GIUSEPPE MUSSARI E SUSANNA CAMUSSO GIUSEPPE MUSSARI E SUSANNA CAMUSSO

La Russia è l’esempio di come una democrazia imperfetta consenta un gigantismo economico a fronte di un nanismo sociale: gli oligarchi di Putin, tanto più si allargano le diseguaglianze sociali, tanto più si arricchiscono. Peraltro questo processo è coincidente con la finanziarizzazione globale del sistema economico. La finanza vede nel processo democratico un ostacolo alla generazione di profitto.

 

Senza giungere alla conclusioni di Wolfgang Streeck esposte in «Tempo comprato» secondo cui l’integrazione economica conculca la democrazia per sostenere il capitalismo, è indubbio che il mondo ha visto crescere le diseguaglianze. Angela Merkel si vanta dei suoi tre numeri magici: l’Europa con il 7% della popolazione produce il 25% della ricchezza mondiale ma spende il 50% globale del welfare. Ebbene senza democrazia questo sistema crolla e i competitor globali - Cina e Russia in testa - dimostrano che liquidando il welfare si fanno più soldi.

 

Ma il welfare è una diretta conseguenza dell’articolazione democratica. Per abbassare i costi di welfare è indispensabile deprimere il tasso di democrazia. Questa è la posta in gioco nello scontro tra Renzi e la Cgil. Il premier che rimprovera ai sindacalisti «con voi non tratto, prima fatevi eleggere» dimentica che neppure lui è stato eletto. La Picierno - pasionaria renziana - accusa la Camusso di essere leader in forza di tessere false, ma neanche il Pd è andato immune dalle tessere fasulle.

 

vladimir putin 7vladimir putin 7

PARTITO UNICO Renzi ha per sé e per il suo partito non una vocazione maggioritaria, ma l’aspirazione al partito unico. Del resto la riforma istituzionale immaginata da Renzi - le Province, il Senato - è in linea con il partito unico, con la democrazia che diventa un lusso, con l’attacco alla Cgil, con la volontà di eliminare i corpi intermedi di cui è conseguenza, ad esempio, la liquidazione delle Camere di Commercio.

 

Con Alexis de Toqueville dovremmo ricordarci che contro «l’impero morale della maggioranza» vi è un unico antidoto; sono i corpi intermedi che soli consentono di tenere insieme uguaglianza e libertà. In caso contrario Tocqueville, il padre della democrazia, vede il trionfo dell’individualismo che da una parte indebolisce la coesione sociale e dall’altro piega l’individuo a sottoporsi al volere della maggioranza rendendolo suddito.

 

RENZI  . LEOPOLDA da0f5dae008a9669b4be9513e11f3f73RENZI . LEOPOLDA da0f5dae008a9669b4be9513e11f3f73

 L’impianto renziano a questo mira: far si che la maggioranza (del partito unico) comandi e s’incarni nel leader. Ma sarebbe utile rileggere anche lo Stuart Mills dei «Principi di Economia politica» e del «Saggio sulla Libertà». Mills ci ha chiarito che se non si deve limitare l’aspirazione individuale a generare ricchezza, ma questa ricchezza sarebbe inutile o dannosa se non diventasse ricchezza sociale. E ciò perché «quand’anche l’intera umanità, a eccezione di una sola persona, avesse una certa opinione, e quell’unica persona ne avesse una opposta, non per questo l’umanità potrebbe metterla a tacere».

 

Basta pensare alla Leopolda per capire che le opinioni contano se rafforzano il leader. Questa è la posta nello scontro Renzi-Cgil. È la volontà liquidatoria espressa da Renzi deve mettere in allarme i liberali. Non si deve cedere alle lusinghe della semplificazione. Un tal Benito Mussolini nel ’21 in un famoso discorso disse: «Lo Stato ha cento braccia delle quali almeno novantacinque vanno amputate». Come è andata a finire lo sappiamo.

Ultimi Dagoreport

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…