erdogan isis curdi

IL NEMICO DEL MIO NEMICO? È MIO NEMICO! - ERDOGAN BLUFFA CONTRO L'ISIS PER BOMBARDARE I CURDI, GLI UNICI CHE COMBATTONO DAVVERO LO STATO ISLAMICO - I RAID VOGLIONO BLOCCARE LA NASCITA DEL KURDISTAN INDIPENDENTE, CHE COL PETROLIO IRACHENO DIVENTEREBBE UNA VERA POTENZA

Gianandrea Gaiani per “Libero Quotidiano

 

pulire il marmo davanti al palazzo di erdoganpulire il marmo davanti al palazzo di erdogan

La guerra allo Stato Islamico era già abbastanza ambigua e raffazzonata prima che il presidente turco Recep Tayyp Erdogan decidesse di prenderla a pretesto per consolidare il suo traballante potere. Come le monarchie arabe del Golfo, più preoccupate di rafforzare i governi sciiti di Damasco e Baghdad che di sconfiggere il Califfo, anche la guerra turca all’Isis non sembra in grado di portare quei successi che la Coalizione a guida statunitense non ha colto in un anno di incursioni.

 

erdogan in versione imperatore ottomanoerdogan in versione imperatore ottomano

Anche perché per ogni raid dei jet F-16 contro l’Isis ve ne sono almeno tre che colpiscono i curdi del Pkk nei loro santuari in Iraq o i curdi siriani del Partito Democratico Curdo. Erdogan sembra quindi puntare a liberarsi dell’ex alleato Isis (ora scomodo) dai suoi confini impedendo però ai curdi e a Bashar Assad di rafforzarsi. Difficile danneggiare il Califfato se al tempo stesso si combattono i suoi più acerrimi nemici curdi e siriani ma la Turchia ha aiutato per anni l’Isis, i qaedisti di al-Nusra e altri gruppi jihadisti fornendo armi e curando nei propri ospedali i miliziani feriti.

erdoganerdogan

 

Oggi però Ankara non può accettare che i successi militari conseguiti dai curdi e il rischio di sfaldamento dell’Iraq creino le basi per un futuro Stato Curdo indipendente. D’altra parte i soldati turchi socializzavano sul confine con i miliziani del Califfo mentre a Kobane curdi di Siria, Iraq e Turchia combattevano casa per casa con i jihadisti. Ieri il governo turco ha negato di aver colpito le forze curdo-siriane ma molte testimonianze dicono il contrario.

RECEP ERDOGAN RECEP ERDOGAN

 

La campagna di Erdogan, che sul fronte interno ha portato all’arresto di oltre 1.050 oppositori tra curdi, estremisti di sinistra e jihadisti (inclusi una sessantina di stranieri), rischia di destabilizzare ulteriormente la regione e portare la Turchia alla guerra civile ma gode del supporto statunitense. Washington ha ottenuto il via libera all’utilizzo della base di Incirlik e ha concesso il suo appoggio per creare nella Siria settentrionale una «zona liberata» dalle milizie dello Stato Islamico ma anche da quelle di Damasco.

 

ERDOGAN E OBAMA IN COREA DEL SUD ERDOGAN E OBAMA IN COREA DEL SUD

Una zona cuscinetto di circa 100 chilometri di lunghezza a est di Aleppo protetta dai miliziani siriani «moderati» (saranno i salafiti, qaedisti e Fratelli Musulmani sostenuti da sauditi e qatarini?) e una no-fly zone che si estenderà su un area di 90 chilometri di confine per 50 km di profondità tra Marea e Jarabulus che potrà essere sorvolata dai jet turchi e della Coalizione ma non da quelli siriani che se si avvicineranno verranno attaccati.

 

peshmerga curdi combattono isis in iraqpeshmerga curdi combattono isis in iraq

Di fatto, spazio e terre sottratte alla sovranità di Damasco in base a un accordo tra Ankara e Washington ma senza una risoluzione dell’Onu non c’è alcuna legittimità a una simile violazione del diritto internazionale. Qualche perplessità in proposito potrebbe averla espressa Vladimir Putin in un colloquio telefonico con Erdogan di cui il Cremlino ha evidenziato la necessità di combattere l’Isis «sulla base del diritto internazionale».

Dimostrazione di donne curde a Sanliurfa, vicino alla citta? siriana di Kobane Dimostrazione di donne curde a Sanliurfa, vicino alla citta? siriana di Kobane

 

Erdogan ha invocato all’Onu il diritto all’autodifesa per giustificare i raid e ha chiesto per oggi la riunione di emergenza degli ambasciatori della Nato ma solo per ottenere un appoggio politico considerato che non sono stati chiesti aiuti militari agli alleati. Selattin Demirtas, leader del partito filo curdo HDP (la cui performance alle elezioni del 7 giugno ha impedito a Erdogan di ottenere la maggioranza assoluta) ha accusato il governo del Partito della giustizia e dello sviluppo (AKP) di aver dato il via all’operazione antiterrorismo col solo scopo di riguadagnare la maggioranza in parlamento.

donna curda piange donna curda piange

 

Secondo Demirtas «un governo ad interim sta trascinando il Paese verso la guerra civile». Il PKK, dopo due anni di tregua ufficiale, ha ripreso le operazioni contro Ankara uccidendo ieri 4 militari. L’impressione è che Erdogan punti sullo stato d’emergenza prolungato, utilizzando la minaccia terroristica dopo gli attacchi del Pkk e la strage di Suruc (32 morti attribuiti all’Isis) del 21 luglio, per consolidare il suo potere e liberarsi degli oppositori sovvertendo l’esito delle elezioni del 7 giugno.

donne curde combattono in iraqdonne curde combattono in iraq

 

Il presidente ha detto che le operazioni contro i terroristi dureranno 3 o 4 mesi ma l’ormai totale controllo che l’Akp ha su magistratura, esercito e polizia consente a Erdogan di prendersi il tempo necessario per restare sul trono di Ankara.

 

 

Ultimi Dagoreport

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...