carlo bonomi maurizio stirpe giuseppe cerbone marco gay

NOMI, GNOMI E BONOMI - IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, DOPO L’IMBARAZZO PER LA CANDIDATURA ALLA LEGA CALCIO, METTE MANO AL CDA DEL “SOLE 24 ORE” - ENTRO IL 27 APRILE SARÀ PRONTA LA LISTA, RINNOVATA QUASI INTEGRALMENTE - BONOMI VUOLE LASCIARE A CASA L’AD GIUSEPPE CERBONE E ALTRI PEZZI DA NOVANTA COME MAURIZIO STIRPE E MARCO GAY - RIMANE SALDA LA DIREZIONE DI FABIO TAMBURINI - POI C’È LA PARTITA DEI VICEPRESIDENTI NAZIONALI E IL DESTINO DI GUBITOSI...

 

Marco Zini per www.tag43.it

 

carlo bonomi mezzora in piu

«Era un’ipotesi del tutto personale, che riguardava esclusivamente la mia vita privata e non la Confindustria. Ed ero vincolato da un patto di riservatezza che non potevo certo violare», è quanto ha risposto Carlo Bonomi alle punture di spillo di quanti gliene chiedevano conto, non ultimo il bergamasco Roberto Vavassori della Brembo (leggi Alberto Bombassei), per giustificare la sua candidatura poi sfumata alla presidenza della Lega Calcio. Propostagli, si vocifera, direttamente da Andrea Agnelli in un tête-à-tête segreto fra lui e il patron della Juventus.

 

giuseppe cerbone

La cruciale partita delle nomine di metà mandato

Superato così, con qualche evidente imbarazzo, lo scoglio dell’ultimo consiglio confederale di marzo, il numero uno di Viale dell’Astronomia, oltre che a dover sgranare il rosario quotidiano delle legittime lamentele delle imprese in crisi, si trova adesso ad affrontare anche il delicato dossier delle nomine, che dovrà per statuto fare entro la prossima l’assemblea privata di Confindustria.

 

maurizio stirpe

Ovvero il 27 maggio, a conclusione del primo biennio del suo mandato quadriennale. Un compito comunque ingrato, irto di insidie e conseguenze, che tutti i presidenti confederali devono affrontare a metà del loro percorso, per rinnovare o risistemare le tessere del mosaico dei diversi incarichi del proprio sistema associativo.

marco gay

 

Col rischio di scontentare i più, come spesso succede, e accontentare solo una piccola parte del nutrito novero di aspiranti al trono. A cominciare dalle governance dei due principali asset patrimoniali controllati da viale dell’Astronomia: la Luiss e il Sole 24 Ore.

 

Le probabili esclusioni di Cerbone, Stirpe e Gay dal cda del Sole

Sebbene manchi ancora un po’ di tempo per mettere mano ai vertici dell’Università romana, diversa è invece la partita che riguarda il Sole 24 Ore. Perché, prima della sua assemblea in programma il prossimo 27 aprile, Bonomi dovrà aver già pronta la lista dei nuovi componenti dell’ambito consiglio di amministrazione della casa editrice.

carlo bonomi mezzora in piu

 

Lista che, secondo alcune indiscrezioni, il numero uno di Confindustria sarebbe intenzionato a rinnovare quasi integralmente lasciando a casa, oltre all’amministratore delegato Giuseppe Cerbone, anche alcuni pezzi da novanta del sistema confindustriale, possibili candidati alla sua successione: come il laziale Maurizio Stirpe e il piemontese Marco Gay.

 

fabio tamburini

Per riconfermare, insieme al consigliere tecnico Fabio Vaccarono, il genovese Edoardo Garrone alla presidenza del cda. Mentre, fuori governance, sempre più salda sarebbe la direzione di Fabio Tamburini, a cui Bonomi riconosce di aver saputo rilanciare e ridare autorevolezza alla testata.

 

Piovesana, Orsini e Grasso i probabili esclusi dalla squadra dei vice presidenti

luigi gubitosi

Ma se le nuove nomine della Luiss e del Sole 24 Ore sono solo l’antipasto, ben più indigesto potrebbe rivelarsi il piatto più importante che Bonomi si appresterebbe a servire in tavola.

 

E che riguarda la “nuova squadra” dei vicepresidenti nazionali, scelti per accompagnarlo nel corso del suo secondo e ultimo biennio di mandato. Con la quale si delineerà, insieme all’elezione dei nuovi membri del consiglio generale il 27 maggio, la mappa geopolitica del vero potere confindustriale destinato poi a designare il suo successore.

Maria Cristina Piovesana

 

Se è vero ciò che Radio Confindustria sta trasmettendo in bassa frequenza, dei 13 “apostoli” che compongono oggi la squadra, ben tre potrebbero essere, a torto o a ragione, giubilati. Si tratta della trevigiana Maria Cristina Piovesana (probabile sostituito: il vicentino Enrico Carraro), del modenese Emanuele Orsini (in difficili rapporti con Bonomi) e del napoletano Vito Grasso (che, per un patto con il past presidente Antonio D’Amato, Bonomi vorrebbe però salvare).

 

CARLO BONOMI

Riserbo assoluto, invece, per quanto riguarda  il destino di Luigi Gubitosi, il vice presidente di maggior peso. Il quale, dopo aver lasciato Tim, non avrebbe più i necessari requisiti statutari per continuare a ricoprire l’incarico. Con uno smanioso Alessandro Picardi pronto a prenderne però (sempre in “quota telefonica”), l’ambito posto. Tutto ciò proprio mentre fuori dalla porta di Bonomi cominciano a sostare i numerosi richiedenti del nuovo reddito di cittadinanza. Quello confindustriale. Ma di loro propria iniziativa, senza un navigator che li accompagni alla conquista dell’ambito approdo.

 

MAURIZIO STIRPE 1Giuseppe Cerbone FABIO TAMBURINICARLO BONOMI

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”