L’OMELIA DI DON D’ALEMA (BAFFINO, DÌ QUALCOSA DI SINISTRA!) - IL CONTE MAX ALLA FESTA DELL’UNITÀ DI OSTIA UBRIACO DI ACQUA SANTA: “IL MATRIMONIO COME È PREVISTO DALLA COSTITUZIONE È L’UNIONE TRA PERSONE DI SESSO DIVERSO FINALIZZATA ALLA PROCREAZIONE” - NON È ESATTO, I GAY SI INCAZZANO E LUI CAPISCE CHE URGE LA PARACULATA: “NEL PD C'É UNA COMMISSIONE CHE CI STA LAVORANDO"….

1 - SE IL VICECONTE PONTIFICALE MAX SI TRAVESTE DA GIOVANARDI
Luca Telese per http://www.ilfattoquotidiano.it/blog/ltelese/

Non si quanti di voi abbiano messo in relazione la recente nomina di Massimo D'Alema a viceconte pontificale, con tanto di fascia papalina e medaglia (come documentato da Il Fatto) e le sue recenti dichiarazioni secondo cui il matrimonio fra omosessuali "offenderebbe il sentimento religioso di tanta gente.

Io si, l'ho fatto subito, perché - come dice Andreotti - a pensare male si commette peccato, peró non si sbaglia. Ci voleva quel genio di Zoro, da cui i politici del Pd si fanno intervistare perché sono stoltamente convinti che sia un comico, perché spesso fa ridere, e che basti una battuta per uscire d'impiccio con lui. Buffo: sarebbe come considerare loro attori drammatici, visto che ci fanno sempre piangere.

Conosco abbastanza D'Alema per sapere che solo venti anni avrebbe irriso un politico che avesse detto una castroneria così grande, e che dieci anni fa avrebbe taciuto pensandolo, visto l'opportunismo e l'autoimposto dogma moderato dei leader della sinistra italiana.

Adesso D'Alema dice una cosa che é contro il buonsenso e anche contro la sua stessa biografica laica. Diventa più imprudente di Giovanardi. C'é in questo feticcio del presunto "sentimento religioso offeso", il ribaltamento dell'idea di libertà a cui la sinistra dovrebbe aspirare: i diritti diventano una subordinata delle paure altrui, l'invadenza delle gerarchie clericali nella sfera privata un dato di fatto da cui non si può più prescindere. C'é bisogno di mandare a casa i leader della sinistra del 1989, perché - anche quando si autopresumono "maximi" - sono decisamente molto logori.

Ho trovato ancora più grottesco che dopo aver fatto questo disastro D'Alema abbia detto di non essere stato capito bene, e che abbia aggiunto: "nel Pd c'é una commissione che ci sta lavorando". Mi dispiace per lui. E mi dispiace soprattutto per noi. Visto che ormai esistono tre tipi di risposte a ogni domanda sensibile: sì, no, mettiamoci a lavorare una commissione del Pd. In questi casi a Oxford si dice: "Mecojoni".

2 - IL VICECONTE MAX D'ALEMA CONTRO IL MATRIMONIO GAY...
Silvia Truzzi per il "Fatto quotidiano"

Allarme per un caso di sdoppiamento della personalità a Ostia. In data 9 settembre, ma la notizia si è appresa solo ieri, si è presentato sul palco della Festa dell'Unità il vice conte vaticano Massimo D'Alema (dovrebbero almeno scrivere la d del cognome minuscola), al posto dell'omonimo - e notoriamente "intelligente" - compagno Massimo D'Alema. I primi sospetti sono venuti alla platea quando D'Alema ha parlato dell'esenzione Ici per gli immobili della Chiesa: "Effettivamente bisognerebbe che fossero esenti solo gli edifici adibiti al culto e alle associazioni di beneficenza. Bisognerebbe fare un censimento. Comunque con tutti i problemi che ci sono in Italia...".

Poi si esibisce sul suo argomento preferito: se medesimo, interrogato sui meriti araldico-equestri. E spiega: "Sì, il Vaticano mi ha insignito di questa onorificenza quando ero ministro degli Esteri, perché accompagnavo il presidente Napolitano in visita ufficiale". Zoro, con lui sul palco, lo rintuzza: "La notizia è uscita sul Fatto e sul Giornale, vero?". E lui: "Sì, in contemporanea. Credo siano una joint venture". E poi: "Non c'è limite alla monnezza". (Grazie, onorevole, le sue ingiurie per noi "tecnicamente fascisti" sono un titolo, se non nobiliare, di merito. Tuttavia, meglio rimpinguare l'ufficio stampa: la notizia è uscita prima sul Fatto e poi sul Giornale).

Ce n'è pure per la questione morale e Mani Pulite: "Si è scoperto che Greganti prese i soldi per comprarsi un appartamento". Omette, l'ex leader, di ricordare che i soldi Greganti li prese da quel Bruno Binasco oggi coinvolto nell'inchiesta sull'ex area Falck (quella di Penati), per via di un passaggio di denaro che avviene, la storia si ripete, con il pagamento di una caparra per un immobile. Il meglio però, il vice-conte Max, lo dà sui diritti civili: "Il matrimonio come è previsto dalla Costituzione del nostro Paese, se non la si cambia, è l'unione tra persone di sesso diverso finalizzata alla procreazione.

Tra l'uomo e la donna: questo dice la Costituzione". Il che non è esattamente vero: "La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull'uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare" (articolo 29).

Vero che una sentenza della Corte costituzionale (138/2010) chiarisce che i Costituenti si riferivano al matrimonio eterosessuale, ma è tutto da dimostrare che per introdurre il matrimonio gay sia necessaria una legge di rango costituzionale. E comunque la "procreazione come fine del matrimonio" più che un dettato costituzionale sembra un'omelia papale. Certamente non il discorso di un leader progressista.

Comunque un errore politico. La cosa infatti fa imbufalire le associazioni gay: "Affermazioni talmente rozze da risultare incredibili" (Paolo Patanè, presidente di Arcigay). "Svelano nel miglior modo possibile il guaio di una sinistra italiana che deve combattere con una zavorra culturale (prima che politica) che D'Alema rappresenta al meglio". (Associazione radicale Certi diritti). Anche il vicepresidente del Pd, Ivan Scalfarotto, non la prende bene: "Queste parole starebbero bene in bocca a un popolare spagnolo di 70 anni, cresciuto con Fraga Iribarne.

O a qualche parruccone conservatore infilato tra i pari del regno dopo la caduta di Lady Thatcher. Sulla pari dignità delle persone non si scherza, né si può pensare di evitare le domande che i cittadini legittimamente ci porranno. Se non lo capiamo da soli, saranno loro a farcelo capire. Non è una responsabilità da poco. Sveglia, Massimo, sveglia". Pippo Civati massaggia D'Alema a proposito di un'altra dichiarazione ("Oggi i grandi temi del governo del Paese - rimettere in movimento l'economia e premiare il lavoro - richiedono una larga coalizione": scambiamoci un segno di pace, Pier Ferdinando).

Dice il consigliere regionale lombardo: "Scalfarotto ha ragione. Tra l'altro, rispetto all'alleanza con l'Udc, anche sul ‘piano del governo' avrei molto da dire. Perché oltre ai diritti civili, c'è qualche problema anche rispetto alle scelte economiche, al mercato del lavoro, ai contributi alle famiglie, al sostegno alla scuola pubblica, alle questioni che riguardano l'energia e i servizi di pubblica utilità.

Tutte cose che riguardano il tema del governo, per riformare lo Stato, rimettere in movimento l'economia e premiare il lavoro. Appunto". In serata il leader che ha collezionato più elezioni perse della storia ha chiarito il suo pensiero: "La mia vita politica testimonia che ho sempre difeso i diritti degli omosessuali contro ogni forma di discriminazione e di omofobia". Come direbbe Totò, miseria e nobiltà.

 

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