viktor orban giampiero massolo vladimir putin

ORBAN NON PENSA A PUTIN MA AI CAZZI SUOI - L’AMBASCIATORE MASSOLO: “DI KIRILL GLI IMPORTA POCO, TRA LE RAGIONI PER CUI ORBAN CONTINUA A ESERCITARE QUESTO POTENZIALE RICATTO ALL’EUROPA SULLE SANZIONI, C'È ANCHE IL TENTATIVO DI OTTENERE LO SBLOCCO DEI FINANZIAMENTI COMUNITARI PER IL SUO PIANO NAZIONALE DI RECOVERY. ANCORA FERMO PROPRIO PER RAGIONI DI INCOMPATIBILITÀ” - E SUI LIMITI DEL MECCANISMO DECISIONALE DELL’UNANIMITA’ NELL’UE, L’EX CAPO DEGLI 007 SVELA UN PARADOSSO: “PER PASSARE A UN SISTEMA MAGGIORITARIO VANNO CAMBIATI I TRATTATI. MA PER FARLO SERVE L’UNANIMITA’” (CIAO CORE)

giampiero massolo

Mauro Evangelisti per “il Messaggero”

 

«L'Europa di fronte a due grandi crisi come la pandemia e la guerra ha dato prova di compattezza, chi parla di fallimento esagera. Detto questo, è vero che esiste il problema del sistema delle decisioni all'unanimità e modificarlo è molto complicato. Però esistono strumenti che possono essere molto utili, come le cooperazioni rafforzate, che consentono di procedere per gruppi di Paesi».

 

Viktor Orban, primo ministro Ungheria

L'ambasciatore Giampiero Massolo, presidente dell'Ispi (Istituto per gli studi di politica internazionale), già segretario generale della Farnesina e capo del Dis (Dipartimento delle informazioni per la sicurezza), invita a un'analisi razionale della fase di impasse che sta vivendo l'Unione europea con la posizione dell'Ungheria che frena sulle sanzioni alla Russia.

 

E avverte: per Orban si può parlare certo di un rapporto con Mosca, ma comunque l'obiettivo vero è quello di ottenere risultati per il suo Paese, sia per le forniture di petrolio sia per lo sblocco dei fondi del piano di recovery.

 

vladimir putin viktor orban 1

Ambasciatore, sul sesto pacchetto di sanzioni alla Russia, con il veto sulle misure previste per il patriarca Kirill espresso dall'Ungheria, emerge la debolezza dell'Unione europea? Il sistema delle decisioni all'unanimità causa la paralisi.

«Prima di tutto direi di non saltare a conclusioni a piè pari. Guardiamo a ciò che è successo negli ultimi due anni: l'Europa ha risposto in modo efficace a due grandi crisi come la pandemia e la guerra, sia pure dopo qualche esitazione iniziale».

 

In che modo?

VIKTOR ORBAN MATEUSZ MORAWIECKI

«Ad esempio, sulla pandemia c'è stata una significativa capacità decisionale, pensi a quanto è stato messo in campo con i fondi di Next Generation Eu. Quando si è trovata sotto pressione l'Unione europea ha dimostrato di sapere rispondere».

 

Però oggi, di fronte a un tema delicato come quello delle sanzioni che devono colpire la Russia in seguito all'aggressione militare dell'Ucraina, si deve prendere atto della mancanza della necessaria compattezza dei 27 Paesi membri.

IL PATRIARCA KIRILL CON VLADIMIR PUTIN ALLA VEGLIA PASQUALE

«Non saltiamo troppo frettolosamente a conclusioni azzardate dicendo che non funziona niente. Però il problema del meccanismo dell'unanimità esiste, è innegabile. Questi meccanismi dovrebbero essere più flessibili perché potrebbero consentire delle decisioni più rapide ed efficaci. Questo è un dato di fatto».

 

Perché allora non si modifica il sistema ricorrendo, ad esempio, a una maggioranza qualificata?

«Non è così semplice. Prima di tutto l'Unione europea non è una federazione. È una confederazione di Stati che mantengono un ruolo molto rilevante nei meccanismi decisionali. E sono Stati che hanno storie, tradizioni, sensibilità, opinioni pubbliche e sistemi istituzionali tra di loro differenti. Di questo va tenuto conto».

GUERRA IN UCRAINA - ARTIGLIERIA RUSSA

 

Ma c'è anche altro.

«Certo. Per passare a un sistema di voto maggioritario bisogna cambiare i trattati. E per farlo però serve l'unanimità. Il vero nodo è che per traghettare l'Unione verso un assetto più coraggioso c'è bisogno che tutti gli Stati più importanti, che hanno responsabilità, svolgano una funzione trainante.

 

viktor orban vladimir putin

Questo è l'unico modo perché, progressivamente e sempre nel rispetto delle tradizioni e delle sensibilità di tutti i Paesi membri, si raggiunga un assetto su livelli di equilibri più avanzati. Ma non è così semplice».

 

Abbiamo strumenti per affrontare le crisi come quella della guerra in Ucraina e della risposta alla Russia?

«Sì, ci sono. Già sono offerti dai trattati, penso alle cooperazioni rafforzate tra Stati. Gruppi di Paesi possono decidere di mettere in campo delle misure efficaci autonomamente, con una forma appunto di cooperazione rafforzata».

GIAMPIERO MASSOLO

 

Una delle semplificazioni che si sentono in queste ore dice: l'Ungheria deve essere espulsa dall'Unione europea.

«Non è possibile. Dalla Ue non si può essere espulsi, si può solo uscire per decisione autonoma, come traumaticamente ha mostrato la Brexit. Nel caso dell'Ungheria, ma per altri tempi è successo anche per la Polonia, si può utilizzare uno meccanismo di condizionalità: subordinare l'erogazione di fondi comunitari all'adozione di determinate misure o alla sospensione di determinati comportamenti non in linea con quanto previsto dai trattati.

 

Tra le ragioni per cui Orban continua a esercitare questo potenziale ricatto sulle sanzioni, c'è anche il tentativo di ottenere lo sblocco dei finanziamenti comunitari per il suo piano nazionale di recovery. Ancora fermo proprio per ragioni di incompatibilità».

soldato russo

 

I veti che Orban pone non sono causati dal legame con Mosca?

«Guardi, penso che a Orban, con tutto il rispetto, del patriarca Kirill interessi poco. Lui sta cercando un compromesso, il meno dannoso possibile nell'ottica di Budapest, sull'embargo al petrolio russo. E punta, come detto, allo sblocco dei finanziamenti del recovery».

VIKTOR ORBAN PAPA FRANCESCO

 

Non c'è più lo stretto rapporto Polonia-Ungheria.

«Diciamo che tra i quattro Paesi del Gruppo Visegrad, molto uniti su altri temi come le politiche migratorie, sulla guerra in Ucraina stanno emergendo posizioni molto differenti. Da parte della Polonia, ma pure della Repubblica Ceca, anche per ragioni storiche, stanno prevalendo sentimenti anti russi e anti Putin».

guerra in ucraina 5vladimir putin viktor orban 2guerra in ucraina 4militare russo a melitopolVIKTOR ORBAN JENS STOLTENBERG

Ultimi Dagoreport

troisi papa leone carocci monda

CIAK! LA MESSA È FINITA: ANDATE IN PACE AL CINEMA "TROISI", COSÌ FATE FELICI IL SUO DOMINUS VALERIO CAROCCI E QUEL DISOCCUPATO A CACCIA DELLA BIENNALE VENEZIANA, ANTONIO MONDA - MENTRE LA SETTIMA ARTE IN ITALIA, SOTTO IL DOMINIO DELL’ARMATA BRANCA-MELONI, STA VIVENDO UNA DELLE SUE FASI PIÙ COMATOSE, TRA SALE VUOTE E “SINISTRI” TAGLI AL TAX-CREDIT DEL MINISTRO GIULI-VO, PAPA LEONE XIV RUGGISCE IN FAVORE DELLE SALE CINEMATOGRAFICHE (MA DA QUANDO IN QUA IL PONTEFICE SI OCCUPA DI RIEMPIRE LE SALE, ANZICHÉ PREOCCUPARSI DI RIEMPIRE LE CHIESE?) - L'UNICO CINEMA CHE BENEFICIA DELLA GLORIA DI PREVOST È IL "TROISI", GESTITO DA CAROCCI CHE, IN DUPLEX CON ANTONIO MONDA, HA CONVINTO IL CARDINALE JOSE' TOLENTINO DE MENDOZA NELLA DIVINA MISSIONE DI ORGANIZZARE AL CINEMA "TROISI" NOVE INCONTRI CON REGISTI E ATTORI INTERNAZIONALI, SOTTO IL PATROCINIO DEL SANTA SEDE - GRATIS? MANCO PER NIENTE. PER ACCEDERE ALLA SALA BISOGNERÀ SBORSARE 8 EURO. E COSÌ SIA - CAROCCI E LA NOTA STAMPA DEL "PICCOLO AMERICA" CHE RILANCIA LE PAROLE DEL PAPA...

pier silvio marina berlusconi marta fascina arcore

FLASH! - COL PRETESTO DI DARE UNA RIVERNICIATINA A VILLA SAN MARTINO (CHE HA SPESE DI MANUTENZIONE E SERVITU’ DI 220 MILA EURO ALL’ANNO), MARINA & PIER SILVIO SONO FINALMENTE RIUSCITI A FAR SLOGGIARE MARTA FASCINA E IL SUO PAPA’ ORAZIO, CHE NON L’ABBANDONA MAI, DALLA REGGIA DI ARCORE - ORA LA VEDOVA MORGANATICA E’ CONFINATA IN UNA DÉPENDANCE DEL VILLONE DI 130 METRI QUADRATI, DOVE PROBABILMENTE ALLA FINE RESTERÀ IMPEGNATISSIMA A CONTARE I 100 MILIONI DI EREDITA’ OTTENUTI DALLA BUONANIMA DI PAPI SILVIO…

ignazio la russa sergio mattarella

FLASH! – PER SOSTENERE I FRATELLINI D’ITALIA CIRIELLI E SANGIULIANO ALLE REGIONALI CAMPANE, SI È SCOMODATO PERSINO IL PRESIDENTE DEL SENATO, IGNAZIO LA RUSSA – CHE LA SECONDA CARICA DELLO STATO FACCIA CAMPAGNA ELETTORALE, FOTTENDOSENE DEL SUO RUOLO ISTITUZIONALE,  NON AVRÀ FATTO PIACERE PER NULLA A SERGIO MATTARELLA – D’ALTRONDE, IL PRESIDENTE LEGHISTA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, LORENZO FONTANA, NON CI PENSA ASSOLUTAMENTE DI SCAPICOLLARSI IN VENETO A SUPPORTO DEL CANDIDATO DEL CARROCCIO, ALBERTO STEFANI…

emanuele filberto di savoia - consulta dei senatori del regno

MONARCHIA UNICA VIA! – SABATO PROSSIMO A PALAZZO BORGHESE DI FIRENZE SI RIUNISCE QUEL CHE RESTA DEI MONARCHICI DE’ NOANTRI, PER LA SERATA DI GALA DELL’ORGANIZZAZIONE “CONSULTA DEI SENATORI DEL REGNO”. OSPITE D’ONORE “SUA ALTEZZA REALE” EMANUELE FILIBERTO DI SAVOIA – NELL’INVITO SONO BEN EVIDENZIALE LE “NOTE DI ETICHETTA”: “È CONSUETUDINE FARE L'INCHINO (C.D. CURTSY) AD UN'ALTEZZA REALE, DINANZI ALLA SUA PERSONA”, “NON È CONSUETUDINE (POICHÉ NON ELEGANTE) UTILIZZARE COSTANTEMENTE I TELEFONI CELLULARI” – AGLI UOMINI È “RICHIESTO IL COSIDDETTO ‘WHITE TIE-CRAVATTA BIANCA’ VALE A DIRE IL ‘FRAC’”. E PER LE DONNE? "È D’UOPO L’ABITO LUNGO. NON SONO AMMESSI..."

camille cheneaux mieli mario draghi

FLASH! - DALLO SPORT ALLA POLITICA, IL PASSO È BREVE. DOPO L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO SILVIA SALIS, UN’ALTRA EX ATLETA SALE ALLA RIBALTA, L’ITALO-SVIZZERA CAMILLE CHENAUX - DOTATA DI UN DOTTORATO DI RICERCA IN RELAZIONI INTERNAZIONALI, LA NEO-POLITOLOGA HA STREGATO PAOLINO MIELI CHE A OTTOBRE HA PRESENTATO A ROMA IL SUO LIBRO: "CRISI DELLO STATO-NAZIONE E POPULISMI EUROPEI" - IERI È STATA LA VOLTA DI MARIOPIO DRAGHI, PREMIATO ALLA FONDAZIONE PRIMOLI, DI CONOSCERE LA FATALE CAMILLE… - VIDEO

2025croserossa croce rossa

CAFONALISSIMO DELLE “CROCEROSSINE” – CHIAMATE LA CROCE VERDE: AL “CHARITY GALA DINNER” CONTRO LA VIOLENZA DI GENERE (QUALE?), ORGANIZZATO DALLA CROCE ROSSA, SFILA LA "VIA TRUCIS" DI ROMA GODONA: LA FATALE MARIA ELENA BOSCHI CON ROSSETTO-SANGUE, IN COMPAGNIA DI UN UOMO MISTERIOSO (“È SOLO UN AMICO”), LAURA RAVETTO SMALTATA COME UNA VASCA DA BAGNO, CLAUDIA GERINI IN VERSIONE PIERROT (TRUCCO PALLIDO E OCCHIO SPERDUTO), SIMONA BRANCHETTI IRRICONOSCIBILE. E POI OVVIAMENTE LA PREZZEMOLONA DELLE FESTE ROMANE, CIOCIARE E ISTITUZIONALI: CLAUDIA CONTE, CON SCOLLO PERICOLOSO, CHE SI LANCIA SUL MINISTRO NORDIO PER L’IMMANCABILE SELFIE DA AGGIUNGERE ALLA SUA COLLEZIONE - IL ''SUB-DANDY'' MOLLICONE, LA SEMPRE BOMBASTICA-MILF ELEONORA DANIELE, NICOLETTA ROMANOFF, "E-VIRA" CARBONE, MONICA SETTA, BALZARETTI-ABBAGNATO, I DUE JIMMY (GHIONE E CANGIANO)...