mario draghi energia solare fotovoltaico

IL PEGGIOR OSTACOLO ALLA LOTTA CONTRO IL CARO ENERGIA È LA BUROCRAZIA - LE SCARTOFFIE E I PROCEDIMENTI AUTORIZZATIVI TROOPPO LENTI TENGONO IN OSTAGGIO I PROGETTI PER REALIZZARE LE COMUNITÀ ENERGETICHE RINNOVABILI, CHE POTREBBERO PERMETTERE DI TAGLIARE LE BOLLETTE. PER LA REALIZZAZIONE DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI, GIUSTO PER FARE UN ESEMPIO, SERVONO IN MEDIA CINQUE ANNI…

Francesco Bisozzi per “il Messaggero”

 

comunita energetiche rinnovabili 3

Fanno risparmiare a famiglie e imprese fino al 25 per cento sulla bolletta, ma ancora non decollano. Sono ancora in numero modesto le Comunità energetiche rinnovabili (Cer), erano 24 alla fine del 2021, accreditate o in fase di accreditamento da parte del Gestore dei servizi energetici.

 

mario draghi 4

Eppure la fase di sperimentazione delle Cer è stata avviata nel 2020. Il problema è che oggi gli impianti gestiti dai membri delle Cer devono essere collegati alla medesima cabina di trasformazione secondaria, che tuttavia ha una potenza ridotta.

 

Affinché vedano la luce le grandi Cer energetiche (capaci di inglobare in una sola entità condomini, aziende, negozi e scuole) è necessario un decreto del ministero della Transizione ecologica che autorizzi l'allaccio alle cabine primarie: il decreto, atteso per maggio, starebbe ancora annaspando nelle sabbie mobili, e secondo fonti vicine al dossier potrebbe slittare a dopo l'estate.

 

fotovoltaico california

LE LINEE

Il Pnrr destina circa 2 miliardi di euro di aiuti alle Cer. La fase di sperimentazione è partita all'inizio della pandemia, con il Milleproroghe del 2020. A novembre dell'anno scorso sono state poi recepite le direttive europee Red II e Iem sulla promozione dell'utilizzo dell'energia rinnovabile.

 

A frenare i nuovi strumenti ha contribuito fin qui anche la burocrazia e i procedimenti autorizzativi troppo lenti che tengono in ostaggio i progetti per la realizzazione degli impianti: per il fotovoltaico per esempio servono in media 5 anni per ottenere semaforo verde.

 

comunita energetiche rinnovabili.

Il presidente della Commissione Industria del Senato, Gianni Girotto (M5S), è considerato il founder delle Comunità energetiche rinnovabili in Italia visto che si è battuto in prima persona per tradurle in realtà. «Queste comunità offrono grandi benefici per l'ambiente e in termini economici per i membri che ne fanno parte. Oggi mettere un'azienda in condizione di risparmiare il 20-25% della bolletta può fare la differenza tra il continuare a produrre e interrompere l'attività. Tuttavia c'è ancora scarsa conoscenza dello strumento: gli imprenditori, i presidi delle scuole, i titolari delle strutture ricettive, gli amministratori di condominio, ancora non hanno capito come funzionano e perché convengono», spiega il presidente della Commissione.

 

fotovoltaico eataly world

Qualcosa però inizia a muoversi. L'approvazione di una serie di emendamenti al decreto Energia non solo ha introdotto una consistente semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti con una potenza fino a 10 Mw, ma ha anche esteso la possibilità di realizzare impianti per autoconsumo entro 10 chilometri dall'utenza.

«Bene l'autoconsumo diretto fino a 10 chilometri, ma non basta. Per favorire la diffusione delle Cer sono necessari ulteriori interventi. La Commissione che presiedo chiede che anche i Comuni fino a 10mila abitanti, e non solo quelli fino a 5mila, possano beneficiare delle risorse previste dal Pnrr per promuovere la costituzione delle comunità energetiche rinnovabili», prosegue Girotto.

 

LE OPZIONI

comunita energetiche rinnovabili

Nel dettaglio, le Cer rendono possibile lo scambio di energia rinnovabile, consentendo a cittadini, amministrazioni, piccole imprese e realtà locali di farsi protagonisti della rivoluzione energetica, distribuendo vantaggi ambientali, economici e sociali sui territori: si va dall'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica alla riduzione dei costi in bolletta. E più sono grandi le comunità più sono importanti i vantaggi per chi ne fa parte. Non a caso il decreto che ha recepito le direttive europee sull'autoconsumo ha stabilito tra le altre cose che la potenza degli impianti ammessi ai meccanismi di incentivazione possa arrivare a 1 Mw, mentre prima il limite era 200 Kw.

impianto fotovoltaicocomunita energetiche rinnovabili

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)