consip romeo tiziano renzi carlo russo

UNA PIOGGIA DI TESTIMONI AL PROCESSO CONSIP - CAMBIANO I GIUDICI E SI RIAPRONO I TERMINI, IL PM CHIEDE DI SENTIRE ANCHE MATTEO RENZI, ETTORE ROSATO E L'EX TESORIERE PD MAZZEI - MA IL FILONE DA SEGUIRE È QUELLO IN CUI SONO IMPUTATI RENZI SENIOR, ROMEO, BOCCHINO E I VARI FACCENDIERI: LE INTERCETTAZIONI DI PALAMARA CON LOTTI HANNO APERTO UN NUOVO FRONTE

 

Giacomo Amadori Giuseppe China per “la Verità

 

La prima tranche del processo Consip è partita in salita. In essa sono imputati, tra gli altri, l' ex ministro Luca Lotti e l' ex comandante generale dei carabinieri Tullio Del Sette. I giudici del secondo collegio dell' ottava sezione penale hanno letto in aula un decreto con il quale il presidente del tribunale ha riassegnato il processo al primo collegio della stessa sezione.

 

MATTEO RENZI TIZIANO

Un cambio in corsa che, accusano le difese, ha come risultato quello di consentire alla Procura di utilizzare la lista dei testimoni presentata fuori tempo massimo. In questo procedimento sono imputati Del Sette (accusato di rivelazione di segreto e favoreggiamento), Lotti, il generale in pensione Emanuele Saltalamacchia, l' ex consulente di Palazzo Chigi Filippo Vannoni (favoreggiamento) e l' apprendista faccendiere Carlo Russo (millantato credito), già stretto collaboratore di Tiziano Renzi.

 

I TESTIMONI

Il difensore di Del Sette, l' avvocato Roberto De Vita, in aula ha eccepito la violazione del principio del giudice naturale precostituito, previsto dalla Costituzione e farà anche istanza di revoca della riassegnazione; il professore Franco Coppi, legale di Lotti, ha, invece, presentato un ricorso per Cassazione per l' abnormità del provvedimento.

 

Alfredo Romeo 3

Il secondo collegio era stato assegnato agli imputati a ottobre, contestualmente al rinvio a giudizio deciso dal gup Clementina Forleo, ma il decreto di riassegnazione è arrivato solo il 10 gennaio. Nel documento si legge: «Stante la richiesta del pubblico ministero Palazzi, abbinato al primo collegio dell' ottava sezione, di seguire il processo, il procedimento viene riassegnato al primo collegio per udienza 3 marzo 2020». I difensori non hanno mancato di far notare che l' 8 gennaio lo stesso Mario Palazzi aveva depositato fuori tempo massimo (l' ultimo giorno utile era il 7 gennaio) la propria lista testi, che adesso, grazie alla riassegnazione, diventa tempestiva.

 

La lista di Palazzi contiene 54 testimoni. Tra questi anche Matteo Renzi che dovrà essere sentito a proposito delle dichiarazioni rese in due diversi occasioni, aprile e giugno 2018, sui rapporti tra Lotti e l' ex ad di Consip Luigi Marroni. Per lo stesso motivo verrà convocato in aula anche il parlamentare Pd Ettore Rosato.

 

Dovrà testimoniare anche l' ex tesoriere del Pd Alfredo Mazzei, il quale sarà risentito sul presunto incontro tra l' imprenditore Alfredo Romeo (imputato per corruzione in un procedimento parallelo) con Tiziano Renzi; il sindaco di Rignano sull' Arno Daniele Lorenzini, invece, dovrà ricordare ai giudici di quando babbo Renzi gli svelò l' esistenza dell' inchiesta Consip, sebbene, in teoria, non potesse esserne a conoscenza, essendo ancora coperta da segreto. Tra i testimoni anche altri politici Pd, quali Giorgio Gori e Michele Emiliano, che verranno interrogati sui rapporti tra Russo e Tiziano Renzi.

 

lotti renzi

Imprevisti a parte, il vero processo Consip potrebbe essere un altro, quello che si trova ancora in fase istruttoria ed è affidato al gup Gaspare Sturzo, il quale entro fine mese deciderà se rinviare o meno a giudizio dieci imputati indagati a vario titolo per corruzione, turbativa d' asta, traffico di influenze illecite e rivelazione di segreto. Alla sbarra, tra gli altri, Renzi senior, Romeo, l' ex parlamentare e consulente Italo Bocchino e Russo, che da tre anni non proferisce parola né con gli inquirenti né con i giornalisti.

 

Questo filone nasce da una corposa richiesta di archiviazione (a cui è sopravvissuto il procedimento di cui abbiamo parlato all' inizio) respinta con perdite a luglio da Sturzo. Il 14 ottobre c' è stata un' udienza preliminare in cui le parti hanno presentato ulteriori memorie. Tre mesi e mezzo dopo tira aria di imputazione coatta. Vedremo se sarà così.

 

lotti tiziano renzi

La Procura ha chiesto l' archiviazione per babbo Renzi nonostante i carabinieri abbiano scoperto che Tiziano, in versione lobbista, avrebbe davvero incontrato l' imprenditore Romeo a Firenze, nonostante i due abbiano sempre negato l' abboccamento.

I pm, inoltre, non hanno mai individuato chi abbia portato la notizia delle indagini all' orecchio di Renzi senior, vicenda svelata nel novembre del 2016 proprio dalla Verità.

 

Nei mesi scorsi un' altra gup, la Forleo, aveva alzato la palla a Sturzo, evidenziando come fossero stati «acquisiti consistenti elementi inerenti al coinvolgimento di Tiziano Renzi nella "vicenda Consip"» e aveva aggiunto: «Sarà dunque solo il futuro procedimento e di quello connesso pendente a carico» del babbo «a lumeggiare l' effettivo ruolo rivestito dal Renzi» nella vicenda.

 

CLEMENTINA FORLEO

Sulla decisione in arrivo pesano anche le dichiarazioni intercettate a Perugia. In una di esse il pm Luca Palamara, indagato per corruzione, era sbottato proprio con Lotti: «Vedi Luca, io come ti ho già detto una volta, mi acquieterò solo quando Pignatone (Giuseppe, sino a maggio procuratore di Roma, ndr) mi chiamerà e mi dirà che cosa è successo con Consip. Perché lui si è voluto sedere a tavola con te, ha voluto parlare con Matteo, ha creato l' affidamento e poi mi lascia con il cerino in mano. Io mi brucio e loro si divertono».

 

In un' altra conversazione Palamara aveva soggiunto: «[] Renzi Pignatone, è lì il primo tradimento che fa in corsa, no? [] prima gli parava il culo e poi glielo mette al culo». Lo stesso Palamara ha confermato l' incontro tra lui, Lotti e Pignatone alla trasmissione Report.

 

PALAMARA

Palamara e Pignatone

Purtroppo il pm romano in questo periodo non è disponibile a fornire ulteriori delucidazioni su quei fatti. Anche perché ieri la Cassazione ha bocciato il suo ricorso contro la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio decisa dalla sezione disciplinare del Csm.

I giudici supremi hanno ritenuto utilizzabili le intercettazioni contro Palamara anche in sede disciplinare e hanno scritto: «I fatti contestati sono di consistenza, pervasività, reiterazione, sistematicità, da configurare una vera e propria frustrazione dell' immagine dell' integrità, indipendenza e imparzialità che ciascun giudice deve possedere».

Ultimi Dagoreport

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)