UN PIRELLONE PER MANIPOLARE GLI APPALTI CON LA BENEDIZIONE DI CL - 16 PERSONE SONO STATE ARRESTATE PER CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA - A TRUCCARE LE GARE, SCRIVERE BANDI AD HOC E AD ASSEGNARE GLI APPALTI ERA LA KALEIDOS, SOCIETÀ CHE POI PERCEPIVA IL 3,5% DELLE OPERAZIONI - IL CERCHIO SI STRINGE INTORNO A FORMINCHIONI: NON È INDAGATO, MA TUTTI FACEVANO RIFERIMENTO A LUI...

Piero Colaprico e Emilio Randacio per "la Repubblica"

Gli appalti si creavano apposta per gli «amici». Si studiavano nei dettagli, ci si scambiavano e-mail (almeno 15mila quelle intercettate dal Nucleo investigativo dei Carabinieri), e si ritagliavano gare su misura per vincere facile, sbaragliando la concorrenza. Com'era per Tangentopoli, così è successo in questi anni, e lo schema calza alla perfezione per undici appalti - importo complessivo 11 milioni e 100 mila euro - pilotati dalla società d'intermediazione di Saronno, Kaleidos, dal 2005 fino a pochi mesi. I boss della Kaleidos «sono - scrivono i detective - tutti inseriti nel Direttivo della Compagnia delle Opere di Saronno», e non era una coincidenza, ma la «specialità» per sottomettere funzionari pubblici compiacenti.

APPALTI E RELAZIONI
I sedici ordini d'arresto dell'operazione Cyrano nascono da un'indagine coordinata dai pubblici ministeri Paolo Filippini e Alfredo Robledo, che scopre questo «sentire comune» intorno alla Kaleidos, inserita in «un circuito di relazioni imprenditoriali». L'Azienda regionale che controlla l'edilizia Popolare (Aler), ha bisogno di cambiare il parco macchine? La Kaleidos si interessa, individua le ditte private, ritaglia l'appalto su misura e intasca una provvigione (intorno al 3,5% dell'intero affare).

Non proprio bruscolini, visto che in sette anni, secondo l'accusa, ha messo le mani su 350 mila euro. Una somma definita dal gip Giuseppe Gennari «incredibile in presenza di una gara pubblica». Non solo Aler, però. Nel mirino sono finiti anche i manager di Metropolitane milanesi, di Ferrovie Nord, degli Istituti clinici e del Comune di Como. Le accuse sono di corruzione e turbativa d'asta. In carcere sono finiti i vertici della Kaleidos, e la funzionaria Aler, Monica Goi. Agli arresti domiciliari altre nove persone, in gran parte funzionari pubblici.

LE "GARETTE"
Kaleidos, organica alla Cdo, riusciva ad «avvalersi di una rete di contatti vantati dai dipendenti e vertici della società con funzionari appartenenti a diverse amministrazioni». Poi, facendo leva su questi rapporti, riusciva «a pilotare le aggiudicazioni delle gare». O, come le definivano gli stessi indagati per telefono, «le garette», visto il largo anticipo con cui stabilivano chi se le sarebbe aggiudicate.

I BANDI PILOTATI
Il sistema variava a seconda delle «garette». Nell'assegnazione degli appalti «ad invito», i manager della Cdo di Saronno fornivano «ai funzionari pubblici i nominativi degli operatori da invitare, facendo in modo che una sola ditta rispondesse ai requisiti». Nelle «gare» a «offerta più conveniente», invece, predisponevano direttamente «il bando».

In quelle al «massimo del ribasso», infine, «facevano inserire fattori idonei a disincentivare la partecipazione di ditte concorrenti». Piazza pulita di ogni estraneo, inventandosi - parole ancora dei magistrati - «invitati tarocchi, che sono lì solo per fare numero e rendere formalmente regolare la procedura». A volte, scientificamente, si autoescludevano: «È arrivato il bando - si scrivono per e-mail due indagati -. È quello al quale non dovevamo partecipare, giusto?».

LA CORRUZIONE E I CIELLINI
È dunque questa storia semplice e tragica di appalti con il trucco che fa usare al giudice Gennari l'aggettivo «pericoloso». Perché l'obiettivo di far vincere i «prescelti» obbliga a cercare il sostegno di «sicuri alleati», e cioè gli amici «connotati dalla comune adesione/ condivisione ideologica al gruppo di Cl», di Comunione e Liberazione.

L'argomento, qui nella Lombardia di Roberto Formigoni e dei Simone&Daccò, coinvolti in un'altra inchiesta che sembra in dirittura d'arrivo, crea da anni polemiche roventi. Ma se gli «atteggiamenti di mutuo sostegno» tra imprenditori privati sono leciti, «quando si parla di società pubbliche si traducono in comportamenti che costituiscono reati», come la corruzione e la turbativa d'asta. Lo scambio di favori pubblico-privato innesca dunque
(e come dare torto a questa logica?) «comportamenti ben più pericolosi della banale corruzione per denaro, perché radicati su un sentire comune che non ha "prezzo"».

"VOGLIONO FAR CADERE FORMIGONI"
Uno di quelli finiti in carcere ieri, Oreste Ceriani, era intercettato. Lo si sente preoccupato, perché «la temperatura si sta alzando», e il riferimento è alle inchieste in corso. Parla con un suo amico, e sbotta: «Vogliono far cadere Formigoni». Risposta: «Scusami, non possiamo puntellare l'impero romano in decadenza, non possiamo salvare il mondo, pensa alla tua azienda».

Lo scambio di idee viene ritenuto importante, perché «traspare con assoluta evidenza la consapevolezza dell'appartenenza a un mondo che vede - si legge nell'ordinanza degli arresti - il suo vertice politico istituzionale nel presidente della Regione».

Formigoni non è indagato e ieri anche il procuratore capo Edmondo Bruti Liberati ha detto che le responsabilità penali sono «personali», non si attribuiscono ai gruppi. Ma è evidente che se «la temperatura si sta alzando», è anche perché l'eccellenza della Lombardia consisteva nel controllare molto poco «gli amici», e nel permettere solo ad alcuni «amici» di fare soldi facili, tanti soldi facili.

 

ROBERTO FORMIGONI REGIONE LOMBARDIA - IL PIRELLONEILLUSTRAZIONE SARX PIRELLONE CARCERE IL PROCURATORE AGGIUNTO DI MILANO ALFREDO ROBLEDO antonio-simone-assessorePIERANGELO DACCO'Edmondo Bruti Liberati

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?