francesco d'uva luigi di maio stefano patuanelli

QUEL CONTO SEGRETO E PRIVATO, INVISIBILE AI PARLAMENTARI 5S - I TITOLARI SONO DI MAIO, D'UVA E PATUANELLI E LÌ FINISCONO I RIMBORSI. MA SUL DETTAGLIO DEI MOVIMENTI È MISTERO - UN TESORETTO CHE SI AGGIRA SUI 4 MILIONI E MEZZO DI EURO: OGNI PARLAMENTARE RESTITUISCE (DOVREBBE RESTITUIRE) MENSILMENTE CIRCA 2MILA EURO. IN BANCA PROFILO, CONTROLLATA DAL FONDO SATOR PRESIEDUTO DA MATTEO ARPE

 

Pasquale Napolitano per ''il Giornale''

 

LUIGI DI MAIO STEFANO PATUANELLI

In tre sono in possesso di password e credenziali per accedere al conto corrente privato sul quale finiscono i soldi (restituiti) degli stipendi dei 315 parlamentari del M5s. I tre «fortunati» sono il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e gli ex capigruppo di Camera e Senato, Francesco D' Uva (oggi Questore della Camera) e Stefano Patuanelli (ministro dello Sviluppo economico). Da mesi una pattuglia di deputati e senatori ha messo nero su bianco, chiedendo formalmente (senza alcun riscontro) una copia degli estratti del conto corrente sul quale transitano parte delle indennità dei parlamentari grillini. L' ultima richiesta ufficiale porta la firma dell' ex senatrice Elena Fattori, espulsa dal Movimento.

 

Di Maio, fino ad oggi, si è sempre rifiutato di fornire una copia della documentazione bancaria. L' unica concessione riservata ai parlamentari è la pubblicazione, per linee generali, dei progetti finanziati con i soldi restituiti dai gruppi parlamentari dei Cinque stelle. Ma nel dettaglio, nessuno, tra i 315 parlamentari del Movimento, conosce quali operazioni bancarie siano state effettuate dal 4 marzo 2018 ad oggi. Spese, bonifici e fatture: tutto in gran segreto.

francesco d'uva luigi di maio stefano patuanelli

 

Eppure, Di Maio, Patuanelli e D' Uva gestiscono un tesoretto che si aggira sui 4 milioni e mezzo di euro: ogni parlamentare restituisce (dovrebbe restituire) mensilmente circa 2mila euro. Con il nuovo regolamento dei Cinque stelle è cambiato anche il meccanismo delle restituzioni. Nella passata legislatura, i parlamentari restituivano direttamente allo Stato (il fondo per il Microcredito) parte dell' indennità.

 

matteo arpe

Nella versione nuova, i soldi vengono depositati su un conto corrente privato, attivo alla Banca Profilo in Via Cerva 28, a Milano. L' istituto è controllato dal fondo Sator presieduto da Matteo Arpe, ex enfant prodige della finanza italiana ed ex amministratore delegato di Capitalia, protagonista nel 2007 di un duro scontro con l' allora presidente Cesare Geronzi. Il conto è intestato al comitato per le rendicontazioni nel quale figurano tre esponenti del Movimento: Di Maio, D' Uva e Patuanelli.

 

Come vengono spesi i soldi? Da un lato, il Movimento finanzia alcuni interventi di pubblica utilità: dalla ricostruzione di scuole ai fondi per i paesi colpiti dal sisma. Ma rientrano anche altre spese?

 

luigi di maio con patuanelli e d'uva

Vengono dirottati fondi per iniziative politiche? Nessuno è in grado di sapere. Perché fino ad oggi alla richiesta di trasparenza, Di Maio ha opposto un muro di silenzio. E c' è un altro punto contestato nel nuovo meccanismo: al momento dello scioglimento del comitato (a fine legislatura) i soldi rimasti sul conto finiranno nelle casse dell' associazione Rousseau di Davide Casaleggio. Ora con la coda di polemiche che sta accompagnando addii ed espulsioni nel Movimento, il tema delle restituzioni ritorna centrale. E anche la richiesta di trasparenza a Di Maio è stata riproposta.

 

davide casaleggio luigi di maio

Giovedì è in programma una assemblea congiunta tra deputati e senatori: all' ordine del giorno ci sarà la questione delle rendicontazioni. E Di Maio dovrà fornire copia degli estratti conto, prima di adottare decisioni contro i parlamentari non in regola con le restituzioni. I morosi sarebbero 40. Di Maio vorrebbe adottare il pugno duro, mettendo alla porta i furbetti. C' è chi però suggerisce una sanatoria, una restituzione forfettaria per rimettersi in carreggiata. Si teme un esodo di massa dai gruppi parlamentari. E un altro smottamento avrebbe conseguenze pesanti per la tenuta del Movimento.

Ultimi Dagoreport

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?

edmondo cirielli giovambattista fazzolari giorgia meloni

DAGOREPORT - C’È UN MISTERO NEL GOVERNO ITALIANO: CHE “FAZZO” FA FAZZOLARI? – IL SOTTOSEGRETARIO ALL’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA FA IL TUTTOLOGO, TRANNE OCCUPARSI DELL’UNICA COSA CHE GLI COMPETE, CIOE' L’ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA - SI INDUSTRIA CON LE NOMINE, SI OCCUPA DI QUERELE TEMERARIE AI GIORNALISTI (NEL SENSO CHE LE FA), METTE IL NASO SULLE VICENDE RAI, MA NON FA NIENTE PER PLACARE GLI SCAZZI NEL CENTRODESTRA, DOVE SI LITIGA SU TUTTO, DALL'UCRAINA ALLA POLITICA ECONOMICA FINO ALLE REGIONALI – LO SHOW TRASH IN CAMPANIA E EDMONDO CIRIELLI IN VERSIONE ACHILLE LAURO: L’ULTIMA PROPOSTA? IL CONDONO…

trump epstein

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE DUE FOTOGRAFIE DI TRUMP CON IN BRACCIO RAGAZZE GIOVANISSIME A SENO NUDO? A WASHINGTON, FONTI BEN INFORMATE ASSICURANO CHE LE DUE FOTO HOT SIANO TRA LE MIGLIAIA DI FILE DI JEFFREY EPSTEIN, ANCORA DA PUBBLICARE - NEI PROSSIMI GIORNI, GRAZIE AL PASSAGGIO DI UNA PETIZIONE PARLAMENTARE FIRMATA DA 218 DEPUTATI DEMOCRATICI, MA AI QUALI SI SONO AGGIUNTI QUATTRO REPUBBLICANI, LA DIFFUSIONE COMPLETA DEI FILE DEL FINANZIERE PORCELLONE, VERRÀ SOTTOPOSTA AL VOTO DELLA CAMERA. E I VOTI REP POSSONO ESSERE DETERMINANTI PER IL SUCCESSO DELL’INIZIATIVA PARLAMENTARE DEM - SE DA UN LATO L’EVENTUALE DIVULGAZIONE DELLE DUE CALIENTI FOTOGRAFIE NON AGGIUNGEREBBE NIENTE DI NUOVO ALLA SUA FAMA DI PUTTANIERE, CHE SI VANTAVA DI POTER “PRENDERE LE DONNE PER LA FIGA” GRAZIE AL SUO STATUS DI CELEBRITÀ, DALL’ALTRO UN “PUSSY-GATE” DETERMINEREBBE UNO DURO SCOSSONE A CIÒ CHE RESTA DELLA SUA CREDIBILITÀ, IN VISTA ANCHE DEL DECISIVO VOTO DI METÀ MANDATO IN AGENDA IL PROSSIMO ANNO...