marine le pen

"MACRON HA UNA FORMA DI IMPERDONABILE DISPREZZO PER I CITTADINI COMUNI" - MARINE LE PEN: "SUSCITA IL RIGETTO PIÙ CHE QUALSIASI ALTRO CANDIDATO, MOLTI VOTERANNO PER CHIUNQUE LO SFIDI AL SECONDO TURNO TRANNE CHE PER LUI. POI, PARADOSSALMENTE, LA PRESENZA DI ERIC ZEMMOUR GIOCA A MIO FAVORE: GRAZIE A LUI I FRANCESI STANNO CAPENDO CHE LE MIE POSIZIONI SONO RAGIONEVOLI, ANCHE SE FERME. SONO STATA A LUNGO DIPINTA COME IL DIAVOLO - GIORGIA MELONI? CAPISCO CHE POSSA TROVARSI IN UNA FORMA DI COMPETIZIONE, CON SALVINI. MA DOBBIAMO RIUNIRCI, ESSERE L'AVANGUARDIA DELLA RIFONDAZIONE EUROPEA…"

Stefano Montefiori per il "Corriere della Sera"

 

marine le pen viktor orban

Nella nuova sede del Rassemblement national a Parigi (dopo 13 anni a Nanterre), priva di insegne per motivi di sicurezza, Marine Le Pen accoglie il Corriere della Sera a cinque mesi dal voto presidenziale. Il ciclone Zemmour è in flessione nei sondaggi e lei sembra di nuovo favorita per affrontare il presidente uscente Macron nel duello finale. L'Eliseo, i rapporti con il padre, i no vax, le passate sconfitte, l'alleanza in Europa con «Matteo» (Salvini) e «Giorgia» (Meloni). «MLP» ci crede: «Penso davvero di poter vincere questa elezione presidenziale».

 

Se in primavera dovesse entrare all'Eliseo, quali sarebbero i suoi primi tre provvedimenti?

eric zemmour e marine le pen

«Subito un referendum sull'immigrazione, con una modifica della Costituzione per garantire la primazia del diritto francese su quello internazionale. Bisogna fermare l'immigrazione illegale e anche quella legale, non sarò brutale né avventata ma ferma. Seconda priorità, il potere d'acquisto: i francesi sono schiacciati dalle spese obbligate, dalle bollette e dal pieno di benzina, e io farò abbassare l'Iva sull'energia dal 20% al 5,5%. Terzo dossier, cambiare l'Europa. Molti Paesi non allineati ai dogmi di Bruxelles si aspettano dalla Francia un progetto forte, in difesa della libertà, perché fa parte della nostra storia. Andrò a Bruxelles a ristabilire la sovranità delle nazioni».

 

marine le pen ed emmanuel macron

Per questo ha incontrato il premier ungherese Viktor Orbán a Budapest?

«Sì, stiamo allargando lo spettro delle forze politiche che hanno una visione comune su questi temi, come è già il caso di Matteo (Salvini, ndr) in Italia. Non vogliamo rimpiazzare il modello unico attuale con un altro modello unico uguale per tutti. Ogni nazione potrà prendere scelte autonome e riavrà la sua libertà».

 

Nel 2017 però il suo progetto è stato battuto da quello europeista di Emmanuel Macron. E nel 2022 potreste ritrovarvi di nuovo l'una davanti all'altro. Che cosa rimprovererà a Macron?

«Che è stato il presidente degli interessi particolari, della finanza, e mai dell'interesse generale. Macron ha una forma di imperdonabile disprezzo per i cittadini comuni. Per non parlare della gestione catastrofica della pandemia».

 

marine le pen

Punta al sostegno del movimento no vax? Qualche settimana fa lei ha definito il «green pass» una «violazione sproporzionata della libertà».

«Io non sono contro il vaccino, sono per la libertà. Sono vaccinata, ma contraria all'obbligo di vaccino, che esiste di fatto. Quando in Francia non si rimborsano più i test Covid, o quando in Austria si fa un lockdown per i non vaccinati, il vaccino diventa obbligatorio».

 

Lei partecipa per la terza volta all'elezione presidenziale. Perché questa volta dovrebbe funzionare?

«Intanto perché siamo alla fine di un ciclo. Macron non è stato il primo presidente del nuovo mondo come voleva fare credere, ma l'ultimo del vecchio mondo. Oggi Macron suscita il rigetto più che qualsiasi altro candidato, molti voteranno per chiunque lo sfidi al secondo turno tranne che per lui. Poi, paradossalmente, la presenza di Eric Zemmour gioca a mio favore».

MATTEO SALVINI CON MARINE LE PEN A PARIGI

 

Zemmour dice che lei non vincerà mai e vuole prendere il suo posto come punto di riferimento del campo nazionalista. In che modo invece la favorirebbe?

«Perché grazie a Zemmour i francesi stanno capendo che le mie posizioni sono ragionevoli, anche se ferme. Poi, i suoi elettori costituiscono una riserva di voti. Penso che lui si fermerà sotto il 10 % al primo turno, al secondo turno ci arriverò io e potrò contare sui suoi elettori. Nei sondaggi l'ho superato di nuovo e credo sia una tendenza di fondo».

 

Alle Europee del 2019 lei ha proposto a Zemmour di candidarsi nelle liste del Rassemblement national e lui ha rifiutato.

«No, io gli proponevo il terzo posto e lui voleva essere capolista. Ho rifiutato io».

 

SELFIE GIORGIA MELONI E MARINE LE PEN

Adesso che cosa vi divide?

«Sull'immigrazione, Zemmour non aggiunge nulla, se non brutalità e provocazioni, alla nostra visione. Ha una visione ideologica della politica, mentre la mia è pragmatica. L'ideologia opprime gli uomini, li schiaccia. Zemmour non offre soluzioni ma polemiche, e la gente si sta già stancando delle polemiche. È riuscito a dare scandalo anche al Bataclan, il giorno del sesto anniversario dell'attentato».

 

Non le dispiace che suo padre Jean-Marie lo abbia sostenuto?

«Ma la posizione di mio padre è cambiata. Ha appena rilasciato un'intervista al Telegramme , un giornale francese, nella quale fa sapere che non crede che Zemmour possa arrivare al secondo turno».

 

Lei non ha il dubbio di avere esagerato con l'immagine rassicurante, con le foto dei gattini su Instagram? Rispetto a Zemmour, non ha paura di mostrarsi troppo gentile?

«Ma io sono gentile. Poi quell'account Instagram è privato, se avessi voluto farne uno strumento di comunicazione lo avrei reso pubblico. Semplicemente adoro i gatti, e li allevo. Altri dipingono, vanno in bicicletta o fanno jogging. Semmai, è vero il contrario, sono stata a lungo dipinta come il diavolo».

MATTEO SALVINI E MARINE LE PEN

 

A proposito dei suoi alleati, non è contraddittorio che la Lega di Matteo Salvini in Italia faccia parte del governo di Mario Draghi che è il miglior amico e sostegno in Europa del suo avversario Emmanuel Macron?

«Ma Draghi ha fatto un governo di unità nazionale».

 

E Giorgia Meloni, per esempio, non ne fa parte.

«Sì, è un governo dove ci sono quasi tutti, tranne Giorgia Meloni. Comunque, Matteo Salvini ha spiegato già molte volte che la sua visione politica non si è adeguata a quella di Draghi, semplicemente sostiene il governo per il bene del Paese, e chi sono io per giudicare la politica interna italiana? Quel che so è che conosco Matteo Salvini da tempo e ho grande fiducia in lui. È un uomo onesto e leale con convinzioni sincere. In Europa non cerco dei cloni ma degli alleati, ma al tempo stesso è vero che Matteo Salvini ha fatto della Lega un partito fratello del Rassemblement national».

emmanuel macron e marine le pen

 

E Fratelli d'Italia? Qual è il suo rapporto con Giorgia Meloni?

«Conosco anche lei da molto tempo, da quando non aveva ancora la dimensione che ha preso oggi. Dunque, capisco bene che possa trovarsi in una forma di competizione, con Matteo. Ma dobbiamo riunirci, essere l'avanguardia della rifondazione europea. So che è così per Matteo, non so se è ancora così per Giorgia, ma bisogna che ognuno accetti di lavorare assieme in Europa. Può essere complicato specie in Italia, si è assieme poi non lo si è più, ma a livello europeo occorre che queste rivalità vengano messe da parte».

 

A che punto è la nascita del nuovo gruppo al Parlamento europeo?

«Stiamo avanzando, dopo la firma in luglio di una Carta per l'avvenire dell'Europa, con me, Matteo, Giorgia, il partito di Orbán che è stata una novità importante, e altri. Non dobbiamo perdere l'appuntamento con la Storia».

MACRON LE PEN

 

Presto Francia e Italia firmeranno il Trattato del Quirinale, come già esiste il Trattato dell'Eliseo tra Francia e Germania. La cooperazione dei grandi Paesi in seno all'Unione europea viene rafforzata. Che cosa ne pensa?

«Mi pare in realtà un ulteriore segno del grande ritorno delle relazioni bilaterali tra Paesi sovrani. A Bruxelles non c'è un muro che possa cadere all'improvviso come il muro di Berlino. Ci vorrà del tempo, ma le nazioni riconquisteranno il loro spazio».

marine le pen emmanuel macron

Ultimi Dagoreport

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...