"VECCHIO MIO, COME STAI?" - L'EX M5S GIORGIO TRIZZINO E LA TELEFONATA DA RIDERE CON BERLUSCONI: “L'HO SCAMBIATO PER CARELLI. QUANDO HA INIZIATO AD ESALTARE IL RUOLO E L'IMPORTANZA DI VLADIMIR PUTIN HO CAPITO CHE ERA LUI. È ABILE NEL FARTI SENTIRE UNA PERSONA IMPORTANTE. HO CONSIDERATO LA TELEFONATA UN ATTO DI ATTENZIONE. IL QUIRINALE? MAI AFFRONTATO L'ARGOMENTO”

-

Condividi questo articolo


Giuseppe Alberto Falci per il "Corriere della Sera"

 

«Vecchio mio, scusa l'orario, sono Vittorio. Come stai?».

 

giorgio trizzino giorgio trizzino

È domenica scorsa, sono passate da poco le 21.30 quando squilla il telefono di Giorgio Trizzino, ex Movimento 5 Stelle. Dall'altro lato del telefono, c'è Vittorio Sgarbi. «Mi ha detto che mi passava un caro amico, e per i primi minuti di conversazione ero convinto che fosse Emilio Carelli. Quando però ha iniziato ad esaltare il ruolo e l'importanza di Vladimir Putin ho capito che era Silvio Berlusconi».

 

Di Quirinale, però, non se n'è parlato: «Mai affrontato l'argomento. È stato assai delicato nella conversazione. Mi ha illustrato il suo programma politico, la sua idea di economia, ha poi fatto un passaggio sull'Europa dicendosi convinto che ci vorrebbe una difesa comune della Ue. E rivendicando di essere stato uno dei più convinti assertori dell'allargamento dell'Europa. Devo ammettere, un programma articolato e interessante. Mi ha poi colpito quando si è soffermato sul fine vita e sul disegno di legge su cui io mi sto assai spendendo chiedendomi a che punto fosse la discussione in Parlamento. È abile nel farti sentire una persona importante. Ho considerato la telefonata un atto di attenzione. Siamo rimasti che ci incontreremo a Roma, così da poterci conoscere».

silvio berlusconi silvio berlusconi carelli carelli emilio carelli 5 emilio carelli 5 trizzino trizzino

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…