jimmie akesson vladimir putin matteo salvini marine le pen savoini orban

IL REPORT AMERICANO SUI SOLDI RUSSI È UN AVVERTIMENTO AI SOVRANISTI ALLE VONGOLE: NOI SAPPIAMO E VI AVVERTIAMO, VOI NON CI FATE CAZZATE – FITTIPALDI (DOMANI): "BLINKEN SEMBRA LANCIARE DUE AVVISI AI NAVIGANTI. UNO DESTINATO AI RUSSI. UN ALTRO AI MOVIMENTI SOVRANISTI FILO PUTIN EUROPEI, CHE GLI AMERICANI CONSIDERANO UN GRANDE PERICOLO IN VISTA DELL’INVERNO CHE STA ARRIVANDO" – IL DAGOREPORT: IL PRIMO NOME DELLA LISTA È QUELLO DI JIMMIE AKESSON, LEADER DEI DEMOCRATICI SVEDESI. IN ITALIA. COMUNQUE, IL RAPPORTO USA NON È "TOP SECRET", MA "CLASSIFIED", QUINDI NELLE PROSSIME ORE USCIRÀ TUTTO...

LA CACCIA AI BENEFICIATI DA MOSCA È COMINCIATA - IL DAGOREPORT

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/fuori-nomi-caccia-beneficiati-mosca-cominciata-oltre-324485.htm

 

 

Emiliano Fittipaldi per www.editorialedomani.it

 

antony blinken in ucraina 1

La notizia della desecretazione, decisa dagli Stati Uniti, di informazioni d’intelligence su finanziamenti segreti della Russia a partiti politici e candidati di paesi stranieri ha terremotato le cancellerie di mezza Europa. Il dipartimento di stato guidato da Joe Blinken ha parlato di 300 milioni di dollari inviati dagli uomini di Vladimir Putin a politici di oltre 24 paesi nel tentativo di influenzare la politica interna ed estera a vantaggio di Mosca.

 

Decifrare cosa c’è dietro la mossa diplomatica degli americani non è facile. Anche perché, ad ora, nessun dettaglio fattuale è stato dato in merito a chi, dove e quando avrebbe incassato di nascosto i rubli.

 

jimmie akesson

Le accuse “monche” di Blinken hanno così avuto come primo effetto quello di ingenerare ovunque sospetti e veleni incrociati sui media e sulla scena politica occidentale. Tossine ingigantite dall’attuale guerra in corso tra Russia e Ucraina e dalla connessa crisi energetica.

 

Scombussolamento massimo si è registrato, ovviamente, in Italia. Sia perché è l’unico dei grandi paesi europei e della Nato a essere a pochi giorni da elezioni politiche decisive (improbabile che gli americani non abbiano calcolato gli effetti dirompenti dell’annuncio a Roma). Sia perché da anni i giornali nazionali (dall’Espresso a Domani, da Repubblica alla Stampa) hanno già evidenziato gli stretti rapporti politici e finanziari tra Mosca e vertici della Lega di Matteo Salvini.

 

I SOSPETTI

volodymyr zelensky antony blinken

Il timing e le modalità anomale delle accuse Usa hanno lasciato perplessi sia i capi della nostra intelligence sia il governo Draghi, che nulla sapeva – dicono fonti autorevoli di palazzo Chigi a Domani – della decisione di Blinken di eliminare i vincoli di segretezza del lavoro delle loro agenzie d’intelligence.

 

A memoria, inoltre, nessuno ricorda precedenti simili: secondo l’Associated Press a rivelare per primo la notizia è stato infatti un alto funzionario americano (anonimo) durante una conference call. Mentre il dipartimento di stato rendeva noto che Blinken aveva mandato una nota non classificata a varie ambasciate americane sparse in mezzo mondo sulle supposte ingerenze russe.

 

matteo salvini con maglietta no sanzioni alla russia (e dietro savoini)

Risulta a Domani che nessun altro paese europeo di rilievo (nemmeno Francia e Germania) abbia potuto finora leggere il rapporto completo. Dunque, per avere contezza della presenza o meno di partiti italiani nel fascicolo, l’altro sieri sera Franco Gabrielli e i vertici delle nostre agenzie di sicurezza hanno dovuto chiamare in fretta e furia il capocentro della Cia e l’ambasciata americana guidata dall’incaricato d’affari Shawn Crowley, domandando lumi sulla faccenda. Entrambi i canali, quello d’intelligence e quello diplomatico, hanno dato lo stesso esito informale: non ci sarebbe traccia di file sull’Italia nel rapporto del dipartimento di stato.

 

antony blinken in ucraina

Qualcuno sostiene però che non è detto che gli americani di stanza a Roma conoscano bene i dettagli del rapporto (è possibile che abbia partecipato alla stesura infatti non solo la Cia, ma anche altre agenzie come Fbi, Nsa e Tesoro), ma sembra assai improbabile che i vertici diplomatici di Joe Biden nella Capitale abbiano dato informazioni a Gabrielli che potrebbero in futuro risultare false o parziali.

putin orban

 

«È probabile che prima di rispondere a un governo alleato sia siano sentiti con Washington, in caso contrario sarebbero irresponsabili», spiega una fonte dell’intelligence. Colpita però di come in serata il presidente del Copasir Adolfo Urso abbia detto che «per ora l’Italia non c’è, ma le cose possono sempre cambiare», che il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – non è chiaro su che basi – sia intervenuto ipotizzando l’esistenza di più rapporti.

 

 

Prese dunque per buone le informazioni arrivate da via Veneto, come decrittare il senso politico e strategico della notizia? Al netto del timing per noi cruciale, leggere lo spin americano dal buco dell’ombelico sarebbe errato, anche perché il report conterebbe informazioni sensibili su paesi europei, africani e asiatici in un momento chiave della guerra russo-ucraina. Mentre alle elezioni di mid-term mancano meno di due mesi.

antony blinken in ucraina

 

Al netto della propaganda antirussa, infine, Blinken sembra lanciare due avvisi ai naviganti. Uno destinato ai russi, ai quali spiega che gli spotlight dell’intelligence Usa non li mollano mai.

 

Un altro – dicono i maligni che contestano la mancanza di trasparenza – destinato invece ai movimenti populisti e sovranisti filo Putin europei, che gli americani considerano un grande pericolo in vista dell’inverno che sta arrivando.

 

MARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN

Il caro bollette è già arrivato, il razionamento di gas ed elettricità una possibilità più che reale, e non è detto che tutti in Europa siano disposti a rimanere compatti sul fronte delle sanzioni contro Mosca quando le cose si faranno davvero difficili. Ecco: se gli Usa hanno davvero informazioni sensibili per colpire i partiti vicino a Putin che rischiano di minare l’unità atlantica, in molti scommettono che non si faranno scrupoli a usare come munizioni le informazioni contenute in quel rapporto. Di cui sentiremo ancora parlare ancora nelle prossime settimane.

jimmie akesson 1jimmie akessonSALVINI SAVOINIMARINE LE PEN VLADIMIR PUTIN 1 savoini salviniMATTEO SALVINI - SERGEY RAZOV - GIANLUCA SAVOINIvolodymyr zelensky antony blinken

Ultimi Dagoreport

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann mirja cartia dasiero theodore kyriakou

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”