1. RICCARDI ARROGANTE SUPERSTAR, ITALIA FUTURA IN SVAPORAMENTO, UDC CHE CORRE DA SOLA, FINI CHE NON SA DOVE SBATTERE: L’AGENDISTA STREGONE SI È ACCORTO CHE LO STANNO STRUMENTALIZZANDO BEN BENE MA ORMAI NON PUÒ PIÙ TIRARSI INDIETRO? 2. MOAVERO E TONIATO, GLI UNICI DUE DI CUI MONTI SI FIDA, PRESI IN GIRO DAI POLITICANTI 3. MONTI IN QUESTE ORE SI STA INTERROGANDO SE E COME RECUPERARE CORRADO PASSERA 4. NON è UN CASO CHE L’’’ECONOMIST’’ SCARICA MONTI E LO DA COME PERDENTE: “HA FATTO UN PASTICCIO CON LA SCELTA DI UNA LISTA UNICA AL SENATO E PIÙ LISTE ALLA CAMERA” 4. A LONDRA NON PIACE NEPPURE IL FATTO CHE NON SI SIA CANDIDATO DIRETTAMENTE: “È DIFFICILE CREDERE CHE NON SAREBBE STATO POSSIBILE PER LUI TROVARE UN MODO DI DIMETTERSI”. E QUI ARRIVA LA STANGATA FINALE: “SARÀ VULNERABILE ALL’ACCUSA DI VOLERE I VOTI DI UN ELETTORATO AL CUI GIUDIZIO NON È DISPOSTO A PRESENTARSI PERSONALMENTE”

1. DAGOREPORT
Sparito il sole limpido che aveva accompagnato la fine del 2012 e la prima giornata del 2013, nella giornata livida di Roma, all'inizio degli 8-10 giorni decisivi per liste e raccolta firme, stanno venendo al pettine tutti i problemi politici e organizzativi delle liste che avranno il nome di Monti o della sua agenda.

Mentre il premier in carica per gli affari correnti e', come Berlusconi e Bersani, in tv e radio per la campagna elettorale cercando inutilmente di mascherare il divario tra la realtà e le promesse, tra le tasse che salgono e l'impegno a ridurle, tra il dramma di una crisi estesa e la necessita' di dare una speranza agli elettori (cosa che da tecnico non era tenuto a fare), gli uomini-macchina sono alle prese con affari molto prosaici dai quali tuttavia dipenderanno sia l'immagine concreta della mini coalizione, sia i risultati stessi. Ecco i principali dati di fatto che si stanno sedimentando oggi dopo i contatti intervenuti tra Natale e Capodanno.

1. Andrea Riccardi sta monopolizzando la formazione delle liste di "Verso la Terza Repubblica" forte del mandato di Monti, che lo ha preferito a Passera (anche se in queste ore il Professore si sta interrogando se e come recuperare il marito di Giovanna Salza).

2. L'Udc, una volta nobilitatasi con il nome di Monti, corre da sola in tutti i sensi: Cesa marca stretto Riccardi e difende i suoi territorio per territorio con l'obiettivo di risultare il primo partitino del centrino. E se poi il centrino diventa ancora più piccolo, ridimensionando le ambizioni del titolare dell'Agenda, meglio purché l'Udc riesca a confermare gran parte dei deputati uscenti alla Camera e una pattuglia, di cui farà' parte lo stesso Casini, piccola ma strategica al Senato.

3. Italia Futura e' in difficoltà, nonostante Carlo Calenda cerchi di tenere insieme i pezzi. Il punto e' uno solo: nel momento in cui i posti in Parlamento si assottigliano poiché quelli sicuri sono appena quattro e quelli border line altrettanti e visto che i primi quattro sono appannaggio del vertice (lo stesso Calenda, Andrea Romano, Irene Tinagli prima di tutti), cade il concetto stesso di utilizzo di Italia Futura come tram verso la Terza Repubblica. E' vero che un embrione di rete sul territorio e' stata creata, ma quando in periferia arriveranno le liste per raccogliere le firme e non ci saranno prospettive di elezione per chi deve raccoglierle e' facile prevedere che gli entusiasmi spariranno.

4. Fini Gianfranco sta valutando se capeggiare una lista composta dai suoi ultimi fedelissimi e dai fuoriusciti dal Pdl. Ovviamente, sa che non arriverebbe nemmeno al 2 per cento ma il suo obiettivo sarebbe quello di concorrere al riparto dei seggi che, in base alla legge elettorale, vi sarà' tra i migliori piazzati tra i perdenti. In alternativa, solo per lui resta valida (almeno per ora) l'offerta di uno strapuntino personale nelle liste Udc.

5. Enzo Moavero e Federico Toniato, gli unici due collaboratori di cui Monti si fida, sono impegnati a tempo pieno nell'avventura politica dell'Agendista Stregone, ma fanno grande fatica sia per seguire i risvolti tecnico organizzativi delle liste e della campagna elettorale sia, soprattutto, per distinguere il grano dal loglio nei loro interlocutori, che sono in gran parte smaliziati professionisti della politica.

6. Oggi Monti ha detto alla radio che "il primo controllo sara' quello dell'adeguatezza dei candidati ad un disegno che scommette su di un'Italia nuova. Saremo selettivi". Il secondo controllo sara' quello di Enrico Bondi su fedina penale, redditi e trasparenza complessiva.

Allora la domanda e': ma, al di là dell'esiguità stessa dei posti disponibili, siamo sicuri che i compagni di viaggio del bocconiano sinora amato dalla Merkel, nessuno escluso ma a cominciare da Casini, Fini e Riccardi, hanno le caratteristiche che lui così solennemente continua a indicare? Oppure, per non far torto alla sua intelligenza internazionale delle cose, si è accorto che lo stanno strumentalizzando ben bene ma ormai non può più tirarsi indietro?

2. L'ECONOMIST E IL PROF
Caterina Soffici per Il Fatto

Due settimane fa era "Run Mario run", più che un endorsement un esplicito invito a candidarsi. Ma ora anche l'Economist scarica il professore e lo dà come perdente. La critica è a largo raggio. In un articolo intitolato Le chance di Monti il settimanale inglese britannicamente massacra le scelte del premier uscente che da tecnico si è fatto ufficialmente politico. Le possibilità di tornare a capo del governo si allontanano per colpa della strategia con cui Monti ha scelto di ‘salire' in politica.

Prima cosa a non convincere è la scelta di presentare una lista unica al Senato e più liste alla Camera. Il magheggio elettorale voluto da Casini e dalle liste che vogliono contarsi non convince gli inglesi. "Un pasticcio", lo definiscono. Questi machiavellismi non sono molto comprensibili sulle rive del Tamigi, dove le candidature e le posizioni sono sempre nette e chiare. Ci si scanna, ci si attacca, anche frontalmente, ma tutto secondo una logica e una linea politica chiara. Si combatte per vincere, non certo per non perdere e poter comunque essere un ago della bilancia.

Quindi, se solo quindici giorni fa l'Economist invitava Monti a candidarsi alla guida dell'Italia, "facendosi avanti, se ama il suo paese, per invitare altri centristi ad unirsi a lui. Una rara opportunità per cambiare le cose", oggi il tono è tutt'altro. Non piace neppure il fatto che non si sia candidato direttamente, perché come senatore a vita, è già membro del Parlamento.

Scrivono "è difficile credere che non sarebbe stato possibile per lui trovare un modo di dimettersi, se a quanto pare ha intenzione di prendere parte alla campagna elettorale". E qui arriva la stangata finale: "Sarà vulnerabile all'accusa di volere i voti di un elettorato al cui giudizio non è disposto a presentarsi personalmente". Secondo l'Economist dovrebbe invece impegnarsi in prima persona e far valere i suoi meriti personali, invece di presentarsi con dei partiti che non sono poi così popolari.

 

 

agenda Monti Mose Mario Montimario montiAndrea Riccardi PIER FERDINANDO CASINI CARLO CALENDA andrea romano Irene Tinagli Gianfranco Fini MARIO MONTI E ENZO MOAVEROFEDERICO TONIATO

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE”? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)

giorgia meloni matteo salvini elly schlein luca zaia

DAGOREPORT - C’È UN ENORME NON DETTO INTORNO ALLE REGIONALI IN VENETO E CAMPANIA, E RIGUARDA LE AMBIZIONI DI ZAIA E DE LUCA DI...RIPRENDERSI LA GUIDA DELLE RISPETTIVE REGIONI! - NULLA VIETA AL “DOGE” E ALLO SCERIFFO DI SALERNO DI RICANDIDARSI, DOPO AVER “SALTATO” UN GIRO (GLI ERA VIETATO IL TERZO MANDATO CONSECUTIVO) – IN CAMPANIA PER DE LUCA SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI: GLI BASTEREBBERO 5-6 CONSIGLIERI FEDELISSIMI PER TENERE PER LE PALLE FICO E POI FARLO CADERE PER RICANDIDARSI. IDEM PER IL "DOGE", CHE PERO' NON AVRA' DALLA SUA UNA LISTA DI "SUOI" CANDIDATI - A CONTARE SARANNO I VOTI RACCOLTI DAI SINGOLI PARTITI NECESSARI A "PESARSI" IN VISTA DELLE POLITICHE 2027: SE FRATELLI D’ITALIA SUPERASSE LA LEGA IN VENETO, CHE FINE FAREBBE SALVINI? E SE IN CAMPANIA, FORZA ITALIA OTTENESSE UN RISULTATO MIGLIORE DI QUELLO DI LEGA E FRATELLI D'ITALIA, COME CAMBIEREBBERO GLI EQUILIBRI ALL'INTERNO DELLA COALIZIONE DI MAGGIORANZA?