SACCOMANNI TAGLIA IL DEBITO COL MATTONE

Francesco De Dominicis per "Libero"

Vanno trovate le coperture per le misure messe sul tavolo dal premier, Enrico Letta. E cioè il congelamento dell'aumento Iva, lo stop all'Imu sulla prima casa e la soluzione per il pasticcio esodati. E poi vanno trovati i fondi per altre «urgenze», dal finanziamento delle missioni all'estero alla cassa integrazione. Ma, soprattutto, vanno trovati un po' di quattrini per abbattere la pressione fiscale, per dare speranza a famiglie e imprese. Del resto «crescita» e «lavoro» sono in cima all'agenda del Governo.

Impegni che, per essere tradotti in fatti concreti, devono superare il difficile test di via Venti Settembre. È all'Economia che si gioca la partita cruciale. E non a caso, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sostenuto la nomina di Fabrizio Saccomanni. Il passaggio di consegne tra il ministro uscente, Vittorio Grilli, e l'ormai ex direttore generale della Banca d'Italia c'è stato domenica. E già ieri il nuovo responsabile dell'Economia ha cominciato ad analizzare i primi dossier caldi, che comprendono anche la Tares, il rimborso dei debiti della pubblica amministrazione.

Fari puntati sui conti pubblici con il deficit che arriverà quest'anno al 2,9% del pil, un soffio sotto il 3% dei parametri di Maastricht. Ma, sull'esempio della deroga ottenuta sui tempi del rientro dalla Spagna, non è escluso che si avvii una trattativa con l'Ue sulle modalità di riordino dei conti, con parametri più morbidi. Una trattativa che Saccomanni potrà affrontare con la giusta autorevolezza, tenuto conto della sua levatura sul palcoscenico internazionale. Con il presidente della Bce, Mario Draghi, peraltro, potrà giocare di sponda anche per smorzare le resistenze tedesche sulla linea del rigore. Anche se fino a settembre la Germania è in campagna elettorale e sarà difficile avviare negoziati.

Il Tesoro avrà dunque la regia su tutti i temi economici e cercherà di coordinare gli altri ministeri (Sviluppo economico, Infrastrutture, Lavoro) per dare una scossa al Paese e per agganciare la ripresa. Prime indicazioni arriveranno con la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Saccomanni punta a creare un fronte comune per rompere la spirale del pessimismo: Governo, banche e imprese devono lavorare insieme per rilanciare l'economia.

Un rilancio che passa anche per una riallocazione del carico fiscale, riducendo le imposte su lavoro e imprese e reperendo fondi altrove con la lotta all'evasione. Non solo. Secondo i ben informati, il ministro potrebbe mettere a punto un super piano per abbattere il debito pubblico. Il «buco» nei conti dello Stato è stabilmente sopra i 2mila miliardi di euro e il progetto potrebbe abbatterlo per una cifra che oscilla dai 50 ai 200 miliardi.

Una enorme sforbiciata che libererebbe una valanga di risorse sul bilancio: basta pensare ai risparmi ottenuti grazie alle minori emissioni di bot e btp con consequenziale riduzione della spesa per interessi. Il piano passa per la valorizzazione del patrimonio immobiliare della pubblica amministrazione, stimato attorno ai 400 miliardi di euro.

Una delle idee attorno alle quali ragionano gli esperti, anche all'Economia, prevede la creazione di un fondo sovrano, assai più ampio e «credibile» del fondo immobiliare targato Cassa depositi e prestiti ipotizzato nei mesi scorsi con Mario Monti a palazzo Chigi e Grilli a via Venti Settembre. Il nuovo soggetto finanziario potrebbe emettere obbligazioni per un importo massimo di 200 miliardi garantito, appunto, dal patrimonio immobiliare conferito. Una «garanzia reale» di peso che assicurerebbe ai bond la tripla A da parte delle agenzie di rating, rendendo l'investimento particolarmente appetibile agli investitori.

«Di liquidità in circolazione ce n'è parecchia in questo momento» dice un analista che fa riferimento in particolare «alle operazioni della Banca centrale del Giappone». Come dire che potrebbe essere piuttosto semplice trovare «sottoscrittori» e condurre in porto l'operazione.

Il denaro raccolto (50, 100 o 200 miliardi secondo le varie opzioni al vaglio dei tecnici), a quel punto, verrebbe dirottato immediatamente per dare un taglio secco al debito. Che da 2mila miliardi potrebbe scendere in un colpo solo a 1.800 miliardi. Con decine di miliardi di euro l'anno risparmiabili sul bilancio dello Stato, a cominciare dalla riduzione per la spesa sugli interessi riconosciuti a chi compra bot e btp.

Un traguardo non proprio a portata di mano. La questione degli immobili pubblici tocca da vicino interessi «sensibili», dai partiti ai boiardi di Stato. Sta di fatto che Saccomanni sembra avere autorevolezza e credibilità per procedere a testa bassa. Senza guardare in faccia nessuno.

 

SACCOMANNI DEBITO PUBBLICO ministero economiaEURO E LA TRIPLA AMARIO DRAGHI

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…