ritratto di biden in africa

SLEEPY JOE L'AFRICANO - BIDEN RIMETTE PIEDE NEL CONTINENTE NERO DOPO QUATTRO ANNI DI IMPEGNO MINIMO DI TRUMP CHE HA FAVORITO L'EGEMONIA DI TURCHIA, CINA E IN PARTE ANCHE DELLA RUSSIA - ORA LA STRATEGIA AMERICANA È FRENARE LE MIRE DI PECHINO: DALLA MEDIAZIONE PER IL TIGRAY ALLA CRISI TRA EGITTO, ETIOPIA E SUDAN, IL CAMBIO DI MARCIA È SUL TERRENO DELLA DIPLOMAZIA E DEI DIRITTI UMANI...

Sebastiano Caputo per “il Giornale

 

JOE BIDEN IN VISITA IN AFRICA

Capitale d'Etiopia, sede dell'Unione Africana. Addis Abeba, giustamente soprannominata The Bubble, è il solito crocevia di costruttori, membri di ONG, incaricati di affari e di difesa, funzionari di ambasciata, delle Nazioni Unite, dell'Unione Europea.

 

Si incontrano nei soliti luoghi di aggregazione, dai ristoranti italiani Mamma mia e Castelli ai bar più esclusivi come The Union Coktail, passando dagli hotel più stellati come l'Hilton o il Marriot, dove le cifre stampate sugli scontrini non sono poi così diverse da quelle occidentali.

 

regione del tigray

Del resto la città ha subito un'inflazione incredibile da quando è diventata il caravanserraglio globale del Corno d'Africa. La stabilità ha un costo e a pagarne il prezzo più alto sono la maggioranza degli etiopi, in una società prevalentemente agricola, per i quali Addis Abeba è praticamente diventata inaccessibile.

 

A beneficiare di tutto questo è stata la classe cosmopolita (residente e di passaggio), e la compagnia di bandiera Ethiopian Airlines, che ha visto il fatturato crescere anno dopo anno, e avviarsi da qui a cinque anni alla costruzione del più grande aeroporto del continente proprio nella capitale.

 

RITRATTO DI BIDEN IN AFRICA

Fuori da The Bubble però è tutta un'altra storia. O meglio è lì che si intravedono le sfide decisive per la tutela dell'integrità territoriale e la stabilità politica del Paese. Una storia tutta africana che è strettamente legata al ritorno dirompente dell'intera regione nella geopolitica afro-asiatica.

 

Se Gibuti, rimane per via della sua posizione geografica il maggiore snodo strategico, militare e logistico, nonché una torre di osservazione collocata sulle grandi rotte marittime, tra il Mediterraneo e l'Oceano Indiano, l'Etiopia, pur non affacciandosi sul mare, è a tutti gli effetti il Paese dove oggi si concentrano allo stesso tempo i grandi player del mondo.

 

la regione del tigray in etiopia

Anche se oggi la Cina resta la nazione più attiva nel campo degli investimenti. Dentro e fuori The Bubble i sinogrammi sono stampati sulle insegne dei simboli del miracolo economico etiope. Dal grattacielo più alto d'Africa fino al Palazzo dell'Unione Africana, passando dai mezzi pubblici, ai parchi e alla tramvia nella piccola metropoli, e ancora dalle fabbriche ai cantieri disseminati su tutto il territorio, il marchio è sempre lo stesso: «made in China».

 

BIDEN CAMBIA LA STRATEGIA IN AFRICA

E se l'Etiopia non è membro della Belt and Road Initiative, il governo di Addis Abeba ha manifestato più volte la volontà di agganciarvisi tramite il porto di Gibuti. Negli ultimi anni è stata applicata nel Corno d'Africa una strategia di «impegno minimo» da parte dell'amministrazione Trump, che ha favorito l'egemonia di Turchia (Somalia) e Cina (Etiopia) e in parte anche della Russia che a differenza degli altri due Paesi persegue un approccio di «opportunismo impegnato» nel campo della Difesa e della diplomazia da remoto.

 

guerra nella regione del tigray

Eppure con Joe Biden alla Casa Bianca il metodo cambia. L'obiettivo della nuova amministrazione sembra quello di voler recuperare il terreno perduto, e per farlo ha deciso di inserirsi nella pacificazione della guerra civile nel Tigray al confine con l'Eritrea.

 

Infatti, dopo le parole del Segretario di Stato Anthony Blinken che ha parlato espressamente «di pulizia etnica» (accusa respinta dal governo di Addis Abeba) è arrivato a fine marzo il viaggio del suo emissario Christopher Coons, senatore dem, nonché la possibilità di affidare al diplomatico Jeffrey Feltman l'incarico creato ad hoc di inviato speciale presso le Nazioni Unite nel Corno d'Africa.

 

melania trump in africa

Il cambio di marcia dell'Amministrazione Biden su un terreno lasciato scoperto dai cinesi, quello della diplomazia e dei diritti umani, ha velocemente resettato gli scenari tanto che lo stesso primo ministro etiope, Abiy Ahmed, ha dovuto ammettere la presenza di truppe eritree nel nord, e concordare (23 marzo) insieme al suo omologo eritreo Isaias Afewerki, il ritiro ufficiale (4 aprile).

 

guerra nella regione del tigray 1

«Il concreto rischio per il premier, quindi, è quello di dover presto nuovamente fronteggiare le spinte autonomiste delle comunità etniche del Paese», ha spiegato a Il Giornale Nicola Pedde, direttore dell'Institute Global Studies.

 

covid in Africa

Ma la crisi del Tigray non è l'unica occasione per gli Stati Uniti per tornare sulla scena diplomatica della regione. Negli ultimi giorni, si è intensificato il processo di guerra e di pace tra Egitto, Etiopia e Sudan per quanto concerne la costruzione della Grand Ethiopian Renaissance Dam (GERD), la diga che dal 2011 il governo di Addis Abeba sta costruendo sul Nilo Azzurro, un progetto dal valore di 5 miliardi di dollari, necessario per lo sviluppo e l'elettrificazione del Paese.

 

xi jinping e la colonizzazione della cina

Il governo del Cairo che ha più volte minacciato di usare la forza, anche a costo di distruggerla (allora col consenso nemmeno troppo velato di Donald Trump), non gioca al momento un ruolo secondario nei movimenti delle milizie Gumuz, il cui unico scopo è il blocco dell'arteria stradale principale che porta alla diga, con il rischio altissimo di scatenare una guerra civile nella regione nonché ritardando la costruzione della diga.

 

la colonizzazione cinese in africa

Per l'amministrazione Biden, dopo l'intervento per la pacificazione apparente del Tigray, anche questo conflitto trans-frontaliero potrebbe essere sfruttato, nelle vesti da mediatori, per invertire la politica troppo filo-egiziana del suo predecessore e ricostruire un rapporto diplomatico con il primo ministro etiope Abiy Ahmed nella prospettiva di un contenimento cinese nel Paese, e in tutto il Corno d'Africa.

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – ELLY RISCHIA DI BRUTTO CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI"... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...