salvini letta conte - meloni renzi di maio quirinale

SOGNO O SONDAGGIO? COSA SUCCEDE IN CASO DI ELEZIONI ANTICIPATE? VINCE IL CENTRODESTRA TRE VOLTE SU CINQUE (ENRICHETTO LETTA, MAGNA TRANQUILLO!) – IN ATTESA DI CAPIRE SE “MARIOPIO” RESTA O LASCIA PALAZZO CHIGI, PAGNONCELLI SIMULA LA COMPOSIZIONE DEL NUOVO PARLAMENTO PRENDENDO IN CONSIDERAZIONE CINQUE DIVERSI SCENARI (4 CON IL ROSATELLUM E UNO CON IL PROPORZIONALE) – RISULTATO PER NULLA SORPRENDENTE: PREVALE LA COALIZIONE FDI-LEGA-FORZA ITALIA. MA IL CENTRO PUÒ SPARIGLIARE (AH, L'ETERNA ILLUSIONE DEL CENTRO...)

Nando Pagnoncelli per il “Corriere della Sera”

 

sondaggio nuovo parlamento Ipsos Pagnoncelli

In attesa di sapere quale esito avrà la crisi di governo in atto, l’analisi odierna simula la composizione del nuovo Parlamento prendendo in considerazione cinque diversi scenari, di cui quattro con la legge elettorale attuale, il cosiddetto Rosatellum, e uno basato sull’ipotesi di una nuova legge elettorale che assegni i seggi con il sistema proporzionale e una soglia di sbarramento al 4%.

 

Il metodo utilizzato per realizzare la simulazione viene dettagliatamente presentato nella nota metodologica riportata a margine.

 

Va subito precisato che si tratta di una fotografia, non di una previsione futura, che sarebbe davvero azzardata alla luce dei presumibili cambiamenti che si potranno verificare negli orientamenti di voto degli elettori a seguito dello scenario che si sta delineando con la crisi in atto, nonché da altri elementi quali le alleanze tra le forze politiche (soprattutto quelle minori che in teoria sarebbero indotte ad allearsi per superare la soglia di sbarramento) e la definizione delle candidature nei collegi maggioritari, molti dei quali oggi sono da considerare «contendibili», ossia presentano una differenza tra le coalizioni inferiore al 5%.

 

I pesi

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 6

Il primo scenario considerato fa registrare l’affermazione della coalizione di centrodestra (Lega, FdI e una lista FI/Noi con l’Italia) su quella giallo-rosso-verde (Pd, M5S e le liste di sinistra coalizzate): 211 seggi a 157 alla Camera e 106 a 76 al Senato. I restanti seggi verrebbero attribuiti su base proporzionale a Italexit (accreditata di 10 deputati e 5 senatori) e a due possibili liste uniche «centriste»: Azione/+Europa (10 seggi alla Camera e 5 al Senato) e Italia viva/Italia al Centro (con 8 e 4 seggi). In questo e nei restanti scenari Insieme per il futuro, la neonata formazione di Luigi Di Maio, in attesa di possibili nuove alleanze, non è stata inclusa in nessuna delle coalizioni.

 

La variabile

SALVINI MELONI BERLUSCONI

Nel secondo scenario è stato considerato il possibile allargamento dell’area centrista a Forza Italia. In tal caso il Parlamento sarebbe privo di maggioranza assoluta e il centro allargato (accreditato di 39 deputati e 19 senatori) risulterebbe decisivo per la formazione del governo, alleandosi con la coalizione giallo-rosso-verde (187 seggi alla Camera e 93 al Senato) oppure con la coalizione sovranista (Lega e FdI) a cui aggiungere qualche parlamentare transfuga.

 

Le coalizioni ampie

Il terzo scenario prevede l’ampliamento delle principali coalizioni, con l’inclusione di due forze centriste nel centrodestra e il cosiddetto «campo largo» nel centrosinistra. In questo scenario la prima coalizione otterrebbe una maggioranza risicatissima nei due rami del Parlamento: 202 seggi alla Camera e 101 al Senato.

 

giuseppe conte enrico letta 2

Il quarto scenario differisce dal precedente solo per l’esclusione del M5S dal «campo largo» e ad oggi delinea la maggioranza più netta a favore del centrodestra che si affermerebbe con 244 deputati (contro 109 del centrosinistra) e 124 senatori (contro 50).

 

L’ipotesi proporzionale

Infine, il proporzionale con soglia di sbarramento al 4%: sommando i seggi delle due principali coalizioni non ci sarebbe maggioranza assoluta e ciò lascerebbe spazio ad alleanze e formule di governo di altro tipo.

 

il comizio di giorgia meloni per vox, in spagna 4

Pur con la dovuta cautela, in tre scenari su cinque prevarrebbe il centrodestra (in un caso con una maggioranza appesa a un filo), nei restanti due ci sarebbe spazio per alleanze «a geometria variabile» che potrebbero essere favorite anche dall’attitudine, assai diffusa tra deputati e senatori, di cambiare casacca o dar vita a nuove formazioni e gruppi parlamentari.

 

Le incognite sono davvero molte: dalla possibilità di dar vita ad un processo federativo delle forze che si richiamano al centro «moderato», alle prospettive elettorali del M5S dopo la rottura con il governo di Mario Draghi; dalle potenzialità di Italexit che sembra raccogliere i delusi provenienti soprattutto dal centrodestra alla consistenza dell’area a sinistra del Pd, sull’onda di quanto avvenuto in Francia con Mélenchon.

 

Il nuovo Parlamento

berlusconi meloni salvini toti

Il combinato disposto delle modifiche costituzionali (riduzione del Parlamento e voto al Senato a partire da 18 anni) e delle tendenze di voto attuali e future, prelude ad un cambiamento profondo della composizione di Camera e Senato.

 

A questo proposito già oggi risulta significativo il confronto tra il numero dei deputati e dei senatori dei principali partiti all’inizio della legislatura con l’attuale nonché con quello stimato nei diversi scenari.

 

renzi calenda

Tutto ciò lascia prevedere un aumento della competizione tra le forze politiche le quali, come è lecito attendersi, aumenteranno o diminuiranno i consensi in relazione anche alla posizione assunta nella crisi attuale che, per la maggior parte degli elettori, risulta incomprensibile e inopportuna, tenuto conto del contesto che stiamo vivendo.

 

Dunque, in questo scenario in divenire appare complesso per i partiti adottare strategie in cui coesistano spinte centripete (logica coalizionale) e centrifughe (logica proporzionale).

letta melonigiorgia meloni enrico letta atreju MELONI LETTAL'ETERNA ILLUSIONE DEL CENTRO - BY MACONDO

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?