mario draghi matteo salvini giuseppe conte

SUPER MARIO VEDE I SORCI GIALLOVERDI - SU UCRAINA E FRANCIA TORNA L'ASSE TRA LEGA E MOVIMENTO 5 STELLE, FACENDO TREMARE L’UNITÀ DELLA MAGGIORANZA - CONTE NON HA PRESO POSIZIONE SULLE ELEZIONI FRANCESI, MENTRE SALVINI HA INCONTRATO IL NEO-RIELETTO PREMIER UNGHERESE ORBAN: SULLA POLITICA INTERNAZIONALE CI SONO SEGNALI DI INSOFFERENZA VERSO LA POLITICA EUROPEISTA ED ATLANTISTICA DEL GOVERNO DRAGHI...

Barbara Fiammeri ed Emilia Patta per www.ilsole24ore.com

 

CONTE SALVINI

La sorprendente equidistanza di Giuseppe Conte, che in tv evita di schierarsi tra Emmanuel Macron e Marine Le Pen in vista dell’importante ballottaggio di domenica in Francia. E l’incontro di Matteo Salvini con il rieletto premier ungherese Viktor Orban a Roma per la visita al Papa.

 

Forse parlare di un segnale di riavvicinamento tra i giallo-verdi è troppo, ma certamente tanto dal M5s che dalla Lega arriva quasi all’unisono un ulteriore indizio dell’ insofferenza a far propria la linea europeista ed atlantista del governo guidato da Mario Draghi di cui fanno parte.

 

MATTEO SALVINI E GIUSEPPE CONTE

Il rapporto fra Orban e Putin

Non si può non evidenziare che tanto Le Pen quanto Orban sono i principali e pressoché unici alleati di Vladimir Putin nell’Unione europea. La leader del Rassemblement national, come emerso anche nel confronto televisivo di mercoledì sera con il presidente uscente, ha ammesso di essere stata finanziata da una banca russa molto vicina al Cremlino e di aver ricevuto denaro anche da un istituto di credito ungherese.

 

Anche Orban infatti non ha mai nascosto il suo rapporto privilegiato con il presidente russo, che non a caso si è subito congratulato per la sua rielezione, manifestando la contrarietà sia alle sanzioni sia all’invio di armi all’Ucraina per difendersi dall’aggressione russa.

 

giuseppe conte matteo salvini meeting rimini 1

Al netto del fatto che l’Ungheria, come ha sottolineato Papa Francesco ieri, è tra i Paesi in prima linea nell’accoglienza dei profughi ucraini assieme alla Polonia. E infatti a chi gli chiedeva se non ritenesse inopportuno il sua vis a vis con Orban, Salvini ha risposto con un «non scherziamo... se non ero opportuno io non lo era neppure il Santo Padre».

 

La possibile mozione comune giallo-verde

Con queste premesse non sorprendono le voci insistenti provenienti dalla Camera su una possibile mozione da parte di alcuni deputati pentastellati e leghisti pronti a dichiararsi a favore della cessione del Donbass alla Russia in cambio del cessate il fuoco immediato.

 

Il tutto mentre prende nuovamente slancio, anche grazie alla trasferta a Roma del Garante Beppe Grillo, la richiesta dei 5 Stelle di uno stop all’invio di armi in Ucraina proprio nei giorni in cui il governo sta mettendo a punto un nuovo provvedimento che dovrebbe comprendere anche mezzi pesanti fin qui esclusi.

 

CONTE SALVINI

Maggioranza in pericolo?

Dal M5s e dalla Lega, dunque, più di un segnale disgregante dell’unità della maggioranza rispetto al tema decisivo di queste ore. Il posizionamento internazionale - più del superbonus o del catasto - è la precondizione per la tenuta del governo.

 

Il passaggio del ballottaggio francese di domenica sarà decisivo anche per il futuro dell’Europa, come sottolinea un preoccupatissimo Enrico Letta, che nei giorni scorsi aveva ribadito al Washington Post «se vince Le Pen vince Putin.

 

Se vince Putin muore l’Europa». E ancora ieri, pur non volendo commentare ufficialmente la performance televisiva del suo “alleato” Conte, ripeteva ai suoi: «Nessun dubbio mai su quale sia la parte giusta della storia».

 

Il nodo delle elezioni francesi

stefano patuanelli matteo salvini giuseppe conte

Tra i dem, e non solo, c’è la convinzione che un’eventuale sconfitta di Macron provocherebbe un effetto domino anche nel resto del Continente, e in primis proprio in Italia. Dove Lega e M5s sono sempre più tentati dal rompere la larga maggioranza per lucrare dall’opposizione su posizione “populiste”.

 

Quell’opposizione da dove Giorgia Meloni ha già surclassato Salvini e la sua Lega nel consenso degli italiani ma che paradossalmente sul fronte internazionale appare molto più in linea con il posizionamento di Draghi. Non è un caso che ieri non solo nessun esponente del governo abbia incontrato Orban, ma che pure la stessa Meloni si sia tenuta a debita distanza. Ancora una volta e sempre di più, insomma, la guerra in Ucraina si conferma essere la cartina di tornasole per la tenuta o la rottura delle alleanze.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”