francesco greco

TRAGEDIA GRECO - I MAGISTRATI RISPONDONO PER LE RIME AL PROCURATORE DI MILANO SCANDALIZZATO DALLE ''LOGICHE ROMANE'' DEL CSM: ''EVIDENTEMENTE QUANDO È STATO NOMINATO LUI, HANNO CAMBIATO LA COMPOSIZIONE E HANNO VOTATO SOLO TOGHE DEL NORD''. A SUA DIFESA, STAVA PARLANDO IN MEMORIA DEL COLLEGA WALTER MAPELLI, INGIUSTAMENTE BOCCIATO DAL CONSIGLIO E SCOMPARSO DA POCO - DAGOSPIA AVEVA PREVISTO LO SCONTRO TRA MAGISTRATI DEL NORD E CENTRO-SUD

DAGONEWS: CHE SUCCEDE NEL PASTICCIO DELLE TOGHE? I MAGISTRATI DEL NORD SI SCHIERANO CONTRO QUELLI DEL CENTRO-SUD, ACCUSATI DI ''CONTIGUITÀ'' CON LA POLITICA

DAGOSPIA del 6 giugno 2019

 

https://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/dagonews-che-succede-pasticcio-toghe-magistrati-nord-si-205209.htm

 

 

 

 

Luca Fazzo per “il Giornale

 

«E h sì, perché Francesco Greco lo ha portato la cicogna...». Il commento più sarcastico arriva da Felice Lima, sostituto procuratore generale a Messina. Altri scelgo toni più cauti, più formali: ma la sostanza non cambia.

 

FRANCESCO GRECO

L' intervento del procuratore della Repubblica di Milano mercoledì pomeriggio sullo scandalo che scuote la magistratura ha sollevato una ondata senza precedenti di critiche sulle mailing list dell' associazione magistrati. La colpa di Greco: avere attribuito il malaffare che sta venendo a galla al «mondo che vive nei corridoi degli alberghi e nelle retrovie della burocrazia romana, che non ci appartiene e non appartiene ai magistrati del Nord». Nord. Questa è la parola che nelle critiche assume un significato inaccettabile, interpreta come una sorta di distinzione etnica tra la magistatura «buona» del settentrione e quella del resto del Paese.

 

Palamara e Pignatone

Greco ha dalla sua un paio di attenuanti: era condizionato dalla commozione, perché parlava in memoria del collega (settentrionalissimo) Walter Mapelli, ingiustamente bocciato dal Csm e scomparso da poco; probabilmente era di malumore per la bacchettata che poche ore prima gli era arrivata dal Consiglio superiore della magistratura, che ha condannato i suoi criteri di scelta dei pm antimafia. Ma la virulenza delle reazioni al suo intervento racconta anche di quanto siano oggi scoperti i nervi della magistratura italiana, di come la bufera in corso faccia saltare sentimenti di colleganza e vecchi rispetti reciproci.

 

WALTER MAPELLI

A criticare Greco un po' più serenamente aveva provveduto, a botta calda, la giunta dell' Associazione nazionale magistrati: «le parole del procuratore di Milano non rendono giustizia alla risposta immediata e sincera delle migliaia di magistrati italiani». Troppo poco, troppo cauta per molti colleghi di Greco. E così iniziano a piovere parole pesanti come sassi.

 

«Tocca leggerle proprio tutte - scrive Giuliano Caputo, pm a Napoli e neosegretario dell' Anm -. Io ho lavorato al Sud per anni e ho conosciuto colleghi di valore cristallino che davvero non meritano di leggere ste cose».

 

Carmen Giuffrida, giudice distaccata a Bruxelles, usa l' arma dell' ironia: Collega Greco, veramente in mezzo ci mancavi solo tu! Uno con il classico cognome del Sud, che lavora al Nord, che è stato nominato procuratore di Milano solo per i suoi meriti, senza alcun intervento da parte delle correnti (evidentemente da un Csm composto per l' occasione solo da colleghi del Nord)... insomma ci sarebbe da piangere se non fosse che questo intervento fa un po' ridere. Ma perché mi dovete costringere a dare ragione a mamma quando mi dice: io credevo che i magistrati fossero persone intelligenti?».

 

Walter Mapelli

A difendere Greco, ben pochi: tra questi Fabio Regolo, il pm catanese che ha incriminato le navi delle Ong di Open Arms, che invita a contestualizzare il discorso. Ma per le altre toghe c' è ben poco da contestualizzare: «Credo che chi non sia pronto ad affrontare il pubblico e i media dovrebbe astenersi», scrive Milena Balsamo.

 

«Non ci hanno insegnato che quando si parla in pubblico bisogna misurare le parole», le fa eco Nicola Saracino. Più pesante Antonio Salvati: «Da magistrato meridionale che vive e lavora al Sud chiedo che tra le imminenti proposte di riforma venga inserita la previsione di un requisito indefettibile: la capacità di verificare che il cervello, ove assemblato, sia connesso prima di parlare». E la collega Silvia di Renzo: «ci mancava questa delle toghe borboniche». Nicola Valletta: «ha offeso tantissimi colleghi con un assioma che lascia basiti».

fabio regolo

 

E poi, inevitabilmente, saltano fuori ferite mai del tutto ricucite: i vecchi veleni dentro la Procura di Milano al tempo dello scontro tra Edmondo Bruti Liberati e Alfredo Robledo. «Per non farti nominare bastava che mandassi uno dei miei (del Csm, ndr) a pisciare», avrebbe detto una volta Bruti a Robledo.

 

E l' episodio viene ora rispolverato nelle mail, come a dimostrare che anche la Procura di Milano non è immune dai vizi romani. Scrive Matteo Centini, pm a Piacenza: «Greco ha detto che la non nomina di Mapelli era una ingiustizia dovuta ai modi romani dei magistrati romani: modi che a loro, magistrati del Nord ripugnano, quando non vanno tutti a pisciare».

a sinistra il procuratore aggiunto di milano alfredo robledo, a destra il procuratore capo edmondo bruti liberati

In sintesi: volano gli stracci.

Ultimi Dagoreport

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DIGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…