salvini zingaretti

I VERDETTI DEI BALLOTTAGGI – LA LEGA CONQUISTA FERRARA DOPO 69 ANNI (COSA DICE FRANCESCHINI?), LIVORNO TORNA ALLA SINISTRA, M5S VINCE A CAMPOBASSO – “UNA VITTORIA STRAORDINARIA”, COMMENTA IL VICEPREMIER SALVINI- SODDISFATTO ANCHE IL SEGRETARIO PD ZINGARETTI: "L’ALTERNATIVA C’È" - TUTTI I RISULTATI (IL CENTRODESTRA, COMPRESO IL PRIMO TURNO, GUIDERÀ 7 COMUNI CAPOLUOGO IN PIÙ RISPETTO A QUANTI NE AVEVA IL 25 MAGGIO)

Valentina Santarpia per corriere.it

 

salvini

È un testa a testa virtuale quello tra centrodestra e centrosinistra che sembrano spartirsi a metà le poltrone dei sindaci al ballottaggio. A Reggio Emilia, Cesena, Livorno, Cremona, Prato, e Rovigo avanti la sinistra, Ferrara, Biella e Vercelli alla Lega, Campobasso ai Cinque Stelle: si sono chiusi alle 23 i seggi per i ballottaggi nei 136 comuni chiamati al rinnovo del sindaco e del consiglio comunale e arrivano già i primi risultati. Al voto 136 comuni.

 

L’affluenza è confermata in forte calo rispetto al 26 maggio: alle 23 aveva votato il 52,63% degli aventi diritto, rispetto al 68,37% del primo turno. La Basilicata la regione che ha fatto registrare il dato più alto, 56,7%, l’Abruzzo quella più bassa, 45,72%. Entusiasta il primo commento del vicepremier Matteo Salvini: «Straordinarie vittorie della Lega ai ballottaggi, abbiamo eletto Sindaci dove governava la sinistra da settant’anni!», ha detto commentando la vittoria a Ferrara, storicamente governata dalla sinistra. Soddisfatto anche il segretario Pd Nicola Zingaretti: «L’alternativa c’è».

 

I sindaci

nicola zingaretti foto di bacco

Due i capoluoghi di Regione dove si è votato: Potenza, dove è sfida all’ultimo voto tra il centrodestra Mario Guarente e Valerio Tramutoli (liste civiche) e Campobasso, dove i Cinque Stelle, unico caso in cui sono arrivati al ballottaggio, hanno vinto: Roberto Gravina ha ottenuto il 69,07% dei consensi contro Maria Domenica D’Alessandro della Lega (30,93%). Sotto i riflettori la sfida di Ferrara, dove la sinistra, che governa la città dal 1948, è costretta a cedere la città al leghista Alan Fabbri (56,77%), che già al primo turno, con il 48,4% dei consensi, ha sfiorato la vittoria su Aldo Modonesi che si è fermato al 43,23%; Reggio Emilia, dove il sindaco uscente Luca Vecchi (63,61%), appoggiato dal Pd e 5 liste, viene riconfermato alla guida della città su Roberto Salati del centrodestra (36,69%); 

 

Forlì, dove Gian Luca Zattini del centrodestra (53,07%) spodesta il centrosinistra di Giorgio Calderoni (46,93%). Tra le città al ballottaggio, pure Cremona, dove il candidato del centrosinistra, Gianluca Galimberti, ha battuto (al 55,94%) quello di centrodestra Salvatore Carlo Malvezzi (al 44,06%); Ascoli Piceno, dove Marco Fioravanti (59,31%) ha vinto su Piero Celani (40,69%); Biella, dove il leghista Claudio Corradino (50,98%) l’ha spuntata su Donato Gentile (49,02%); Verbania, finisce al centrosinistra, nel rush finale Silvia Marchionini (50,62%) ha superato il candidato del centrodestra Giandomenico Albertella (49,38%); Vercelli, dove Andrea Corsaro, del centrodestra, è il nuovo sindaco con il 54,80% dei consensi contro il 45,20% di Maura Forte del centrosinistra; 

salvini

 

Livorno, dove, finita l’era Nogarin, il centrosinistra con Luca Salvetti ha vinto(63,32%) e riprende la poltrona della città che faceva gola anche al centrodestra con Andrea Romiti (fermo al 36,68%); Prato, dove il sindaco uscente Matteo Biffoni del Pd (al 56,12%) ha riconfermato la poltrona che gli veniva insidiata da Daniele Spada del centrodestra (43,88%); Rovigo, dove il Pd Edoardo Gaffeo strappa la poltrona a Monica Gambardella, la sfidante della Lega, con il 50,94% dei voti; Cesena, dove Enzo Lattuca, candidato per il centrosinistra, è il nuovo sindaco (55,74%), contro il 44,26% del suo avversario per il centrodestra Andrea Rossi;Foggia, dove si è affermato Franco Landella del centrodestra (53,28%) su Giuseppe Cavaliere del centrosinistra (46,72%); Avellino, dove la lista civica con Gianluca Festa ha avuto la meglio (51,52%) sul candidato del centrosinistra Luca Cipriano (48,48%); Potenza, dove Mario Guarente del centrodestra (50,31%) ha battuto Valerio Tramutoli (49,69%), lista civica. Ha vinto il centrosinistra anche a Fano (Pesaro-Urbino), mentre ad Avellino Gianluca Festa (liste civiche) ha avuto la meglio sul centrosinistra Luca Cipriano.

ferrara vittoria lega

 

La giornata elettorale

alan fabbri ferrara

Una polemica social ha invece caratterizzato la giornata elettorale a Vercelli: vittima Paolo Tiramani, il deputato della Lega autore nei giorni scorsi del fotomontaggio ritenuto sessista nei confronti della sindaca uscente Maura Forte, candidata al secondo mandato del centrosinistra. Giulia Bodo, esponente di +Europa e sorella del candidato sindaco Federico Bodo, escluso dal ballottaggio, gli ha augurato di morire come l’ex parlamentare leghista della zona, Gianluca Buonanno. Maura Forte ha condannato e preso le distanze dal post della Bodo.

matteo salvini parata del 2 giugno 1 parata del 2 giugno 2matteo salvini francesca verdini 17matteo salvini parata del 2 giugno 1matteo salvini francesca verdini 9nicola zingarettinicola zingaretti 1matteo salvini francesca verdini 15

 

nicola zingaretti foto di bacco (2)

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."