atalanta valencia

UN CALCIO AL VIRUS – STASERA A BERGAMO TORNA IN CAMPO L’ATALANTA – LA VITTORIA CON L’ATALANTA NELLA PARTITA-FOCOLAIO, LE BARE NEI CAMION, LE POLEMICHE: SEMBRA PASSATO UN SECOLO E INVECE SONO SOLO TRE MESI DI GIOIA (PRIMA) E TANTO DOLORE (POI)

 

Alessandro Angeloni per “il Messaggero”

 

atalanta valencia

Non sarà di certo una festa, perché a Bergamo c' è poco da festeggiare. Ma forse l' inizio di una resurrezione, questo sì. L' Atalanta torna in campo stasera, ore 19,30, nella sua città, tra mille ricordi, un pezzo di anima distrutta e l' altro pezzo che prova a spingere per dimenticare e per ridisegnarsi un futuro degno, anche attraverso il calcio.

 

atalanta tifosi

«Andrà tutto bene», si andava dicendo poco prima delle impietose e raggelanti immagini delle bare che aleggiavano sulla città e i camion militari che hanno trasportato i feretri delle vittime da cremare in altre zone. Bergamo era contaggiata e contagiosa e si riempiva di morti, giorno dopo giorno, per e con Coronavirus. Insomma, non è andato tutto bene, possiamo dirlo.

ilicic atalanta

 

Per essere ottimisti, forse poteva andare anche peggio. E adesso che va un po' meglio, il calcio torna ad avere un ruolo sociale e prova a far respirare chi è rimasto e quanti tra questi piangono ancora i parenti scomparsi. Perché Bergamo è una città appassionata, vive di calcio come pochi. E da oggi se ne ricomincia a parlare, con il fiato corto, ma si ricomincia.

 

POLEMICA CON VALENCIA

Alla fine, in un modo o nell' altro, si è parlato sempre di Bergamo in questi mesi, prima, durante e dopo il Covid-19. La città che ha regalato all' Europa il fenomeno Atalanta, che ha strapazzato il Valencia negli ottavi di Champions League e che da marzo è caduta in ginocchio davanti a ospedali saturi, cimiteri pieni e lacrime disperate.

 

CORONAVIRUS - BARE A BERGAMO

Bergamo è stata il centro del mondo e dell' Italia, quasi diventando un modello, ed è finita nei cuori di tutti gli appassionati del pallone, che hanno tifato per Ilicic, Gomez, Zapata e quel calcio a tutta velocità di Gasperini. La tragedia di Bergamo non è stata solo dei bergamaschi, è diventata di ognuno di noi, anche dei nemici, vedi la vicina Brescia che è passata dalla rivalità alla solidarietà, e anche Brescia ne ha passate, eccome.

atalanta valencia

 

SENSI DI COLPA

Bergamo ha vissuto appesa a un filo sottile di senso di colpa: perché ha giocato a calcio (e a porte aperte, ma non è stata la sola) quando il virus era già presente in maniera massiccia in Italia e perché ha continuato a tenere attive certe attività industriali, con la speranza che il virus fosse un problema di lieve entità, sovradimensionato. «Tra non molto capiremo perché Bergamo sia stata il centro dell' epidemia.

 

gasperini percassi

Una situazione molto diversa e strana, nuova per tutti, ma anche l' inizio di un ritorno alla normalità anche se le cose cambieranno di molto. La dimensione di quello che è successo a Bergamo è difficile da rimediare con un' impresa sportiva, ma cercheremo lo stesso di riportare il sorriso a una città ed a una terra che ne hanno bisogno», sono le parole di Gian Piero Gasperini alla vigilia della sfida con il Sassuolo, recupero della 25esima giornata. Proprio Gasperini era stato al centro di una polemica a distanza con il Valencia, suo ultimo avversario in Champions League.

 

Il tecnico dell' Atalanta aveva ammesso (con colpevole ritardo, secondo gli spagnoli) che, proprio in occasione della gara di ritorno, aveva mostrato i sintomi del virus. Chiesto, immediatamente, l' intervento dell' Uefa. E torniamo ai sensi di colpa, che Gasp evidentemente, per come ha vissuto quel suo stato influenzale, non ha avuto e ha rilanciato le accuse al mittente.

esercito a bergamo per portare via le bare 3

 

Ma ci sono stati calciatori come De Roon e Gomez che invece si sono sentiti responsabili nello scendere in campo in piena epidemia, sia a San Siro sia in Spagna, muovendo nella prima partita almeno 40mila bergamaschi. Quello è stato, per tanti, il detonatore dell' epidemia. Sono passati tre mesi, si ricomincia. Ma nulla sarà come prima. Questo lo sanno tutti.

atalanta valencia giustificazioneesercito a bergamo per portare via le bare 4l esercito porta le bare fuori da bergamoesercito a bergamo per portare via le bare 2esercito a bergamo per portare via le bare 1esercito a bergamo per portare via le bareatalanta valencia

Ultimi Dagoreport

igor taruffi elly schlein

DAGOREPORT - QUALCUNO DICA A ELLY SCHLEIN CHE STA AFFONDANDO IL PD! - NON SOLO TOSCANA E UMBRIA, DALLA CAMPANIA ALLA SICILIA FINO ALLA PUGLIA, SI MOLTIPLICANO I PROBLEMI SUI “TERRITORI” - A FINIRE NEL MIRINO LO “SPICCIAFACCENDE” DI ELLY, IGOR TARUFFI, RESPONSABILE ORGANIZZAZIONE DEL NAZARENO. DOVE C’È LUI, C’È CASINO, VISTA LA SUA PROPENSIONE A SALVAGUARDARE I CACICCHI FEDELI ALLA MIGLIORE ALLEATA DEL GOVERNO MELONI - IN SUO SOCCORSO È ARRIVATO ANCHE IL BERSANIANO NICO STUMPO CHE NON RIESCE AD EVITARE I PASTICCI CHE "LO STRATEGA IN VERSIONE PIZZICAGNOLO" TARUFFI COMBINA A CAUSA DELLA SCARSA CONOSCENZA DELLE REGOLE E DELLE DIVERSE REALTA’ LOCALI. E PER LA PRIMA VOLTA…

giorgia meloni ursula von der leyen donald trump dazi matteo salvini

DAGOREPORT – LA LETTERINA DELL’AL CAFONE DELLA CASA BIANCA È UNA PISTOLA PUNTATA ALLA TEMPIA DEI LEADER EUROPEI, CUI È RIMASTA UNA SOLA VIA DI USCITA, QUELLA COSIDDETTA “OMEOPATICA”: RISPONDERE AL MALE CON IL MALE. LINEA DURA, DURISSIMA, ALTRIMENTI, ALLE LEGNATE DI TRUMP, DOMANI, ALL’APERTURA DELLE BORSE, SI AGGIUNGERANNO I CALCI IN CULO DEI MERCATI. LA CINA HA DIMOSTRATO CHE, QUANDO RISPONDI CON LA FORZA, TRUMP FA MARCIA INDIETRO - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” ORMAI È RIMASTA L’UNICA A IMPLORARE, SCODINZOLANTE, “IL DIALOGO” COL DAZISTA IN CHIEF, NEMMENO LE CIFRE CATASTROFICHE SULLE RIPERCUSSIONI DELLE TARIFFE USA SULLE  AZIENDE ITALIANE, TANTO CARE ALLA LEGA, HA FERMATO I DEMENZIALI APPLAUSI ALLA LETTERA-RAPINA DA PARTE DI MATTEO SALVINI – ASCOLTATE JOSEPH STIGLITZ, PREMIO NOBEL PER L’ECONOMIA: “TRUMP NON AGISCE SECONDO ALCUN PRINCIPIO ECONOMICO, NON CONOSCE LO STATO DI DIRITTO, È SEMPLICEMENTE UN BULLO CHE USA IL POTERE ECONOMICO COME UNICA LEVA. SE POTESSE, USEREBBE QUELLO MILITARE’’

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…