cerchione singer

CHI E’ IL VERO PROPRIETARIO DEL MILAN? I DUE DOCUMENTI CHE RIBALTANO LE CERTEZZE SUL CLUB ROSSONERO  - A "QUOTA 6001" AZIONI, CIOÈ LA SOGLIA CRITICA DELLA MAGGIORANZA, NON C’È IL FONDO DI PAUL SINGER MA LA LUSSEMBURGHESE BLUE SKYE DI DUE FINANZIERI NAPOLETANI. QUINDI A QUANTO PARE ELLIOTT CI METTE I CAPITALI MA NON HA IL CONTROLLO DEL CAPITALE: UN BEL REBUS… - VIDEO REPORT

 

Mario Gerevini per corriere.it

 

singer

Ci sono due documenti ufficiali che ribaltano le certezze sulla proprietà del Milan. Un bilancio e una comunicazione antiriciclaggio (qui si possono leggere i due documenti).

 

A «quota 6001» azioni, cioè la soglia critica della maggioranza di cui il Corriere aveva scritto pochi giorni fa, non c’è il fondo Elliott di Paul Singer ma la lussemburghese Blue Skye di Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo come ha anticipato anche Report in vista del servizio di lunedì prossimo su Rai 3.

 

I capitali del fondo, il controllo di Blue Skye

Quindi a quanto pare Elliott ci mette i capitali ma non ha il controllo del capitale: un controsenso e un rebus in cui forma e sostanza sembrano non coincidere. E in cui finora è mancata un’informazione trasparente, in particolare sugli assetti di Project Redblack, la società lussemburghese dove si saldano gli interessi dei due azionisti (Blue Skye ed Elliott) e che controlla pressoché interamente il club rossonero.

 

 

Il 95% dichiarato da Elliott e i finanzieri napoletani

singer fondatore fondo elliott

Gli americani hanno sempre fatto sapere, mai ufficialmente però, di avere il 95%. Ma sulla base di quali criteri ora che i documenti sembrano smentirli? È ovvio d’altra parte che i due finanzieri napoletani, per quanto benestanti, non abbiano risorse economiche tali da caricarsi sulle spalle il Milan.

 

Dunque, ci sono patti riservati con il fondo speculativo di New York? Perché una società del Delaware ha in pegno una parte del «pacchetto» Milan di Cerchione e D’Avanzo? Ci sono soci occulti? Lo scorso 27 settembre il Corriere aveva inviato una serie di domande a Elliott proprio sul tema della proprietà del Milan e dei rapporti con Blue Skye, senza ricevere risposte. Ma vediamo le carte.

 

 

 

 

CERCHIONE

Il bilancio rivelatore, Blue Skye ha il 51%

Il primo documento è un bilancio di Blue Skye appena depositato (il file è di metà novembre). Riguarda i conti del 2017, ma in Lussemburgo prendersela comoda è permesso. Queste carte contabili, inedite, ci raccontano che già alla fine del 2017 il 51% di Project Redblack, oggi controllante del Milan, è posseduto da Blue Skye. La tabella con le partecipazioni è chiarissima ed esplicita.

 

E tra l’altro si scopre che un’altra società dei due finanzieri, la Luxembourg Investment Company 159, è entrata nella partita Milan sia con strumenti ibridi di debito sia rilevando una piccola quota di Project. In quella fase Project ha solo prestato i soldi a Yonghong Li per comprare il Milan da Silvio Berlusconi (aprile 2017) ottenendo come garanzia lo stesso Milan.

 

Ma poi nel 2018 mister Li finisce i soldi che non aveva e Project passa all’incasso della garanzia diventando proprietaria del club. Dunque già tre anni fa l’assetto ufficiale e formale era Blue Skye al 51% circa (cioè 6001 azioni) e l’hedge fund di Singer al 49% (5.999) della società che controllerà il Milan.

 

paul singer

Il pegno nel Delaware

Però il 10 aprile 2017 (tre giorni prima del closing Berlusconi-Li) spunta un «security agreement» firmato dai due italiani con gli americani, in base al quale Blue Skye dava in pegno alla società King George del Delaware, controllata da Elliott, gran parte della sua quota: circa il 46%. Sarà questa operazione, presumibilmente ancora in piedi, che ha autorizzato Elliott a far credere di avere il controllo del 95% (49% effettivo più 46% in pegno) del Milan? Possibile sia una delle componenti, ma avere titoli in garanzia non significa averne la proprietà.

 

Il documento di Elliott: abbiamo il 49%

paul singer

Il secondo documento è una comunicazione obbligatoria imposta dalle più recenti norme antiriciclaggio e antiterrorismo in base alle quali le società lussemburghesi devono individuare e rendere noti i beneficiari effettivi, cioè chi sta in cima alla catena proprietaria.

 

Così il 16 settembre scorso Project Redblack ha comunicato che il fondatore e gran capo di Elliott, Paul Singer, 76 anni, residente negli Usa è il beneficiario effettivo e quindi titolare del 49% del capitale (49,99% per l’esattezza). Lo è in quanto proprietario del fondo Elliott che gestisce patrimoni per conto terzi. Salvatore Cerchione, 49 anni, residente ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi (e precedentemente a Ibiza) è il titolare di poco più del 25% (25,0042%), così come Gianluca D’Avanzo, 45 anni, residente oggi nel Regno Unito ma fino a non molto tempo fa a Magdalenka Mazowieckie, paesino polacco di 2 mila abitanti. Anche in questo caso Elliott risulta in minoranza.

 

Elliott mette i soldi ma Blue Skye ha la maggioranza

Scaroni

Se analoga comunicazione fosse fatta oggi dal Milan la fotografia sarebbe la stessa. E dunque Cerchione e D’Avanzo hanno la maggioranza del club. Ciò detto, è indiscutibile che una serie di prerogative di governance e gran parte dei soldi siano di Elliott, denaro proveniente dal patrimonio (41 miliardi di dollari complessivamente) gestito per conto dei suoi clienti istituzionali (fondi pensione, enti pubblici, fondazioni, grandi famiglie, stati federali Usa ecc).

 

Quindi è tutto molto strano. Non si capisce perché Elliott abbia sborsato centinaia di milioni per sostenere e valorizzare un’azienda, dovendone rispondere ai propri investitori, senza prendersi la maggioranza assoluta, e stop. Il fondo avrà tutti i contratti, i collaterali, i pegni, le clausole, gli strumenti di debito e ogni forma di garanzia e tutela ma i motivi per cui Cerchione e D’Avanzo abbiano pur sempre due azioni, due sole azioni in più, resta un rebus rossonero.

paul singerpaul singer fondo elliott

 

Ultimi Dagoreport

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…

roberto occhiuto corrente sandokan antonio tajani pier silvio e marina berlusconi 2025occhiuto roscioli

CAFONAL! FORZA ITALIA ''IN LIBERTÀ'' - DALLA CALABRIA, PASSANDO PER ARCORE, ARRIVA LO SFRATTO DEFINITIVO A TAJANI DA ROBERTO OCCHIUTO: “SONO PRONTO A GUIDARE IL PARTITO FONDATO DA SILVIO BERLUSCONI’’ - PARLA IL GOVERNATORE DELLA CALABRIA E, A PARTE L'ACCENTO CALABRO-LESO, SEMBRA DI SENTIRE MARINA & PIER SILVIO: “BASTA GALLEGGIARE INTORNO ALL'8%. MELONI NON È SUFFICIENTE AL CENTRODESTRA. BISOGNA RAFFORZARE L'ALA LIBERALE DELLA COALIZIONE" - A FAR TRABOCCARE LA PAZIENZA DELLA FAMIGLIA BERLUSCONI È STATA LA PROSPETTIVA DI UN CONGRESSO NAZIONALE CHE AVREBBE DATO A TAJANI, GASPARRI E BARELLI IL POTERE DI COMPORRE LE LISTE PER LE POLITICHE NEL 2027. A SPAZZARE VIA LE VELLEITÀ DEI TAJANEI, È ARRIVATA DA MILANO LA MINACCIA DI TOGLIERE DAL SIMBOLO DEL PARTITO IL NOME "BERLUSCONI", CHE VALE OLTRE LA METÀ DELL'8% DI FORZA ITALIA - DA LOTITO A RONZULLI, DALL’EX MELONIANO MANLIO MESSINA A NICOLA PORRO: NELLA NUTRITA TRUPPA CHE SI È PRESENTATA AL CONVEGNO DI OCCHIUTO, SPICCAVA FABIO ROSCIOLI, TESORIERE DI FORZA ITALIA ED EMISSARIO (E LEGALE PERSONALE) DI MARINA E PIER SILVIO...

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…