CI VOLEVA LA SUPERLEGA PER COMPATTARE LA POLITICA D'EUROPA: ASSE JOHNSON-MACRON-DRAGHI CONTRO IL CIRCOLINO DEI CLUB RICCHI E INDEBITATI - STRONCATO IL PROGETTO FINANZIATO CON 4 MILIARDI DI EURO DALLA STATUNITENSE JP MORGAN, LE ISTITUZIONI INVITANO LE PARTI AL DIALOGO – ENRICO LETTA: “IL MODELLO NBA NON PUÒ FUNZIONARE IN EUROPA” - L’IRONIA DI GENTILONI: “LA SUPERLEGA MI RICORDA TANTO LA NEW COCA COLA”

-

Condividi questo articolo


Adalberto Signore per "il Giornale"

 

superlega superlega

Non solo le federazioni sportive e i tifosi. In meno di 24 ore, infatti, la fronda contro il progetto della Superlega si allarga alla politica, mettendo d' accordo tutti i leader del Vecchio continente e i vertici dell' Unione europea.

 

Ha fatto da apripista il premier britannico Boris Johnson, seguito a stretto giro dal presidente francese Emmanuel Macron, fino ad arrivare a Mario Draghi.

Che nel primo pomeriggio di ieri ha messo nero su bianco il suo disappunto. «Il governo - spiega il premier - sostiene con determinazione le posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport».

 

MARIO DRAGHI MARIO DRAGHI

L' auspicio dell' ex presidente della Bce, infatti, è che i diversi club possano sedersi a un tavolo e cercare una composizione che non sfasci il mondo del calcio. «L' augurio - spiega Valentina Vezzali, sottosegretario con delega allo Sport - è che le autorità sportive interessate possano trovare in tempi brevi una soluzione che non solo risolva la vicenda, ma soprattutto non crei contrapposizioni». Con la speranza che «si abbandonino interessi personali o di parte», a «tutela del calcio, dello sport e di tutti gli appassionati».

 

EQUIPE SULLA CREAZIONE DELLA SUPERLEGA EQUIPE SULLA CREAZIONE DELLA SUPERLEGA

Insomma, quella che si alza in Europa è una vera e propria levata di scudi. Che, peraltro, coinvolge leader con profili politici anche molto distanti e che per l' occasione si ritrovano sullo stesso fronte. Con un asse alquanto imprevedibile, se il premier della Brexit è in piena sintonia con il vicepresidente della Commissione Ue.

 

Proprio mentre Johnson rincara la dose schierando apertamente il suo governo contro il progetto della Superlega e puntando il dito contro i sei club inglesi che aderiscono all' operazione (Arsenal, Chelsea, Liverpool, Manchester City, Manchester United e Tottenham), Margaritis Schinas bolla il progetto scissionistico come ostile ai valori europei. Il commissario Ue per l' Economia, Paolo Gentiloni, si affida invece all' ironia («la Superlega mi ricorda tanto la New Coca Cola»), mentre il presidente del Parlamento Ue, David Sassoli, si dice «contrario» al calcio che «diventa appannaggio di pochi ricchi» perché «lo sport deve essere per tutti» e «dobbiamo difendere il modello di sport europeo».

 

BORIS JOHNSON BORIS JOHNSON

E sulla stessa linea si schiera il governo di Madrid, guidato dal socialista Pedro Sanchez. Il ministro dello Sport spagnolo, Josè Manuel Rodriguez Uribes, parla infatti di iniziativa «pensata e proposta senza coinvolgere le organizzazioni rappresentative» e auspica che si «torni al dialogo».

 

La rivoluzione del calcio lanciata di presidenti di Real Madrid e Juventus - Florentino Perez e Andrea Agnelli - e finanziata dalla statunitense Jp Morgan con quattro miliardi di euro, si tira dietro un vero e proprio coro di critiche. Per molti, infatti, il via libera al progetto della Superlega è una sorta di 11 settembre del calcio come lo abbiamo vissuto fino ad oggi.

 

tifosi del liverpool contro la superlega tifosi del liverpool contro la superlega

Anche in Italia, partiti fino a ieri lontanissimi sui temi più diversi, si muovono tutti nella stessa direzione. Dal Pd alla Lega, passando per Fratelli d' Italia e Sinistra Italiana. Il segretario dem, Enrico Letta, giudica il progetto «sbagliato e decisamente intempestivo» perché in Europa «il modello Nba non può funzionare» visto che «nel calcio e nello sport la forza sta nella diffusione, non nella concentrazione». Sostanzialmente d' accordo il leader della Lega, Matteo Salvini.

emmanuel macron 3 emmanuel macron 3

 

«Da sportivo e da italiano - spiega - dico che il denaro non è tutto e i milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione». Insomma, «il calcio e lo sport sono di tutti e non di pochi privilegiati». No anche di Giorgia Meloni, che parla di «una deriva da tempo avviata nelle nostre società», dove «si scavalca la rappresentanza dal basso e si impone dall' alto l' istituzione di un' oligarchia». Più prudente la posizione di Forza Italia, con il coordinatore azzurro Antonio Tajani che auspica si possa trovare «un punto d' incontro tra Uefa e grandi club europei», perché se «è impensabile pregiudicare campionati nazionali e Champions League» va anche «considerata l' importanza dell' industria dello sport».

PAOLO GENTILONI PAOLO GENTILONI

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…

DAGOREPORT – GIUSEPPE CONTE VUOLE LA DIREZIONE DEL TG3 PER IL “SUO” GIUSEPPE CARBONI. IL DG RAI ROSSI NICCHIA, E PEPPINIELLO MINACCIA VENDETTA IN VIGILANZA: VI FAREMO VEDERE I SORCI VERDI – NEL PARTITO MONTA LA PROTESTA CONTRO LA SATRAPIA DEL FU AVVOCATO DEL POPOLO, CHE HA INFARCITO LE LISTE PER LE EUROPEE DI AMICHETTI - LA PRECISAZIONE DEL M5S: "RETROSCENA TOTALMENTE PRIVO DI FONDAMENTO. IN UN MOMENTO IN CUI IL SERVIZIO PUBBLICO SALE AGLI ONORI DELLE CRONACHE PER EPISODI DI CENSURA INACCETTABILI, IL MOVIMENTO 5 STELLE È IMPEGNATO NELLA PROMOZIONE DEGLI STATI GENERALI DELLA RAI..."