gasperini ilicic

ILICIC SHOW! A SAN SIRO UNA NOTTE DA “DEA” – L’ATALANTA DOMINA IL MILAN. MA L’INTER SBATTE SUL MURO UDINESE E FALLISCE L’AGGANCIO IN VETTA. I ROSSONERI SONO CAMPIONI D'INVERNO – LA LEZIONE DI CALCIO DI ILICIC MANDA FUORI GIRI CARESSA CHE LO PARAGONA A SAVICEVIC E POI LO DEFINISCE “UN PROFETA CHE PREDICA CALCIO”, “UN MAGO”, “UN ARTISTA” – E PENSARE CHE IL SUO SOPRANNOME NELLO SPOGLIATOIO ATALANTINO E’ "LA NONNA"…

Marco Pasotto per gazzetta.it

ilicic

 

E’ tutto profondamente diverso da allora, ma quando il Milan incrocia l’Atalanta evidentemente scatta qualcosa di diabolico. Tredici mesi fa la Dea costrinse il Diavolo al reset completo, stavolta quanto meno lo ridimensiona. Perché a San Siro finisce 3-0 ed è un risultato che avrebbe potuto essere decisamente più pesante all’interno di una gara senza storia, dominata dai bergamaschi sotto tutti gli aspetti.

 

Milan incapace di produrre pericoli e Atalanta incontenibile, praticamente perfetta, che si riaffaccia con prepotenza in zona Champions. L’unica consolazione per i rossoneri arriva da Udine, dove l’Inter non va oltre il pareggio: Ibra e compagni sono campioni d’inverno.

 

ilicic

Pioli ha vissuto, una volta tanto, una settimana con diverse buone notizie. Innanzitutto dall’infermeria, che ha restituito Rebic e Krunic, guariti dal Covid, e soprattutto Hernandez, che invece è stato fermo diversi giorni senza averlo mai contratto (falso positivo, com’era accaduto per Donnarumma e Hauge). Ma le liete novelle sono arrivate anche dal mercato, che ha permesso al tecnico rossonero di portare immediatamente in panchina i neo acquisti Mandzukic e Tomori.

 

In difesa Kalulu ha preso il posto dello squalificato Romagnoli, davanti Leao è tornato al suo posto a sinistra dopo la squalifica, a supporto di Ibra. Ma la grande novità è stata sulla trequarti, con Meité – al debutto da titolare – al centro della trequarti e Diaz confinato in panchina. Gasperini rispetto al pareggio di Udine, considerata l’esigua forbice temporale fra le due partite, ne ha cambiati cinque: Djimsiti, Gosens, Freuler, Ilicic e Zapata per Palomino, Maehle, Malinovskyi, Miranchuk e Muriel.

 

ilicic

  I primi 45 sono stati dominati quasi interamente dai bergamaschi, per un motivo piuttosto semplice: l’Atalanta ha fatto l’Atalanta, ovvero pressione alta, spesso altissima, giro palla rapido e cambi di campo continui, sfruttando bene le fasce. Il Milan invece non è stato il solito Milan, ovvero quello capace di giocare con le stesse caratteristiche dei nerazzurri. Il Diavolo si è affidato spesso, senz’altro troppo spesso, al lancio lungo per Ibra o Meité, sistema che non ha dato alcuno sbocco. Impostazione tattica troppo prevedibile, ulteriormente peggiorata dal fatto che Romero ha fatto ottima guardia su Ibra e Meité ovviamente non c’entra nulla con Calhanoglu.

 

L’obiettivo di Pioli era evidente, e cioè aumentare il coefficiente di fisicità sulla trequarti, provando allo stesso tempo a inaridire la prima fase di possesso atalantino. Ma il progetto non è riuscito perché il francese, oltre ad avere pochissimi allenamenti nelle gambe assieme ai nuovi compagni, non ha la mobilità adatta per agire fra le linee. Se aggiungiamo l’ormai cronica timidezza di Tonali, in difficoltà con Pessina, ecco spiegata interamente l’aridità del gioco rossonero. Il Milan del primo tempo in pratica è durato meno di un quarto d’ora. Avvio super, con un paio di strappi eccellenti di Leao che hanno seminato il panico nei pressi di Gollini.

 

ilicic

Guarda caso, con giocate palla a terra. Poi è stata soltanto Dea, ottima nell’infilarsi sia a destra ma soprattutto a sinistra, costringendo Calabria agli straordinari. Menzione speciale per Ilicic, praticamente immarcabile, a cui i rossoneri non sono mai riusciti a togliere la palla dai piedi. Lo sloveno ha spaziato su tutto il fronte d’attacco, infilandosi ovunque ed è andato vicino al gol più di una volta. Gol che è arrivato su un cross di Gosens per Romero, sgusciato via con troppa facilità a Kalulu (l’ex Lione, sebbene resti un ottimo profilo in prospettiva, conferma i difetti in marcatura pura).

 

 La ripresa per il Milan è iniziata con il più scontato dei cambi: fuori Meité e dentro Brahim Diaz. Meno muscoli, più piedi. Ma non c’è stato nemmeno il tempo di metterli in funzione, perché l’Atalanta ha raddoppiato dopo sette minuti. Ha fatto tutto Ilicic, che si è procurato il rigore (grande ingenuità di Kessie che gli ha piazzato una gomitata in pieno volto) e poi lo ha realizzato con un po’ di buona sorte (palla sotto la pancia di Donnarumma).

 

percassi gasperini 2

Di lì a poco, fuori Kalulu per infortunio e dentro Musacchio. Avvio quindi tutto in salita per i rossoneri e praticamente nessuna reazione al secondo gol della Dea, che ha proseguito ad aggredire altissima il Milan. Risultato: Ibra senza rifornimenti e Diavolo ancora più schiacciato. Così intorno a metà frazione Pioli si è giocato i jolly “pesanti”, inserendo Mandzukic e Rebic al posto di Castillejo e Leao (il tutto dopo altre due super occasioni per i nerazzurri con Zapata e Ilicic).

 

gasperini

E il Milan una reazione l’ha avuta, con SuperMario che ha messo a dura prova i riflessi di Gollini, mai impegnato fino a quel punto della sfida. Ma è stato soltanto un fuoco di paglia, un fugace break tra un palo di Zapata, un errore incredibile di Ilicic sotto porta e il tre a zero firmato da Zapata su assist di Romero (partita fantastica sotto tutti gli aspetti, la sua). Insomma, per il Milan avrebbe potuto finire decisamente peggio. Martedì arriva il derby e occorrerà capire se i rossoneri riusciranno a recuperare l’equilibrio dopo i cazzotti bergamaschi.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?