antonella palmisano

“CHI NON CI CONOSCE CI GUARDA STRANITO. PERCHÉ SCULETTIAMO? NOI MARCIATORI FATICHIAMO TANTO MA PER I POLITICI DELLO SPORT SIAMO NOIOSI” - ANTONELLA PALMISANO DOPO L’ORO DI TOKYO SI TOGLIE I MACIGNI DALLE SCARPETTE: "IL MIO SUCCESSO VALE COME QUELLO DI JACOBS. A OSTIA, DURANTE IL LOCKDOWN, LA GENTE BORBOTTAVA. PENSAVA FOSSI UNA FANATICA DEL FITNESS. LA SERA IN CUI SONO TORNATA DA TOKYO, TUTTO IL QUARTIERE È SCESO IN STRADA AD APPLAUDIRMI. AVREI VOLUTO CHIEDERE: MA SIETE GLI STESSI CHE...” - VIDEO

 

MARCO BONARRIGO per il Corriere della Sera

antonella palmisano

Il cartello dice: spiaggia 600 metri, pineta 200. Spiaggia è il lungomare di Ostia ancora affollato di bagnanti, con i chioschi delle grattachecche e i pontili sul mare. Pineta sono gli ottomila ettari di Castelfusano, in perenne lotta contro fuoco e degrado.
 
Dominio di cercatori di asparagi selvatici, podisti e ciclisti, escursionisti e campioni olimpici. Qui, la sera dello scorso 6 agosto, una mano ignota ha scritto sull'asfalto, a caratteri cubitali: «Ostia padrona della 20 km di marcia. I lidensi ringraziano Palmisano, Stano, Parcesepe». Le due medaglie d'oro della marcia, appunto, e il loro coach.
 
A un mese dal trionfo di Tokyo, Antonella Palmisano ieri è tornata a Castelfusano. «Quando non ci alleniamo all'impianto delle Fiamme Gialle - spiega - l'appuntamento è qui, al Bar della Pineta, due volte al giorno. Questo è il mio campo, la mia palestra, la mia vita. Io con mio marito Lorenzo, i colleghi Massimo Stano e Patrizio Agrusti, Mariavittoria Becchetti e Marco De Luca. E ovviamente Patrizio Parcesepe, il coach che ci tallona in bici, con telecamera e cronometro. Per non perdere l'abitudine di girare in tondo marciamo fino a quattro ore lungo un anello di cinque chilometri.
 

antonella palmisano

Noi ragazze della 20 con i ragazzi della 50, i ventisti come Massimo per conto loro perché vanno troppo forte. Ma a volte, pur di stare assieme, rallentiamo o ci tiriamo il collo».
 
Antonella si è trasferita a Ostia dieci anni fa dalla microscopica Mottola, in Puglia, e ha messo su casa col marito, Lorenzo Dessi, ex marciatore. «Lì per andare al centro commerciale guidavo un'ora, adesso dietro casa ce n'è uno grande come la mia città.
 
A Mottola tutti sapevano chi ero e cosa facevo, qui quando marciavo attorno al condominio durante il lockdown la gente borbottava. Pensavano fossi una fanatica del fitness. La sera in cui sono tornata da Tokyo, però, la strada era bloccata perché tutto il quartiere era sceso in strada ad applaudirmi.
 

antonella palmisano

Avrei voluto chiedere: ma siete gli stessi che mi ringhiavano dietro l'anno scorso...?». In una pineta dove ciondolano migliaia di podisti, i marciatori restano bestie rare. «Chi non ci conosce ci guarda stranito. Perché sculettiamo? Perché andiamo così forte senza staccare i piedi da terra?
 
Continuano a chiamarci "maratoneti", anche se con la maratona non c'entriamo nulla. Siamo atleti di un altro mondo: niente meeting famosi come Zurigo o Oslo, noi gareggiamo in posti come Podebrady, Dundice o Taicang, che nessuno sa dove sono, e in gare che partono all'alba. Sarebbe bello ci invitassero nei meeting per renderci più visibili: fatichiamo tanto e le nostre medaglie valgono quanto quelle di Jacobs e Tamberi. Invece, per i politici dello sport siamo atleti un po' noiosi.
 

antonella palmisano

Accorciano le gare, hanno cancellato la 50 chilometri spezzando molti sogni, vogliono farci girare in pista su distanze brevi ad alta velocità, così ci sbrighiamo prima.
 
Ma quella mica è marcia». Inanellando chilometri in pineta («Sto sui 4/5000 l'anno, 500 al mese nei periodi di punta, ma le sedute più dure sono quelle di velocità nella sabbia: quando torno a casa non riesco a salire le scale»),
 
Palmisano riflette sulle sue scelte: «Da piccola ho voluto la marcia perché le velocità della corsa mi mettevano ansia: in una campestre ero arrivata 67ª e mi sembrava che le altre volassero. Ho cominciato con i 2.000 e i 3.000 tra Molfetta, Bisceglie, Taranto e Grottaglie: vincevo tutto. Prima gara fuori regione a Formia, che per me poteva essere l'Equatore: al cancello dell'impianto c'era Elena Isinbaeva in Ferrari. Mi emoziono? Sì, ma non troppo perché ero concentrata nel cercare Maria Luisa Corcella, una quattordicenne pugliese come me. Per batterla copiai il suo riscaldamento.
 

antonella palmisano

Maria Luisa smise da ragazzina come, purtroppo, tantissime promesse italiane, io invece volevo sfondare a tutti i costi. Lei ora vive a Londra e lavora alla Rolls-Royce. Ci scriviamo ancora».
 
Da quasi cento anni la marcia è un fondo di garanzia a rendimento costante per lo sport azzurro. «Ostia e il modello Fiamme Gialle - conclude Antonella - spiegano molto: mio marito segue 70 ragazzi delle giovanili che si allenano qui in Pineta.
 
La marcia è fatica, vai avanti solo se hai la testa dura e condividi i sacrifici con i compagni. Sono appena andata a trovare i nostri giovani a un raduno in Val di Fassa: erano entusiasti dell'esperienza come lo ero io da piccola in Puglia, grazie a un coach, Tommaso Gentile, talmente bravo a fare gruppo da non farci rimpiangere le pizze, le discoteche e i pigiama party mancati. All'epoca andavano di moda: io zero». Però (si gira tra le mani la medaglia olimpica, ndr ) forse ne è valsa la pena».

 

antonella palmisanoANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020ANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020 2 antonella palmisanopalmisanoMALAGo PALMISANO corsa di miguelANTONELLA PALMISANO A TOKYO 2020.

 

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")