mario sconcerti

“CRISTIANO RONALDO E’ IL GIOCATORE PIÙ SOPRAVVALUTATO. IL BEL CALCIO? È INUTILE SE NON SFOCIA NEL RISULTATO” - MARIO SCONCERTI ON FIRE: “I GRANDI CAPI DEL CALCIO NON CAPISCONO IL CAMBIAMENTO, DICONO CHE IL CALCIO VADA VELOCIZZATO, PERCHÉ I GIOVANI SI ANNOIANO MA NON BISOGNA ANDARE TROPPO INCONTRO ALLA GENTE, LA GENTE VA EDUCATA - LA TENDENZA DI OGGI È CHE IL GIORNALE SPORTIVO DEBBA PARLAR BENE DI TUTTI E ORMAI CI SI LIMITA A DIRE AL TIFOSO QUELLO CHE VUOLE SENTIRSI DIRE - IL DOGMA DELL'ETEROSESSUALITÀ NEL CALCIO REGGERÀ PERCHÉ I GIOCATORI BADANO ALLA CONVENIENZA, LA SINCERITÀ È SCOMODA E DIVISIVA - LA MIA VITA? MI ADDORMENTO ALLE 7 DI MATTINA E MI SVEGLIO ALLE 16..."

Fabrizio Biasin per “Libero quotidiano”

 

mario sconcerti foto di bacco

«Che problema c'è». Il pretesto per questa chiacchierata è il 40esimo anniversario della vittoria azzurra in Spagna: non mi interessa sapere della partita, ormai conosciamo tutto, piuttosto raccontami le tue emozioni nel giorno della finale e in quelli precedenti.

 

«Ah, guarda, il mio problema nei tre giorni precedenti è stato trovare un albergo. Nessuno aveva previsto che saremmo andati in finale. Prima del Mondiale accettavano prenotazioni solo per 40 notti e nessun giornale aveva osato tanto. Eravamo in giro in quattro alla ricerca di una sistemazione, preoccupati ma anche eccitati per quello che stava succedendo, un momento difficilmente ripetibile».

italia brasile zico claudio gentile

 

Siete finiti per strada?

«No, alla fine ho trovato posto all'hotel Royal, un grande albergo di fianco al Prado...».

 

Racconta.

«Arrivo col taxi e vedo che fuori ci sono 5mila persone in attesa».

 

Mica erano lì per te...

«Invece l'ho pensato! Ero talmente sulle nuvole per la finale che mi sono detto "mi aspettano perché sono italiano e vogliono omaggiarmi"».

italia brasile

 

E quindi?

«Sono sceso dal taxi, ho salutato, hanno applaudito...».

 

Allora erano davvero lì per te!

«Ma figurati, era solo una folla eccitata e un attimo dopo ho capito perché: entro nella hall e ci sono i Rolling Stones».

 

Beh, del resto tra te e Mick Jagger la differenza è minima.

«Esatto! Questo per farti capire che eravamo come dei babà inzuppati nel gin, completamente inebriati dal momento».

 

Chi era l'azzurro più forte.

paolo rossi italia brasile

«Tardelli. Il più universale, il miglior centrocampista in assoluto. Come numero 8, non 10. Poi Scirea, un fuoriclasse. E a parte loro due ce n'era uno completamente sottovalutato: Antognoni. All'epoca non ce ne siamo accorti perché non giocava nelle grandi».

 

A proposto, com' è il rapporto con lui? Ai tempi della tua esperienza da dirigente della Fiorentina avete litigato di brutto...

«Abbiamo messo tutto a posto. Figurati, l'ho conosciuto alla stazione di Perugia 50 anni fa, mi portò la sua pagella. Ogni tanto possiamo litigare ma poi facciamo pace».

 

mario sconcerti

...E poi c'era quel fenomeno di Rossi. Oggi un giocatore di 60 chili come lui riuscirebbe a stare nell'Olimpo dei grandi? Ci vogliono i muscoli...

«Nel calcio moderno i muscoli fanno molto, del resto è più facile migliorare il fisico della tecnica. In ogni caso le fortune di una squadra passano sempre per le giocate dei due o tre più dotati tecnicamente».

 

Gentile con il var come avrebbe fatto?

«Lui sostiene che non picchiava, semmai anticipava. Io me lo ricordo diversamente... Però era intelligente, studiava gli avversari e cercava di fare il possibile per anticipare, prima però li lavorava alla schiena...».

 

enzo bearzot la partita by trellini

Di recente hai scritto "Non è un caso che Valcareggi, Trevisan, Maldini, Bearzot fossero tutti nati uno a un passo dall'altro, nell'estremo nord-est del Paese. Non contava il talento, contava un'idea comune, un dialetto, una cultura di vita vissuta insieme". Cos' è cambiato da quell'idea di calcio "pane & salame", sicuramente più semplice ma anche così "vera"?

«Due cose soprattutto. La prima è la sentenza Bosman del '95, ci ha riempito di stranieri. L'altra l'avvento della tv nel calcio. Alla fine degli Anni 90 si iniziano a vedere le partite in tv, fino a quel momento il calcio era un fenomeno clandestino. Vedevi due partite al mese allo stadio e solo della tua squadra. Sentivi parlare di Rivera e Mazzola ma non li vedevi mai. La bellezza del calcio era questa, parlavi di cose che non conoscevi e tutti avevano ragione perché nessuno aveva visto niente».

gianni rivera sandro mazzola

 

Che pacchia...

«Il calcio in tv ci ha condannato alla competenza. In più ora si scommette sulle partite, altra competenza. E poi c'è il fantacalcio, una piccola scienza che ha aumentato ulteriormente conoscenza e desiderio. Quarant' anni fa se avevi un figlio dicevi "spero che un giorno diventi Presidente della Repubblica", oggi appena tocca un pallone ti auguri che diventi un calciatore».

 

D'accordo, forse ora i calciatori sono più "visibili", ma rispetto ai tuoi tempi sono diventati più, come dire, inarrivabili. O se vogliamo più stronzi.

«Io sono diventato giornalista professionista a Milano. Era l'anno di Invernizzi all'Inter. Sai quante volte andavo al campo con Mazzola o Burgnich, oppure andavo all'andata con un collega e tornavo in macchina con un giocatore? Facevamo partitelle in continuazione tutti assieme. Una volta tornando da una trasferta a Verona, Burgnich mi ha chiesto un passaggio, l'ho caricato sulla Mini e ci siamo fermati per strada a mangiare una fetta di cocomero a un baracchino».

 

tarcisio burgnich

Anche i giornali erano diversi, vendevano centinaia di migliaia di copie. Il Corriere dello Sport il giorno dopo la finale bruciò 1,6 milioni di copie, oggi un milione non lo raggiungono tutti insieme, i quotidiani.

«Beh, oggi non esiste più il giornale in quanto tale, esistono marchi che hanno a disposizione network con dentro ogni cosa: il sito, la tv, il podcast, la radio. Li devi valutare come marchio. Le copie continueranno a diminuire, ma non diminuirà l'autorevolezza. Nel 2001 ho lasciato il Corriere dello Sport a 300 mila copie, oggi è forse a 40mila, ma l'autorevolezza nelle sue zone l'ha mantenuta. Se i primi 10 siti per contatti fanno riferimento a giornali qualcosa vorrà pur dire».

sandro mazzola gianni rivera

 

Oggi un quotidiano sportivo non può prescindere dal calciomercato. Cosa ne pensi? Ti affascina o ti annoia?

«Io ho un vantaggio, faccio questo mestiere da tanto tempo e non voglio leggere le notizie di nessuno, mi piace anticiparle. La tendenza di oggi è che il giornale sportivo debba parlar bene di tutti, al contrario il giornale dovrebbe dar voce a una parte e all'altra. Ormai ci si limita a dire al tifoso quello che vuole sentirsi dire».

 

Tu il lunedì sul Corriere riesci a dire sempre una cosa originale, magari contestata ma originale.

cristiano ronaldo ed andrea agnelli foto mezzelani gmt34

«Le tempistiche dei quotidiani impediscono di fare riflessioni approfondite e allora mi faccio solo due domande: "Qual è la vera notizia di oggi?". Di solito è il risultato della partita di una delle grandi squadre. La seconda riflessione in genere è consequenziale: "Cosa ha portato a questo risultato?". Il resto lo fa la totale libertà d'opinione perché a me, credimi, non frega niente di nessuno».

 

Un giorno hai scritto: "Temo che Cristiano Ronaldo a Torino farebbe o il tornante o la riserva". Ti hanno massacrato per questa uscita.

mario sconcerti

«Eccome. Il pezzo era dedicato a Mandzukic e alla sua stagione da "sacrificato" sulla fascia. Intendevo dire "Ronaldo non farà l'ala". Visto come è andata a finire non ci sono andato troppo lontano».

 

I grandi capi del calcio dicono che bisogna trovare soluzioni immediate o il sistema crollerà...

«Non ho grande fiducia nei grandi capi del calcio, sono competenti sul presente ma non capiscono il cambiamento».

 

Altri "grandi capi" dicono che il calcio vada cambiato, velocizzato, perché i giovani si annoiano e scappano.

romelu lukaku arriva a linate

«Non bisogna andare troppo incontro alla gente, la gente va educata. Oggi i tifosi fanno propaganda da soli, si dicono le cose tra loro, invece dovrebbero essere stimolati».

 

A proposito di "i tifosi fanno propaganda da soli", cosa pensi dei social?

«Trovo che siano una grande conquista. Io non ho social, me li gestiva mia figlia perché non sono molto tecnologico, ma era un impegno e spesso mi offendevano, allora mi sono detto "occhio non vede, cuore non sente", arrivederci e grazie».

dusan vlahovic 9

 

Beh, allora non ti piacciono.

«Al contrario, la gente che per anni e anni ha dovuto ascoltare soltanto quello che dicevano cento selezionatissime persone, oggi ha il diritto di dire il cazzo che vuole. Con tutti gli eccessi del caso: non è vero che l'uomo è buono, semmai è cattivo, ma è giusto che si possa esprimere. Al limite, ripeto, le persone andrebbero stimolate di più».

 

Qualche mese fa hai detto che il Milan aveva "più sentimento" dell'Inter, personalmente non ero affatto d'accordo, ma poi lo scudetto lo hanno vinto i rossoneri.

FOTOMONTAGGIO DI POGBA E DI MARIA CON LA MAGLIA DELLA JUVE

«L'Inter era più forte, il "di più" il Milan ha dovuto trovarlo dentro di sé e ce l'ha fatta».

 

Chi sta lavorando meglio tra le grandi al momento?

«L'Inter. Il colpo Lukaku è straordinario, ma ne ha "nascosti" altri due che non sono da meno. Mkhitaryan sa fare tutto, ogni tanto va in letargo ma sorprenderà ancora. Asllani l'ho seguito la passata stagione: mi ha impressionato, sa sempre cosa fare, è un grande giocatore».

 

Meglio Lukaku all'Inter o Pogba alla Juve?

«Lukaku ha portato uno scudetto quasi da solo, Pogba è meno determinante. Un bel giocatore, ma sopravvalutato».

 

Vlahovic è un traditore?

mario sconcerti brinda all osteria il 9

«Ma no! È uno straordinario affare della Fiorentina! A 70-80 milioni si deve vendere qualunque giocatore».

 

Chi è il giocatore più forte oggi?

«Kevin De Bruyne».

 

E quello più sopravvalutato?

«Ronaldo».

 

Il miglior allenatore di ora e di sempre?

«Oggi senza dubbio Guardiola, Rinus Michels il migliore di tutti i tempi».

 

E il dirigente?

kevin de bruyne 6

«In un ruolo in cui bisogna essere "ambigui", Allodi è stato senza dubbio il più grande».

 

Il tuo sport preferito?

«Beh, il calcio è l'amico della vita, ma mio padre era un grande procuratore di boxe, ho seguito i suoi incontri e a quel livello era una cosa devastante e meravigliosa».

 

Meglio giocare bene ma arrivare secondi o essere meno belli e vincere, magari con un po' di culo?

«Conta il risultato. Il bel calcio è una poesia, ma è inutile se non sfocia nel risultato».

 

Perché in un mondo che ormai ha sdoganato ogni genere di rapporto, nel calcio resiste il dogma dell'eterosessualità?

vittorio cecchi gori fiorentina 4

«Ah, guarda, reggerà sempre di più. Un tempo dipendeva dal fatto che il calcio era una Repubblica di destra, oggi invece i giocatori badano alla convenienza, la sincerità è scomoda e divisiva, preferiscono evitare problemi e incassare denaro».

 

Mi faccio un po' i fatti tuoi e ti saluto. È vero che vai a dormire all'alba?

«Mi addormento alle 7 del mattino e mi sveglio alle 16 con la prima radio che mi chiama, un vecchio vizio conseguenza del mio mestiere. Del resto un tempo i quotidiani chiudevano alle 4 e lì iniziava la giornata: si giocava a carte, si parlava di politica o di calcio, tornavo a casa alle 7. Ti dirò, mi è costato un matrimonio, poi ho trovato una nuova moglie nell'ambito del giornale e ha funzionato, siamo insieme da 43 anni».

mario sconcerti simona rolandi foto di bacco

 

Chi hai votato alle ultime elezioni?

«Partito Democratico».

 

È vero che un tempo con questo mestiere si diventava ricchi? Tu sei ricco?

«Sto bene. Ho una casa al mare e una buona pensione. Il mio problema è stato che ho dato troppe volte le dimissioni e spesso ho lavorato gratis. Per esempio quando ho fatto il dirigente alla Fiorentina».

 

Cecchi Gori non ti pagava?

«Non c'erano soldi, però è stato il periodo più bello della mia vita: guidare quella che posso definire "la più grande amante della mia vita" è stato un grande divertimento».

 

Mario, ti reputi al livello dei giganti di questa professione? I tuoi amici Brera e Mura, per intenderci.

«No, abbiamo poco in comune. Loro avevano il loro linguaggio e sono inimitabili. Io ho il mio ed è molto diverso. Per come la vedo io uno scrive bene se pensa bene. Io non sono un descrittore, sono un pensatore».

vittorio cecchi gori fiorentina 3

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...