parma calcio

“GLI INVESTIMENTI NEL CALCIO ITALIANO SONO A PERDERE” - I CINESI SCAPPANO DALLA SERIE A: LA LINK INTERNATIONAL NON HA SOTTOSCRITTO L’AUMENTO DI CAPITALE DEL PARMA E HA DETTO ADDIO AL CLUB. MA IL MANAGEMENT DEL GRUPPO NON PIANGE, ANZI –  ALL’ORIGINE NON C’È IL CORONAVIRUS, MA UN’ALTRA MALATTIA: LA SCARSA ATTRATTIVITÀ DEL SISTEMA ITALIA, ANCHE E SOPRATTUTTO NEL PALLONE – IL PIANO DI XI JINPING PER TRASFORMARE IL SUO PAESE IN UNA POTENZA CALCISTICA MONDIALE È GIÀ ANDATO A FARSI FRIGGERE?

 

 

Giancarlo Salemi per  www.formiche.net

 

mister li fassone

Il coronavirus, almeno per il momento, non c’entra nulla. Ma gli investimenti cinesi nel calcio cominciano a fare un po’ acqua da tutte le parti. Se prima era toccato al Milan restare appeso alle trattative di Mister Li che aveva acquistato due anni fa il club rossonero da Silvio Berlusconi, oggi è la volta di un’altra società cinese che ha deciso di abbandonare gli investimenti nel Parma Calcio, la Link International di Hong Kong non ha sottoscritto l’aumento di capitale e ha detto addio così al club emiliano. Cosa sta succedendo? Si sgonfiano le mire calcistiche dei cinesi nel gioco del pallone?

VINCENZO LONGO

 

“A differenza del calcio inglese e spagnolo, gli investimenti nel calcio italiano in questo momento sono a perdere” spiega a Formiche.net il market strategist di Ig Group, Vincenzo Longo “e i cinesi piano piano se ne stanno rendendo conto. Era già successo con il Milan, oggi con il Parma e anche quello di Suning nell’Inter non sta andando benissimo, nonostante la squadra quest’anno sia messa meglio delle scorse stagioni. Quel che è certo è che sta tramontando l’idea che gli investimenti cinesi potessero salvare il calcio italiano”.

 

kulusevskiparma

Ma cosa porta gli investitori cinesi a fare un passo indietro così evidente? “I motivi sono tanti – continua Longo – in primo luogo la mancanza di stadi di ultima generazione che compromettono il business delle aziende senza dimenticare il tema dei diritti televisivi che restano nel mondo del calcio uno dei pochi asset in utile ma che sono sempre appannaggio di pochi club e quasi sempre gli stessi”.

 

XI JINPING GIOCA A CALCIOVINCENZO LONGO

Intanto a Parma la notizia del ritiro dei cinesi di Link International non sembra essere vissuta come un dramma, anzi al contrario il management del gruppo sembra essersi rafforzato e oggi riunisce i “sette moschettieri parmigiani” che più hanno creduto nel progetto, ovvero le famiglie Barilla, Dallara, Del Rio, Ferrari, Gandolfi, Malmesi e Pizzarotti che avevano rifondato il club nel 2015 riportando in serie A e rendendo la squadra nuovamente competitiva.

GUIDO BARILLA

 

“In una società di capitali ci sono obblighi e tempistiche la cui inottemperanza prevede conseguenze ineluttabili” – ha spiegato il presidente Marco Ferrari -. “Abbiamo un profondo e totale rispetto per la difficile situazione in Cina, ma Link avrebbe potuto e dovuto adempiere ai suoi obblighi sin dal 12 dicembre scorso. Non c’è stato alcun ragionevole motivo che possa giustificare un inadempimento rispetto alle scadenze e alle norme di legge. Nulla cambia, ovviamente, per il Parma Calcio, i cui piani di sviluppo continueranno ad essere supportati”.

 

mister li 1

Sullo sfondo resta il tema comunque delle ambizioni della Cina nel calcio mondiale, basta ricordare i piani che il presidente cinese Xi Jinping che voleva trasformare la Cina in una potenza calcistica mondiale, proponendo addirittura la candidatura di Pechino per i Mondiali di calcio del 2030. Per questo aveva varato nel 2018 un poderoso piano di sviluppo calcistico nel Paese con la creazione di 50mila scuole di calcio entro il 2025, inserendo il calcio come materia curricolare all’interno di numerose scuole sparse in tutta la Cina.

 

xi jinping gioca a calcio

Per raggiungere questi risultati il presidente cinese ha creato inoltre una vera e propria task force incaricata di promuovere il gioco del pallone ai più alti livelli, al pari quasi di altre task force attive nel settore economico, della sicurezza informativa e militare. Ma qualcosa non sta funzionando a dovere e lo stesso Xi Jinping si è lamentato che gli investimenti cinesi si concentrassero troppo sui campionati esteri e poco su quello nazionale.

kulusevski

 

Per questo sono stati introdotti una serie di paletti come l’obbligatorietà del calcio nelle scuole, la creazione di grandi accademie calcistiche statali, l’abbattimento delle tasse che i club devono versare all’erario, la gestione privilegiata da parte delle società calcistiche di stadi e infrastrutture limitrofe che se da una parte hanno rilanciato il calcio locale, dall’altro hanno indebolito gli investimenti esteri.

 

xi jinping gioca a calcio

“È presto per dire anche quanto possa impattare il tema del coronavirus nei piani di espansione calcistica cinese” conclude Longo “di certo quella che era una priorità, legata anche ad una nuova immagine della Cina nel mondo, rischia di essere ridimensionata anche perché ciò che devono risolvere nel breve periodo agli occhi della comunità internazionale è l’incredibile vulnerabilità del loro sistema sanitario”.

Ultimi Dagoreport

maurizio belpietro giorgia meloni francesco saverio garofani

A CIASCUNO LA SUA “VERITÀ” - L’ARTICOLO PUBBLICATO DAL QUOTIDIANO DI BELPIETRO SUL "PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” È PRATICAMENTE IDENTICO ALLA MAIL RICEVUTA DA MOLTI ALTRI QUOTIDIANI, DA UN ANONIMO CHE SI FIRMAVA "MARIO ROSSI", CHE HANNO DECISO DI IGNORARE LA VICENDA PERCHÉ NON VERIFICABILE - PERCHE' BELPIETRO HA DECISO DI DARE SPAZIO E RISALTO A UNA STORIA COSI' AMBIGUA? HA IN MANO ANCHE UN AUDIO O CI SONO ALTRE RAGIONI? DI CERTO, L'EX ALLIEVO DI VITTORIO FELTRI È UN PO' IN DIFFICOLTÀ: LE COPIE VENDUTE DAL SUO GIORNALE CALANO E "LA VERITÀ" STA DIVENTANDO POST-VERITÀ, CON LO SPAZIO CONCESSO A COMPLOTTISTI, NO VAX E PUTINIANI - FORSE CREARE UN PO’ DI CACIARA CON IL GAROFANI-GATE SERVE A RIPORTARE IL QUOTIDIANO SOTTO I RIFLETTORI - DI SICURO HA FATTO UN FAVORE A GIORGIA MELONI. DEL RESTO, FU LEI NEL 2023 A OPPORSI ALLA VENDITA DEL GIORNALE AD ANGELUCCI, E A TROVARE IN FEDERICO VECCHIONI, AD DI "BONIFICHE FERRARESI" E CARO A LOLLOBRIGIDA, IL "SALVATORE" PRONTO A RILEVARE IL 25% DELLA SOCIETA' EDITRICE BY BELPIETRO - DA ALLORA FIOCCANO INSERZIONI DELLE PARTECIPATE E PEZZI PRO-GIORGIA...

matteo salvini giorgia meloni donald trump vladimir putin sergio mattarella

DAGOREPORT - COME MAI GLI ARTICOLI DELLA “VERITÀ” SUL “PIANO DEL QUIRINALE PER FERMARE LA MELONI” ARRIVANO IL GIORNO DOPO LA RIUNIONE DEL CONSIGLIO SUPREMO DI DIFESA, DI CUI GAROFANI È SEGRETARIO, IN CUI SI È RIBADITA LA LINEA DI “PIENO SOSTEGNO ITALIANO ALL’UCRAINA”? - LA LINEA PRO-KIEV DI GIORGIA MELONI SI E' AFFIEVOLITA DA TEMPO (HA MESSO IN “PAUSA” L'ADESIONE DELL'ITALIA AL PIANO PURL PER LE ARMI USA A KIEV) E SALVINI E' IL SOLITO "FIGLIO DI PUTIN" CHE SI OPPONE A OGNI SOSTEGNO A ZELENSKY - NON SOLO: MATTARELLA, ORMAI DA ANNI, INFIOCINA I SOVRANISMI DI MEZZO MONDO, HA PIU' VOLTE CRITICATO TRUMP, PUTIN, ORBAN, NETANYAHU E AFD (GUARDA CASO TUTTI AMICI DI MELONI E SALVINI) - SE L'AUDIO DI GAROFANI ESISTE, E CERTIFICA UN "COMPLOTTO" E NON UN SEMPLICE RAGIONAMENTO POLITICO, PERCHÉ BELPIETRO NON LO PUBBLICA? IL COLLOQUIO DELL'EX DEPUTATO DEL PD È STATO CARPITO AL RISTORANTE IN UNA "CHIACCHERATA TRA AMICI". SE ESISTE L'AUDIO, CHI LO HA REGISTRATO? UN AMICO? UN PRIVATO CITTADINO CHE HA RICONOSCIUTO GAROFANI, NONOSTANTE FOSSE UN VOLTO POCO NOTO? O IL CONSIGLIERE DI MATTARELLA ERA "ATTENZIONATO"? DA CHI?

tommaso foti galeazzo bignami

CHIAGNI E FOTI – A VOLERE QUEL FENOMENO DI GALEAZZO BIGNAMI COME CAPOGRUPPO DI FDI ALLA CAMERA FU TOMMASO FOTI, CHE SCELSE IL CAMERATA BOLOGNESE COME SUO SUCCESSORE. QUANDO CI FU IL PASSAGGIO DI CONSEGNE, FOTI ASSICURÒ CHE NON AVREBBE POTUTO SCEGLIERE UN SUCCESSORE MIGLIORE (PENSA COM'ERANO GLI ALTRI PRETENDENTI) - DI SICURO BIGNAMI NON È MAI STATO TROPPO ISTITUZIONALE NEGLI INTERVENTI IN AULA: SPESSO PROVOCATORIO, OGNI VOLTA CHE PARLA IRRITA L'OPPOSIZIONE. PARE CHE UNA TELEFONATA DA PALAZZO CHIGI E UN CONSIGLIO “PATERNO” BY FOTI LO AVESSERO INDOTTO A MAGGIOR EQUILIBRIO. SINO A IERI…

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."