“NON SI PUÒ VIVERE COSÌ” - NADAL A ROMA SCONFITTO DA SHAPOVALOV AGLI OTTAVI DI FINALE. DOPO IL KO RAFA, STRAVOLTO DAL DOLORE, HA RACCONTATO LA CONVIVENZA CON L’INFORTUNIO CRONICO AL PIEDE CHE PUÒ RENDERE ANCHE DIFFICILE IL SOLO CAMMINARE. COSA FARE? IN QUESTI CASI SI PUÒ RICORRERE SOLO A TERAPIA CONSERVATIVE, AD ANTIDOLORIFICI E AL RICORSO A PARTICOLARI PLANTARI O SCARPE – NADAL: “NON SONO INFORTUNATO, IO VIVO CON UN INFORTUNIO. È MOLTO DIFFICILE” – VIDEO

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Da fanpage.it

 

 

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Nella sua lunghissima e strepitosa carriera Rafa Nadal ha dimostrato di di saper metabolizzare bene le sconfitte, di gran lunga inferiori al numero dei successi. L'ultima dimostrazione? L'uscita di scena a sorpresa agli Internazionali di Roma agli ottavi contro Shapovalov, con il mancino di Manacor che si è complimentato con il canadese al termine del match da campione assoluto qual è.

 

Sulla terra rossa capitolina però il classe 1986, recordman di vittorie negli Slam, ha dovuto fare i conti con un avversario ancor più duro del 23enne: stiamo parlando dell'infortunio cronico che lo tormenta, al punto da mettere a repentaglio la sua carriera. Il linguaggio del corpo e le parole di Nadal in occasione della sua uscita di scena a Roma sono preoccupanti in vista del prosieguo della carriera.

Nadal Shapovalov Nadal Shapovalov

 

 

Mai visto un Nadal così sofferente in campo. Contro Shapovalov, lo spagnolo ha vissuto un vero e proprio calvario. I problemi legati all'infortunio che ormai lo tormenta da tempo sono diventati evidenti nel terzo set. Impossibile rendere al top, per Rafa che dopo un paio di scatti ha iniziato addirittura a zoppicare in campo, con smorfie di dolore sul volto. Il guerriero che ci ha abituato a combattere fino all'ultimo 15, ha dimostrato di essere in balia della sofferenza e spesso, in occasione del cambio campo in panchina, si è lasciato andare alla disperazione come se stesse sul punto di piangere. Nonostante tutto, il classe 1986 non ha gettato la spugna e ha resistito fino alla fine, salutando poi il pubblico capitolino.

 

 

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Scene inusuali e troppo plateali per passare in secondo piano. Inevitabili le domande in conferenza stampa, nonostante l'attenzione prioritaria di Nadal a rendere merito a Shapovalov. Difficile nascondere per Nadal una situazione che sta diventando praticamente insostenibile. L'infortunio al piede sinistro è il primo avversario contro cui il giocatore è costretto a fare i conti in campo: "Non sono infortunato, io vivo con un infortunio. È molto difficile. È difficile davvero e certe volte è duro da accettare. Mi sono fatto male di nuovo al piede e sto molto male. Non è niente di nuovo, è qualcosa che purtroppo c'è. La convivenza è difficile. Molti giorni non riesco ad allenarmi adeguatamente, a volte faccio fatica ad accettare questa situazione. Oggi ha iniziato a farmi male a metà del secondo set ed è diventato insopportabile".

 

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Ci sono dei momenti in cui il dolore diventa insostenibile per Nadal, costretto ad apportare modifiche importanti anche alla sua routine con il ricorso a cure costanti. Così è difficile andare avanti per Rafa, che può fare affidamento per ora sulla sua eccezionale tenuta mentale fino a quando questa reggerà: "Domani (oggi, ndr), qualunque cosa io abbia, mi sveglierò malissimo.

 

Poiché posso prendere gli antinfiammatori più a lungo, vivo con molti antinfiammatori quotidiani per garantirmi la possibilità di allenarmi; sennò, non mi alleno. Questa è la mia realtà. Ma ci sono momenti in cui non puoi. Sarà finché la mia testa non mi permetterà di accettare la sfida di sopportare che i giorni siano così. E un giorno la mia testolina dirà basta, perché non si può vivere così continuamente".

 

 

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Nadal quasi in lacrime a Roma

Ma qual è l'infortunio cronico che tormenta Nadal? Si tratta di una malattia cronica, che ha iniziato ad infastidirlo dal 2005: sindrome di Müller-Weiss al piede sinistro. È un problema degenerativo, un'anomalia nello sviluppo del tessuto scafoide tarsale. Si tratta dell'osso dell'arco del piede, essenziale per il movimento. Per quanto si sa al momento non esiste una cura, e non c'è la possibilità di gestirlo con un intervento chirurgico. Un dolore cronico che può rendere anche difficile il solo camminare. Cosa fare? In questi casi si può ricorrere solo a terapia conservative, ad antidolorifici e al ricorso a particolari plantari o scarpe.

 

 

 

 

 

 

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