simoncelli

“SIC” PER SEMPRE! 9 ANNI FA L’ADDIO A MARCO SIMONCELLI, CAMPIONE DEL MONDO DI MOTO2. UN “PATACCA” ROMAGNOLO DI STRAORDINARIA UMANITA’ E SIMPATIA – QUEL MALEDETTO 23 OTTOBRE 2011 A SEPANG FU UNA TRAGICA FATALITÀ A INNESCARE LA PARABOLA CHE TOLSE LA VITA AL "SIC": ATTRIBUIRE LA COLPA A QUALCUNO (IN PARTICOLARE A COLIN EDWARDS E A VALENTINO ROSSI) ERA E RESTA ASSURDO - LA LEZIONE DEL DOTTOR COSTA AI FUNERALI: “IL SUO SORRISO È IL NOSTRO” – VIDEO

 

 

 

Massimo Falcioni per gazzetta.it

 

simoncelli

Non è segnato sul calendario, quel 23 ottobre 2011, ma quella data resta impressa nel cuore di tutti. Nove anni fa, per un terribile incidente nella gara MotoGP di Sepang, perdeva la vita a 24 anni Marco Simoncelli, tra i piloti più forti e amati di sempre, campione del mondo in 250 nel 2008. Quel patacca del Sic, corridore di gran talento, giovane di straordinaria umanità e simpatia, ci lasciava così, mentre piroettava in pista come danzasse un liscio della sua Romagna, entrando nella gloria eterna, fra gli immortali.

 

UNO DI NOI

simoncelli e il padre

Diobò Sic, però non ce lo dovevi fare questo tuo scherzo, che a te lassù viene ancora da ridere, mentre a noi, quaggiù pro tempore, viene giù sempre una lacrima. E che lacrima! Sì, ha ragione papà Paolo: “Rimpianti zero, solo rabbia”. Alla fine dei funerali di Marco davanti alla chiesa di Coriano di fronte a una folla immensa e commossa il dottor Costa, papà della Clinica Mobile, disse: “Dentro la bara c’è un viso che sta sorridendo. Lui tornerà a casa con tutti voi.

 

È questo il miracolo che ha fatto oggi Marco Simoncelli. Può diventare esattamente quello che avete sempre sognato. Diventa uno di voi nel vostro cuore. E quindi si celebra questa grande vittoria. La vittoria sulla morte di Marco Simoncelli”. Non è retorica. È memoria che non muore. Come restano vivi e aperti gli interrogativi sulla dinamica di quel drammatico incidente, dal tragico epilogo.

 

simoncelli incidente

 

LA DINAMICA

 La stessa analisi della telemetria non consentì di fare piena luce sulla triste vicenda, per capire cioè se dopo la caduta il rientro al centro e poi alla destra della pista della moto e del pilota è stata la conseguenza di una spinta impressa dall’elettronica (in pratica imprimendo una nuova accelerata e dando così trazione alla ruota posteriore che a sua volta ha spinto la moto all’interno dell’asfalto)

 

simoncelli

o la conseguenza del fatto che Marco abbia tenuto il gas aperto con la moto a terra fin quando è stato investito involontariamente dagli altri due piloti che nulla potevano fare per evitarlo. Fu solo fatalità? Quel maledetto 23 ottobre 2011 a Sepang fu una tragica fatalità a innescare la parabola che tolse la vita al Sic: attribuire la colpa a qualcuno (in particolare a Colin Edwards e a Valentino Rossi) era e resta assurdo.

 

 

LA LEZIONE

 Sul piano della sicurezza si è lavorato tanto sui circuiti e per le moto è prevalsa la convinzione che l’elettronica potesse aiutare i piloti nel gestire controllo di trazione, potenze e coppie dei motori, aumentando prestazioni e sicurezza. Per decenni, oltre alle piste, le cause degli incidenti più gravi erano tecniche, dovute a grippaggio del motore, blocco del cambio, dei freni ecc. Problemi da anni ormai risolti ma nel frattempo altri ne sono spuntati, legati soprattutto alle potenze dei motori e alle evoluzioni delle gomme.

dj ringo marco simoncelli

 

Lo sviluppo dei mezzi è stato formidabile, con il pilota costretto ad adeguarsi, non sempre senza problemi per la sicurezza. Ciò detto, va però ribadito che nel motociclismo da competizione il rischio non è eliminabile ed è anzi una sua componente imprescindibile, uno degli ingredienti del suo fascino. È sempre stato così, fin dalle prime corse degli inizi del secolo scorso.

 

paolo simoncelli

Il motociclismo è anche questo, ardimento, portatore di grande spettacolo che, purtroppo, presenta talvolta il conto più salato. Eliminare completamente i pericoli dalle corse è impossibile perché c’è l’imponderabile. Quell’imponderabile che oggi ci fa ancora piangere Marco Simoncelli e i tanti piloti che hanno pagato con la vita la loro passione per la “febbre” della velocità, la loro voglia di correre verso l’immortalità.

Paolo Rossella SimoncellisimoncelliROSSI SIMONCELLI INCIDENTEROSSI SIMONCELLIROSSI SIMONCELLI INCIDENTEsimoncelli indossa il guanto ritrovatoguanti simoncellisimoncelli sepangjovanotti vale rossi simoncelli

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