dino ettore viola totti

“TOTTI FU L’ULTIMO REGALO DI MIO PADRE ALLA ROMA” - ETTORE VIOLA, FIGLIO DEL PRESIDENTISSIMO DINO, RIVELA AL FIGLIO DI FALCAO CHE IL PADRE AVREBBE VOLUTO PORTARE “IL DIVINO” SULLA PANCHINA DELLA ROMA – E POI ANDREOTTI, AGNELLI, LA FINALE CON IL LIVERPOOL, ROMA-LECCE (“STRANO CHE IL LECCE IN QUELLA PARTITA SI GIOCASSE UN PREMIO A VINCERE. ANCOR PIÙ STRANO PER UNA SQUADRA GIÀ RETROCESSA”) E ANCELOTTI AL MILAN: “BERLUSCONI NON FU CORRETTO CON NOI"

Giuseppe Falcao per leggo.it

 

dino viola

«Francesco Totti è stato l'ultimo acquisto di mio padre». Le parole sono quelle di Ettore, figlio del presidente della RomaDino Viola. Al circolo Antico Tiro al Volo racconta: «Papà aveva avuto mille segnalazioni su Totti e lo comprò a 13 anni dalla Lodigiani».

 

C'è una famosa foto in cui Totti stringe la mano a Dino Viola.

«Fu scattata a Trigoria, nel Natale del 1990. Fu l'ultimo Natale di papà. In quel periodo voleva portare Falcao sulla panchina della Roma».

 

Falcao, mio padre, allenatore della Roma?

«Si, era tutto fatto. Si sarebbero dovuti incontrare a Cortina per firmare il contratto, però il presidente pochi giorni dopo si ammalò e fu l'inizio della fine».

Che rapporto c'era tra Viola e Falcao?

«Ottimo, anche se con Paulo e Cristoforo Colombo ogni rinnovo di contratto era una battaglia. Ci tengo a smentire una leggenda metropolitana collegata al suo passaggio all'Inter. Non fu Andreotti a far saltare la trattativa come si racconta».

 

E cosa accadde?

ettore viola donna flora totti ilary

«Bastò una telefonata, a cui ho assistito personalmente, tra mio padre e l'allora presidente dell'Inter Fraizzoli. Mio padre era arrabbiato con Mazzola perché aveva trattato direttamente con Falcao, che era sotto contratto. Fraizzoli capì, da galantuomo quale era, che avevano sbagliato e per non rompere i rapporti, non prese Falcao».

 

C'è appena stata Roma-Juventus, la partita per eccellenza dei tempi di suo padre.

«La sfida di mio padre era fronteggiare la Juve e ci riuscì alla grande, nonostante la potenza della Fiat e della famiglia Agnelli».

 

Ricorda l'aggressione subita da suo padre al Comunale di Torino?

«Parlare di aggressione è eccessivo. Ma lui e mia madre furono spintonati, fuori dalla tribuna autorità; ci rimasero molto male».

dino viola

C'era qualche calciatore preferito dal presidentissimo?

«Li amava. Talmente innamorato che spesso toglieva alla famiglia per dare a loro. Quando avevo bisogno di alcuni biglietti non andavo a chiederglieli direttamente, ma mandavo Sebino Nela o Agostino Di Bartolomei a prenderli per me. Sapevo che mio padre a loro non avrebbe detto di no».

C

osa ha rappresentato lo Scudetto?

«Il coronamento del sogno di mio padre. Si innamorò della Roma quando arrivò in città all'età di 11 anni. Quello scudetto fu la sua grande gioia da presidente e da tifoso».

Roma-Liverpool, fu il grande dolore?

«Mio padre diceva che se non l'avessimo giocata a Roma, l'avremmo vinta».

Roma-Lecce: come fecero i giallorossi a perdere quella partita?

dino viola totti

«La Roma entrò in campo sicura di sé, convinta di vincere. Strano che il Lecce in quella partita si giocasse un premio a vincere. Ancor più strano per una squadra già retrocessa».

 

Altro mistero, la cessione di Ancelotti.

«Mio padre non lo voleva vendere, ma Berlusconi trattò direttamente con Carlo, offrendogli un triennale. Ancelotti, avendo qualche problema fisico, accettò. Andò a Trigoria e chiese a papà di essere ceduto. Alla fine piansero insieme e Viola lo lasciò andare. Però si legò al dito il gesto di Berlusconi».

ettore viola enrico vanzina

 

Dopo la morte di suo padre, la Roma cambiò proprietà.

«Un mese dopo fu presa da Ciarrapico. Era praticamente scritto che la Roma sarebbe dovuta diventare sua. Si prese la Roma in malo modo, scordandosi di darci anche qualche miliardo».

Da figlio di Dino Viola che consiglio si sente di dare a Friedkin, probabile nuovo presidente della Roma?

«Di leggere la storia dell'ingegner Dino Viola, studiarla e capire come riuscì a rendere vincente e forte la Roma».

ugo trani giorgio averni ettore viola foto di baccoettore viola enrico bendoni foto di baccopierpaolo mariani ettore viola foto di baccoLIEDHOLM - CONTI - DINO VIOLA - FALCAODINO VIOLAettore viola e marcellino radogna foto di baccoettore violaettore viola salvatore castello paolo assognagiorgio perinetti ubaldo righetti ettore violagiorgio perinetti con ettore viola sulla terrazza dello zodiacoettore violaettore viola foto di baccoettore viola 22ettore viola nicola piovani foto di baccoettore viola fabrizio maffei foto di bacco

 

il senatore lucio barani con ettore violaFabrizio Grassetti e Ettore Viola Ettore Viola e Antonio Calicchia ettore violagiovanni ferreri antonio tempestilli ettore violaettore viola 8viola falcao liedholmliedholm violaettore viola roberto pruzzo foto di baccogiorgio perinetti ugo trani ettore viola foto di bacco

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…