gladiolo

LA MALEDIZIONE DELLA FIORENTINA - UN ALTRO GIOCATORE DEGLI ANNI ’70 SE NE VA: GIANCARLO GALDIOLO, GIGANTESCO DIFENSORE CHE FU ANCHE CAPITANO, STRONCATO A 69 ANNI DOPO UNA LUNGA MALATTIA SIMILE ALLA SLA. SONO MOLTI, FORSE TROPPI I SUOI COMPAGNI MORTI O COLPITI DA MALATTIE GRAVI, TANTO DA RIACCENDERE IL SOSPETTO DEL DOPING. PROPRIO DAL CASO DI UN GIOCATORE VIOLA PARTIRONO LE PRIME INDAGINI DI GUARINIELLO…

 

Lorenzo Marucci per ‘la Stampa

 

 

giancarlo galdiolo

Un altro pezzo della Fiorentina Anni Settanta che se ne va.

Proprio quella squadra di cui tanto si è discusso in passato per le morti sospette, legate alla somministrazione di pillole, farmaci, medicine e sostanze proibite che potrebbero essere state letali.

 

Giancarlo Galdiolo, roccioso difensore che era stato anche capitano dei viola, se ne è andato ieri all' età di 69 anni, dopo una lunga malattia che lo aveva debilitato progressivamente togliendogli anche l' uso della parola (è stato afflitto da una demenza frontale temporale, simile alla Sla). Era malato ormai da più di otto anni e vederlo fiaccato in tutte le sue funzioni era una sofferenza per chi lo ricordava battersi sempre con vigore nei duelli con gli attaccanti avversari più pericolosi dell' epoca, da Bettega a Boninsegna, da Anastasi a Pulici.

i figli di galdiolo

 

I sopravvissuti

La sua scomparsa va ad aggiungersi a quelle di una serie di suoi compagni viola di quel periodo: Saltutti (infarto), Longoni (vasculopatia), il portiere Mattolini (insufficienza renale), Ferrante (tumore alla gola), Beatrice (leucemia). Per un linfoma si era spento pure Mario Sforzi, due stagioni nel settore giovanile viola. Morti, queste, che con quella di Galdiolo tornano a gettare un' ombra sulla Fiorentina di una quarantina di anni fa e a far parlare di decennio maledetto, caratterizzato da sospetto doping.

giancarlo galdiolo

 

Senza dimenticare ciò che accadde ad altri tre calciatori di quel periodo, sopravvissuti dopo tanta paura: Antognoni fu vittima di una crisi cardiaca nel 2004, Domenico Caso fu colpito nel '95 da un tumore al fegato da cui è guarito e Giancarlo De Sisti venne operato al cervello per un ascesso frontale.

 

L' ambiente fiorentino, peraltro, come se non bastasse, è ancora scosso per la morte di Davide Astori, avvenuta nel marzo scorso per arresto cardiaco.

La denuncia della moglie di Beatrice - il centrocampista che morì nel 1987 a 39 anni a seguito di un massiccio uso di raggi Roentgen per curare una pubalgia - fece partire anni fa anche l' inchiesta del procuratore Guariniello, che nei suoi faldoni di indagine sulle morti sospette annotò pure i calciatori malati di Sla: da Segato - il primo a cui fu diagnosticata questa malattia nel 1968 e morto nel '73 - fino a Borgonovo. Fu un' analisi dettagliata, ma risposte certe non ne sono arrivate.

giancarlo galdiolo

 

Farmaci sotto accusa

Claudio Merlo, centrocampista di quella Fiorentina, rispedisce comunque al mittente tutte le insinuazioni. E lo fa con tono deciso, perentorio: «Innanzitutto questi calciatori di cui stiamo parlando hanno giocato anche in altre squadre, non solo nella Fiorentina. Noi non ci drogavamo, altrimenti a quest' ora non ci sarebbe più nessuno di noi. E c' è anche da ricordare che ogni morte è stata causata da un male diverso. Nessuno alla Fiorentina ci imponeva di prendere pasticche o determinati farmaci, c' era ampia libertà di scelta. Il famoso Micoren (un cardiotonico che oggi è bandito in tutto il mondo, ndr)?

Non ricordo che nessuno lo abbia mai preso, almeno io non ci ho fatto caso. Ripeto, adesso si vuol collegare tutto alla Fiorentina di quegli anni ma per me è una vera... cavolata».

giancarlo de sisti intervistato da jacopo volpi

 

Oltre che del Micoren si parlava all' epoca delle iniezioni di Cortex, un farmaco su cui, prima della morte, Mattolini rivelò alcuni sospetti: «Ho scoperto che questa era tra le sostanze dopanti. E oggi mi chiedo se ci sia una relazione tra quelle iniezioni e l' insufficienza renale che mi ha portato alla dialisi». Non è stato però possibile dimostrare con certezza la relazione tra la malattia e l' uso del ricostituente. Su queste ombre e su queste coincidenze il popolo del calcio continua a interrogarsi.

BORGONOVO BAGGIOgiancarlo de sistiantognoni fiorentina juve 2 1 744antognoniANTOGNONI

 

Ultimi Dagoreport

steve witkoff marco rubio sergei lavrov

RUBIO, IL TAJANI STARS AND STRIPES – IL SEGRETARIO DI STATO AMERICANO NON TOCCA PALLA E SOFFRE IL POTERE DI STEVE WITKOFF, INVIATO DI TRUMP IN MEDIO ORIENTE CHE SE LA COMANDA ANCHE IN UCRAINA. IL MINISTRO DEGLI ESTERI USA PROVA A USCIRE DALL’ANGOLO PARLANDO DI “NUOVA IDEA” DELLA RUSSIA SUI NEGOZIATI IN UCRAINA. MA IL MINISTRO DEGLI ESTERI DI PUTIN, LAVROV, SUBITO VEDE IL BLUFF: “CONFERMIAMO LA NOSTRA POSIZIONE” – TRUMP AVEVA OFFERTO DI TUTTO A WITKOFF, MA L’IMMOBILIARISTA NON HA VOLUTO RUOLI UFFICIALI NELL’AMMINISTRAZIONE. E TE CREDO: HA UN CONFLITTO DI INTERESSE GRANDE QUANTO UN GRATTACIELO...

diletta leotta ilary blasi stefano sala pier silvio berlusconi

FLASH – IL BRUTALE AFFONDO DI PIER SILVIO BERLUSCONI SU ILARY BLASI E DILETTA LEOTTA (“I LORO REALITY TRA I PIÙ BRUTTI MAI VISTI”), COSÌ COME IL SILURAMENTO DI MYRTA MERLINO, NASCE DAI DATI HORROR SULLA PUBBLICITÀ MOSTRATI A “PIER DUDI” DA STEFANO SALA, AD DI PUBLITALIA (LA CONCESSIONARIA DI MEDIASET): UNA DISAMINA SPIETATA CHE HA PORTATO ALLA “DISBOSCATA” DI TRASMISSIONI DEBOLI. UN METODO DA TAGLIATORE DI TESTE BEN DIVERSO DA QUELLO DI BABBO SILVIO, PIÙ INDULGENTE VERSO I SUOI DIPENDENTI – A DARE UNA MANO A MEDIASET NON È LA SCURE DI BERLUSCONI JR, MA LA RAI: NON SI ERA MAI VISTA UNA CONTROPROGRAMMAZIONE PIÙ SCARSA DI QUELLA CHE VIALE MAZZINI, IN VERSIONE TELE-MELONI, HA OFFERTO IN QUESTI TRE ANNI…

giorgia meloni elly schlein luca zaia vincenzo de luca eugenio giani elly schlein elezioni regionali

PER UNA VOLTA, VA ASCOLTATA GIORGIA MELONI, CHE DA MESI RIPETE AI SUOI: LE REGIONALI NON VANNO PRESE SOTTOGAMBA PERCHÉ SARANNO UN TEST STRADECISIVO PER LA MAGGIORANZA – UNA SPIA CHE IL VENTO NON SPIRI A FAVORE DELLE MAGNIFICHE SORTI DELL’ARMATA BRANCA-MELONI È IL TENTATIVO DI ANTICIPARE AL 20 SETTEMBRE IL VOTO NELLE MARCHE, DOVE IL DESTRORSO ACQUAROLI RISCHIA DI TORNARE A PASCOLARE (IL PIDDINO MATTEO RICCI È IN LEGGERO VANTAGGIO) – IL FANTASMA DI LUCA ZAIA IN VENETO E LE ROGNE DI ELLY SCHLEIN: JE RODE AMMETTERE CHE I CANDIDATI DEL PD VINCENTI SIANO TUTTI DOTATI DI UN SANO PEDIGREE RIFORMISTA E CATTO-DEM. E IN CAMPANIA RISCHIA LO SCHIAFFONE: SI È IMPUNTATA SU ROBERTO FICO, IMPIPANDOSENE DI VINCENZO DE LUCA, E SOLO UNA CHIAMATA DEL SAGGIO GAETANO MANFREDI LE HA FATTO CAPIRE CHE SENZA LO “SCERIFFO” DI SALERNO NON SI VINCE…

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni

NULLA SARÀ COME PRIMA: PIER SILVIO BERLUSCONI, VESTITO DI NUOVO, CASSA IL SUO PASSATO DI RAMPOLLO BALBETTANTE E LANCIA IL SUO PREDELLINO – IN UN COLPO SOLO, CON IL COMIZIO DURANTE LA PRESENTAZIONE DEI PALINSESTI, HA DEMOLITO LA TIMIDA SORELLA MARINA, E MANDATO IN TILT GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI, MINACCIANDO LA DISCESA IN CAMPO. SE SCENDE IN CAMPO LUI, ALTRO CHE 8%: FORZA ITALIA POTREBBE RISALIRE (E MOLTO) NEI SONDAGGI (IL BRAND BERLUSCONI TIRA SEMPRE) – NELLA MILANO CHE CONTA IN MOLTI ORA SCOMMETTONO SUL PASSO INDIETRO DI MARINA DALLA GESTIONE “IN REMOTO” DI FORZA ITALIA: D'ALTRONDE, LA PRIMOGENITA SI È MOSTRATA SEMPRE PIÙ SPESSO INDECISA SULLE DECISIONI DA PRENDERE: DA QUANTO TEMPO STA COGITANDO SUL NOME DI UN SOSTITUTO DI TAJANI?

matteo piantedosi khalifa haftar giovanni caravelli

FOLLOW THE MONEY! - DIETRO AL RESPINGIMENTO DI PIANTEDOSI IN LIBIA, PROBABILMENTE, CI SAREBBE IL VIL DENARO! SADDAM HAFTAR, FIGLIO DEL GENERALISSIMO KHALIFA E GOVERNANTE DI FATTO DELLA CIRENAICA, AVREBBE CHIESTO ALL'ITALIA UN SOSTEGNO ECONOMICO PER "GESTIRE" I MIGRANTI (TENERLI IN GABBIA SENZA FARLI PARTIRE), COME QUELLO CHE ROMA CONCEDE AL GOVERNO DI TRIPOLI - L'AISE DI CARAVELLI, CHE HA OTTIMI RAPPORTI CON HAFTAR JR, TANTO DA AVERLO PORTATO IN ITALIA PER UN TOUR DEI MINISTERI (UN MESE FA HA INCONTRATO PIANTEDOSI, CROSETTO E TAJANI), HA CONTATTATO GLI 007 DI GRECIA E MALTA, PER CHIEDERE DI CONDIVIDERE L'ESBORSO. QUELLI HANNO RISPOSTO "NO, GRAZIE" - E COSÌ, È PARTITA LA "RITORSIONE" DEGLI HAFTAR, CHE HANNO ORGANIZZATO LA TRAPPOLA PER LA DELEGAZIONE EUROPEA (COMPOSTA OLTRE A PIANTEDOSI DAI MINISTRI DI GRECIA E MALTA)