vittorio cecchi gori fiorentina

"IL DIVANO DEL PRODUTTORE IO NON CE L'HO MAI AVUTO" - IL CINEMA, LE DONNE, IL CALCIO, VITTORIO CECCHI GORI A TUTTO CAMPO: "LA FIORENTINA MI E' STATA STRAPPATA DI MANO. HANNO PESATO I DIRITTI TV. MI MISERO CONTRO LA RAI, MA IO NON CE L’AVEVO CON LA RAI. IO ERO UN PRODUTTORE DI PROGRAMMI, NON UN DIFFUSORE" - "AURELIO DE LAURENTIIS? È PIÙ BRAVO COME PRESIDENTE CHE COME PRODUTTORE" - "VLAHOVIC NON È BATISTUTA. IL SERBO TI FA VINCERE CONTRO LE SQUADRE MEDIE, CON LE GRANDI DEVO ANCORA VEDERLO…"

vittorio cecchi gori

Da www.ilnapolista.it

 

Bellissima intervista del Corriere Fiorentino (a firma Roberto De Ponti) all’ex presidente della Fiorentina (nonché produttore cinematografico) Vittorio Cecchi Gori. Che tra pochi giorni compirà 80 anni.

 

«La vita mi ha dato, mi ha dato tanto. Certo, qualche amarezza c’è stata, però la vita mi ha dato tanto. E quando riesci a fare le cose che ti piacciono, e le fai così bene che tutti te lo riconoscono, allora pensi che qualcosa di buono hai lasciato».

vittorio cecchi gori fiorentina 1

 

Parla del suo passato nel calcio, dello scudetto quasi vinto.

«Quel quasi mi dà fastidio tuttora. Come sempre succede nel campionato italiano, all’ultimo ci sono un po’ di influenze esterne che in qualche modo intaccano il risultato. Subimmo qualche torto, ci fu qualche speculazione sul fatto che Edmundo fosse tornato in Brasile per il carnevale. Non era vero, nel contratto era previsto che dovesse rientrare per presentarsi a un processo. Ci furono malumori. E Batistuta si fece male. E poi avevamo subito torti arbitrali anche in Europa, la squalifica del campo dopo il Barcellona, quell’assurdo petardo l’anno dopo a Salerno in campo neutro dopo aver vinto 2-0 all’andata».

 

Lei è sempre stato un terzo incomodo…

vittorio cecchi gori fiorentina 2

«Dappertutto. Io mi basavo sui successi in prima linea e non sulle banche, sulle alleanze, così ero facilmente colpibile. Oggi come allora vincono i grossi gruppi, i fondi, stranieri e non più italiani. Il calcio si presta a questo, però perde quella matrice vera che lo tiene in vita, che è il tifo della proprietà».

 

Parla del rapporto con suo padre Mario, che acquistò il club, che poi si trovò lui a dirigere.

«Io sono stato fortunato, perché fra me e mio padre c’erano vent’anni di differenza. Ero nato molto presto, diciamo così. E mi ha sempre portato con sé: a 12-13 anni io ero già un produttore in erba. Ed è stato così anche per il calcio. Così mi sono trovato preparato alla tenzone, e in più con la fiducia di mio padre».

vittorio cecchi gori batistuta

 

Racconta di quando decise di comprare Batistuta.

«Ero a Los Angeles, mentre lavoravo per il cinema lo vidi in tv alla Coppa Libertadores e pensai: questo è perfetto per il calcio europeo. Allora dissi al nostro intermediario: portami Batistuta o non farti più vedere da me».

 

E Batistuta arrivò con Latorre e Mohamed.

«Fu un giro legato a Batistuta. Mi toccò prenderli. Ma giocavano come me...».

vittorio cecchi gori rui costa

 

Il miglior giocatore acquistato, però, non fu Batistuta, dice, ma Rui Costa.

«Batistuta era un leone, un trascinatore. Rui Costa era talento purissimo».

 

Dopo 9 anni di permanenza in viola, vendette Batistuta alla Roma. Gli chiedono se avrebbe venduto Vlahovic alla Juventus, al posto di Commisso.

«Sì. Vlahovic non è Batistuta. Batistuta era decisivo, Vlahovic ti fa vincere contro le squadre medie, con le grandi devo ancora vederlo».

vittorio cecchi gori con valeria marini

 

Sul rapporto con le donne:

«Guardi, a proposito di difetti della mia vita, se non ci fosse stato il gossip ne avrei solo guadagnato perché facendo cose così in vista il gossip ha preso il sopravvento su tutto. Sembro un facilone, e non è così. Le donne mi sono sempre piaciute, ma in maniera giusta, a prescindere delle campagne che si fanno oggi. Amare una donna significa rispettarla. E io avevo sempre bisogno di avere vicino una compagna, più che fare il Casanova. E le posso assicurare che io il divano del produttore non ce l’ho mai avuto».

vittorio cecchi gori con rita rusic

 

Ha prodotto tanti film di successo. Gli chiedono cos’abbiano in comune il cinema e il calcio.

«Poco o nulla, a parte il materiale umano. E il regista, che nel calcio è l’allenatore».

 

Aurelio De Laurentiis ha seguito il suo percorso: dal cinema è arrivato al calcio.

«Ad Aurelio piaceva fare quello che facevo io. Quando io presi la Fiorentina si incaponì di prendere una squadra di calcio. Purtroppo lui prese il Napoli quando io persi la Fiorentina, così non ci siamo mai incrociati. Ma devo dire la verità: Aurelio è più bravo come presidente che come produttore. È un ottimo organizzatore, ha la stoffa».

 

CECCHI GORI 44

Ritiene che la Fiorentina gli sia stata strappata di mano. Dice che hanno pesato i diritti tv.

«Hanno pesato i diritti tv. Io avevo un’enorme casa cinematografica, che poteva condizionare l’esistenza di una televisione. E quando si parla di comunicazione allora si toccano i vertici dello Stato. E il calcio aveva il problema dei diritti tv, cosa non risolta perché ancora oggi accadono le stesse cose che accadevano 30 anni fa. Ed è grave, perché io ci ho rimesso le penne per questo.

 

Mi misero contro la Rai, ma io non ce l’avevo con la Rai. Io ero un produttore di programmi, non un diffusore. La pay-tv era un concetto che mi piaceva, ma non decollava mai, tant’è vero che a un certo punto cullai l’idea di creare una piattaforma, europea ma con buoni rapporti con l’America. In realtà sulla carta era una partita vinta, però ho smosso troppi interessi».

vittorio cecchi gori fiorentina 5

 

Crollò tutto.

«Non lo so neanche che cosa è successo. Non era una questione di soldi, era una questione di potere. E chi non mi voleva bene mi ha massacrato. Se ci penso oggi, a distanza di tanti anni, penso: è vero, quando cadi nella polvere la riconoscenza scompare. Però è vero che con il tempo ho ritrovato persone che mi vogliono bene. In fondo nella mia vita ho fatto tante cose sbagliate ma anche qualcuna giusta».

de laurentiis viperettaaurelio de laurentiis

vittorio cecchi gori fiorentina 4vittorio cecchi gori fiorentina 3VITTORIO CECCHI GORICECCHI GORI STRISCIONE BATISTUTAmario e vittorio cecchi goriCECCHI GORI RITA RUSICrita rusic cecchi goricecchi gorivittorio cecchi goricecchi gori oscarVITTORIO CECCHI GORI CON LA NUOVA FIDANZATA BARBARAvittorio cecchi gori fiorentina 6

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)