antognoni

"QUELLA DOMENICA DI NOVEMBRE IN CUI IL MIO CUORE SI FERMO’ PER 30 SECONDI…" - GIANCARLO ANTOGNONI MEMORIES A RADIO2: " IO COME TOTTI. ANCHE SE POTEVO ANDARE ALLA JUVE O ALLA ROMA ALLA FINE HO SEMPRE SCELTO FIRENZE. LA FIORENTINA PER ME E' TUTTO” – IL TIFO DA BAMBINO PER IL MILAN, IL MUNDIAL ’82, BEARZOT - "L'AVVERSARIO PIU' FORTE? MARADONA. I CALCIATORI DI OGGI? ALL'EPOCA AVEVAMO MENO VISIBILITA' E FORSE ERAVAMO UN PO' PIU' SERI..." - VIDEO

 

Da I Lunatici Rai Radio2 https://www.raiplayradio.it/programmi/ilunatici/

 

Giancarlo Antognoni è intervenuto ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format "I Lunatici", condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta dal lunedì al venerdì notte dalla mezzanotte alle sei del mattino.

antognoni

 

L'ex campione della Fiorentina ha parlato un po’ di se: "Una notte indimenticabile? Quella del mondiale ti rimane per tutta la vita. Poi ci sono anche altre notti, non moltissime nella mia carriera, però quella indelebile rimane quella di Madrid, dopo la vittoria della Coppa del Mondo.

 

Da bambino ero un tifoso del Milan, tutta la mia famiglia era milanista, a cominciare da mio padre, io mi sono adeguato alla situazione, la prima partita che ho visto di Serie A, a 9 anni, fu a Bologna, Bologna-Milan. Andai a vedere i rossoneri. Ho sempre sognato di fare il calciatore, come tanti bambini, è chiaro che prevale la passione.

 

antognoni martina

E' un sogno che non si avvera per tutti, ma già iniziare ad avere questa passione per il pallone è sicuramente importante, ti migliora sotto vari aspetti, quello fisico, quello mentale. I miei genitori mi hanno sempre accompagnato, non mi hanno mai vietato nulla, a 15 anni mi sono trasferito da Perugia ad Asti, perché mi aveva acquistato il Torino, ho dovuto fare questo sacrificio di trasferirmi lontano da dove vivevo, lì i miei genitori erano un po' contrariato, ma ho scelto di andare a Torino per provare questa esperienza e mi è servita molto. E' stata la mia prima grande occasione, lì è iniziato il mio cammino da calciatore".

 

antognoni

Antognoni fu scoperto da Liedholm: "Giocando ad Asti, in quarta serie, venni convocato dalla Nazionale a Firenze, la Fiorentina mi notò in una di queste manifestazioni che si facevano a Coverciano. I viola mi videro nella nazionale juniores, la Fiorentina è la mia vita, ho iniziato a 18 anni, sono ancora in questa società e in questa città che mi ha dato tutto, sotto l'aspetto professionale ed umano. Sono sempre rimasto a Firenze, la gente ha apprezzato molto la mia scelta. L'ultimo a fare una cosa del genere è stato Totti. Oggi è più difficile, ci sono tante sirene allettanti. Prima c'era un legame diverso con le società, oggi il giocatore diventa quasi proprietario di se stesso. La scelta che ho fatto, pur non vincendo molto con la Fiorentina, è stata giusta. A 31 anni dal mi addio del calcio, grazie al mio rapporto con Firenze, è come se giocassi ancora".

 

antognoni

Rapporto con Firenze: "Trovo sempre, ancora, persone che mi riconoscono, che si ricordano di quello che abbiamo passato insieme. Fa piacere essere riconosciuti, considerati, soprattutto per il motivo di essere stato fedele a una città e a una squadra. Ci è mancato lo scudetto, ci siamo andati vicinissimi nell'anno in cui ho saltato quindici partite per un infortunio. Chissà se avessi giocato come sarebbe andato a finire quel campionato. E' il mio rimpianto".

 

Il 22 novembre del 1981, dopo un impatto con il portiere Martina, il cuore di Antognoni si è fermato: "Ricordo poco di quel momento, sono svenuto, mi sono risvegliato negli spogliatoi. Riconoscevo le persone, fu di buon auspicio. E infatti dopo quattro mesi ho ricominciato a giocare e ho fatto il mondiale".

 

Sul mondiale del 1982: "Fu una vittoria del gruppo, non dei singoli. Abbiamo trionfato tutti insieme, remando dalla stessa parte, con un allenatore che era una brava persona sotto tutti gli aspetti. Sembrava impossibile vincere quel mondiale".

 

Sui comportamenti prima delle partite: "All'epoca eravamo un po' più tranquilli. E' tranquillo anche oggi il calciatore, ma caratterialmente siamo diversi. Noi eravamo un po' più naturali, oggi hanno difficoltà forse anche ad andare in giro. Noi ci sentivamo meno divi, non c'erano i telefonini, internet, tutte queste cose che possono infastidire i giocatori di oggi. All'epoca avevamo meno visibilità, eravamo diversi caratterialmente, forse eravamo un po' più seri, anche se reputo anche i giocatori di oggi seri".

 

antognoni

Su Bearzot: "Era un padre per noi. Gli allenatori prima erano diversi da quelli di oggi. La tattica non prevaleva sul singolo, come accade oggi. Ai tempi nostri c'era meno tattica e più fantasia, gli allenatori erano più padri che allenatori, cercavano di metterti in campo in condizioni ottimali dal punto di vista mentale. L'allenatore con cui mi sono trovato meglio? Ne ho avuti tanti, da Liedholm a Bersellini, ho avuto allenatori che mi hanno sempre dato qualcosa di positivo. Forse con Agroppi ho avuto qualche dissidio quando mi sono infortunato, nel 1893. Volevo rientrare e non mi voleva far rientrare. Qualche dissidio c'è stato".

 

Sul ruolo del regista: "Oggi è cambiato il calcio, è più dinamico, una volta, negli anni '80, ognuno rispettava la propria zona, ma c'erano meno schemi. Oggi prevale lo schema, la volontà dell'allenatore, sicuramente quello può dare fastidio ai giocatori. Se si lascia più libertà ai calciatori, dalla trequarti in su, è meglio. Ci sono ancora i giocatori che possono risolvere una partita da soli. Il mio ruolo di regista era diverso rispetto a quelli di oggi. Potevo agire come volevo io, non dovevo fare solo quello che diceva l'allenatore".

PUPO ANTOGNONI

 

Sugli altri calciatori: "Il più forte con cui ho giocato? Sono troppi. Contro dico Maradona, Platini, Zico e Falcao".

 

C'è stato un momento in cui stava per lasciare Firenze: "Potevo andare alla Juve nel 78 e alla Roma nel 1980. I giallorossi mi volevano a tutti i costi, andai a cena con Viola, a casa sua, ma alla fine scelsi di rimanere a Firenze. E penso ancora oggi di aver fatto la scelta giusta".

antognoni foto mezzelani gmt14antognoni martinaantognoni fiorentina juve 2 1 744antognoni foto mezzelani gmt13antognoni foto mezzelani gmt15ANTOGNONIoriali antognoniMALDINI MARADONA E ANTOGNONIantognoniantognoniantognoni 2antognoni and familycabrini antognoni foto mezzelani gmt antognoni e socratesPadre Augusto Giancarlo Antognoni e Renato Zero antognoni foto mezzelani gmt13antognoni foto mezzelani gmt15

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”