allegri agnelli

RIBALTONE ALLA JUVE: MAX ALLEGRI A UN PASSO DALL’ADDIO - PER LA SUCCESSIONE SI FA IL NOME DI ANTONIO CONTE CHE SEMBRA PIU’ VICINO ALL’INTER – LE ALTRE FANTA-PISTE: DA GUARDIOLA A KLOPP – IL TECNICO LIVORNESE AVREBBE ROTTO CON ALCUNI GIOCATORI (CANCELO, PJANIC, DYBALA): LA SUA CONFERMA AVREBBE INNESCATO A CASCATA UNA RIVOLUZIONE ESTIVA TRA CESSIONI E RINFORZI INSOSTENIBILE PER LE CASSE DELLA SOCIETÀ – DOVE ANDRA' ALLEGRI? 

allegri

Alberto Mauro per “il Messaggero”

 

Il ribaltone è servito: Max Allegri è a un passo dall' addio alla Juventus, al suo posto in pole position c' è Antonio Conte.

Un ritorno di fiamma che però rischia di non concretizzarsi perché al momento la destinazione più probabile per l' ex ct pare l' Inter di Beppe Marotta.

 

Questo il clamoroso scenario che si è delineato ieri sera dopo la riunione operativa della dirigenza juventina in sede alla Continassa, in una giornata che sembrava interlocutoria, almeno fino al tardo pomeriggio.

 

andrea agnelli

NIENTE CHIARIMENTO Poteva essere l' occasione del tanto atteso faccia a faccia chiarificatore AgnelliAllegri, e invece è arrivata la virata decisa, oltre a quella che porta a Conte rimangono aperte tutte le altre piste: da Guardiola a Klopp, senza escludere possibili outsider. Il rapporto lavorativo di Max Allegri alla Juventus si interromperà quindi dopo cinque anni con altrettanti Scudetti in bacheca, decisione sofferta ma irrevocabile di Andrea Agnelli, Pavel Nedved e Fabio Paratici riuniti fino a tardi. L' ex ct sembrava in vantaggio sulla concorrenza anche per questioni pratiche (svincolato) ma sullo sfondo non è mai tramontato il sogno in cima alla lista dei desideri di Agnelli,

 

Guardiola blindato da un ingaggio di 20 milioni a stagione e da un contratto fino al 2021 al Manchester City , così come altri possibili inserimenti a sorpresa. Niente terza avventura in bianconero (seconda da allenatore) per Conte che paga l' addio turbolento nel luglio del 2014 - al netto dei tre degli otto Scudetto consecutivi in bacheca - e un rapporto mai del tutto ricucito con Andrea Agnelli. Un vero e proprio ribaltone che si è consumato nel giro di un paio di settimane, covando in un clima di apparente tranquillità.

 

allegri adani

La conferma di Agnelli post Ajax e l' intenzione di iniziare la sesta stagione in bianconero sbandierata da Max alla vigilia del derby sembravano cementare l' intesa per un rinnovo che non è mai stato nemmeno sfiorato. L' incontro allenatore presidente è stato posticipato e rinviato fino all' inevitabile punto di non ritorno, le cause del divorzio sono da ricercare principalmente nelle divergenze diventate insanabili a livello tecnico e di mercato. Ronaldo non è bastato, la conferma di Allegri avrebbe innescato a cascata una rivoluzione estiva tra cessioni e rinforzi desiderati insostenibile per le casse della società; quando ci si ritrova nella situazione di dover cambiare un allenatore o mezza squadra alla fine quasi sempre si prende in considerazione la prima soluzione.

 

cristiano ronaldo e andrea agnelli

I MOTIVI DELLA SCELTA Le motivazioni di questo addio inatteso sono dunque di natura tecnica ben più che economica o di obiettivi stagionali, lo stesso Max, con ogni probabilità, avrebbe accettato un eventuale rinnovo per il sesto anno in Juventus. Ma sulla decisione della dirigenza hanno influito anche fattori imprevedibili come l' incidenza degli infortuni, variabile determinante quest' anno ben più del previsto, nel momento decisivo della stagione.

 

Per Max le opzioni non mancano, difficile (ma al momento non da escludere) un anno sabbatico, ben più semplice che si lasci sedurre dalle lusinghe di un contratto da sceicco al PSG, ma occhio anche alla panchina del Barcellona, e delle big italiane. Un addio che potrebbe avere conseguenze tipo domino nel panorama italiano e europeo. Conte aspettava il suo momento, sponsorizzato da Fabio Paratici e Pavel Nedved. Ha preso tempo con il PSG, ha chiuso alla Roma ma ora sembra a un passo dall' Inter.

allegri

 

2 - ALLEGRI E JUVE VERSO LA ROTTURA

Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera”

 

L' anno di contratto che resta tra la Juventus e Massimiliano Allegri basterà per discutere, da oggi, sull' accordo per la buona uscita ma non sarà sufficiente per garantirsi ancora un futuro, dopo un passato comunque fantastico: trascorsi giorni, se non settimane a riflettere, la società bianconera ha deciso di separarsi dall' allenatore.

 

Un passo arrivato dopo lunghi confronti tra il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e il boss dell' area tecnica, Fabio Paratici: la società smentisce con fermezza qualsiasi rottura ufficiale, ma il dado è tratto. Lo stesso Allegri, in serata, s' era confidato con qualche amico: «Qui il mio tempo è finito».

 

andrea agnelli

Forse, pure per questo, lui si sarebbe presentato alle chiacchiere con Agnelli sulla base di un desiderio impossibile: andare a scadenza di contratto, al giugno 2020, ma con ritocco di stipendio. E di parte della squadra. Opzione che la Juve non ha mai preso in considerazione. Va da sé, con l' aria che tirava, non da ieri era partita la caccia al possibile sostituto, con una lista che include Antonio Conte. Pure se il diretto interessato, fino a ieri sera, smentiva qualsiasi contatto con la Juve e sembra più vicino all' Inter. Si vedrà nelle prossime ore.

 

Fine del matrimonio, dunque, nonostante le parole di Agnelli, nella cupa notte dell' eliminazione dalla Champions League. «Ci riproveremo il prossimo anno, con Allegri in panchina», disse il numero uno bianconero.

 

allegri

Chissà se per convinzione, per l' anno di contratto, o per tenere la barra a dritta, in un momento di tempesta. Già lì, però, dentro a casa Juve, si agitavano dubbi sulla conferma, anche per motivi tecnici e tattici, che sarebbero poi diventate scelte di mercato. Allegri aveva praticamente rotto con alcuni giocatori, il che li avrebbe messi sulla lista delle partenze. Iniziando da Cancelo, uno sul quale i bianconeri avevano appena investito 40 milioni di euro e non pochi sogni di gloria. Idem per Pjanic, Dybala e Mandzukic, che potrebbero comunque finire in vetrina, verso il miglior offerente.

 

Nulla di ufficiale, ma il divorzio, sul far della sera pareva l' unica uscita da una situazione ormai diventata troppo complicata. Si è arrivata a consunzione di una storia che resterà leggendaria: cinque scudetti consecutivi, quattro coppe Italia e due Supercoppe, oltre a due finali di Champions. Quella Champions che, da sogno, era però diventata obiettivo: con una conseguente pressione che Allegri non ha mai gradito. Al di là del bersaglio, alla lunga ha fatto però la differenza la modalità delle partite: se già dopo il 2-0 di Madrid Agnelli e Allegri ebbero una robusta discussione. La stessa modalità che non andò tanto giù per l' eliminazione dalla Coppa Italia: 3-0 a Bergamo, casa Atalanta. Dopo l' arrivo di CR7, Bonucci, Emre Can e Cancelo, forse la società si aspettava un diverso sviluppo di gioco o, semplicemente, di mentalità.

andrea agnelli

 

Un po' più europea, sbirciando il Liverpool. Non sarà un divorzio per burrascoso tradimento, ma per stanchezza, come spesso capita, anche nelle migliori famiglie. Da oggi continuerà la caccia a Conte: per Allegri, potrebbe esserci il Psg o il Barcellona.

allegriallegri 3city tottenham guardiolajuventus andrea agnelli antonio conteALLEGRIallegri cover

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?