maurizio sarri poste juve

SCONCERTI ''LICENZIA'' SARRI DALLA JUVE: ''NON È CASA SUA. QUANDO DICE CHE DUE RIGORI COME QUELLI DI LIONE IN ITALIA LI AVREBBERO DATI, NON SI ACCORGE CHE STA DICENDO LA COSA PEGGIORE DA ASCOLTARE IN CENTO ANNI DI JUVE. LA JUVE NON È SPIRITOSA, NON LO È MAI STATA. E ORA NEDVED E AGNELLI PENSANO DI…'' - SE CON L'INTER NON PORTA A CASA I TRE PUNTI, POTREBBE ESSERE IL CAPOLINEA

1. LA JUVE NON È CASA DI SARRI

agnelli sarri

Mario Sconcerti per il ''Corriere della Sera''

 

Resto un estimatore di Sarri ma comincio a pensare che la Juve non sia casa sua. Sono due culture opposte. La Juve ha l’arte della storia, della forza, della politica. Sarri è un uomo diretto, sincero fino allo sgarbo, il suo meglio lo dà quando fa un po’ il fanatico. La Juve è tutta tradizione, Sarri come passato ha solo se stesso. Ha una forte estrazione popolare, come Allegri, come Lippi, ma quelli sono toscani di mondo, sanno navigare. Sarri no.

 

Quando dice che due rigori come quelli di Lione in Italia li avrebbero dati, non si accorge che sta dicendo la cosa peggiore da ascoltare in cento anni di Juve. La Juve non è spiritosa, non lo è mai stata. Lo era l’Avvocato ma quello era fascino e comunque non era lui che gestiva il quotidiano, quello toccava a Boniperti o Giraudo, teste durissime. Non lo sono adesso Andrea Agnelli e Pavel Nedved. Quando sentono battute sulle maglie a strisce e i rigori, non ridono.

MAURIZIO SARRI

 

Si fanno domande. Se questo cozzare di abitudini producesse il risultato, sarebbe accettabile, un disagio era già stato messo nel conto. Ma fino a oggi è stato mancato completamente l’obiettivo. Sarri non è stato preso per vincere, quella è una necessità naturale nella Juve. Sarri doveva affermare un marchio di gioco che rendesse la Juve riconoscibile e gradita nel mondo. Questo non è successo, così sono rimaste evidenti solo differenze. Quando Bonucci dice che il calcio di Sarri è difficile da imparare trascina dietro alle parole un intero ambiente. E tocca il problema da dentro.

maurizio sarri foto mezzelani gmt001

 

Sarri parla una lingua inaccettabile per giocatori che non hanno voglia di rinnovarsi. Non ne vedono le ragioni, hanno sempre avuto successo così come sono. Tutta la sapienza di Sarri diventa in un attimo inutile. Non serve più l’uomo di calcio se nessuno vuole un altro calcio. Serve un politico, un gestore di uomini. Sarri in questo è meno sapiente. Lui vive della sua verità, gli sembra chiara, non capisce perché non possa essere applicata. Così si meraviglia che la palla circoli lenta. Come se la lentezza nel calcio non fosse il primo segnale del rifiuto.

 

 

ronaldo sarri

2. JUVE ADESSO SARRI È RIMASTO SOLO L'INTER PUÒ ESSERE IL SUO CAPOLINEA

Alberto Mauro per “il Messaggero

 

Maurizio Sarri è un uomo solo al comando. E contro l'Inter si gioca tutto, perché la seconda sconfitta consecutiva, nella settimana più delicata della stagione, imporrebbe profonde riflessioni a livello societario, spalancando scenari inimmaginabili appena qualche mese fa. La piazza è in fermento, la scintilla tra Sarri e la Juventus non è mai scattata, ma ora si sono messi di mezzo anche i risultati, che esasperano un rapporto già logorato dalla critica.

 

agnelli nedved paratici

C'è l'allenatore che ammette di non riuscire ad imporre la sua filosofia di gioco, l'uomo che fatica ad entrare in sintonia con lo spogliatoio, il comunicatore che sbaglia tempi e modi di alcune uscite pubbliche (ma anche private, nel bunker della Continassa) e la sensazione di una mal sopportazione reciproca, cullata dal nervosismo per un progetto con tutt'altre aspettative. Ci si domanda: Maurizio Sarri è l'allenatore giusto per questa Juventus? La risposta definitiva è attesa con i bilanci di fine stagione, ma rischia di essere troppo tardi perché a fine febbraio i dubbi sono decisamente più delle certezze. E l'Inter incalza.

 

LA MANOVRA

andrea agnelli nedved

Scavallato il girone di andata i margini di manovra sono ridotti al minimo per tutti: Sarri non può più permettersi passi falsi, e la dirigenza ha le mani legate salvo imprevisti dietro front, come un eventuale ritorno di Allegri in panchina, fino a giugno. Poi si vedrà: Sarri - come tutti - sarà giudicato sulla base dei trofei conquistati, ma se la situazione dovesse precipitare la dirigenza è pronta ad agire, in fondo a giugno mancano solo quattro mesi. Il momento in casa Juve è cruciale: l'unico modo per ripartire sarebbe una netta reazione contro l'Inter, ma in questo momento la squadra non offre alcuna garanzia, con troppe incomprensioni e poco tempo per provare a risolverle. La scossa doveva arrivare prima contro il Napoli, poi con il Milan, infine in Champions, ma a Lione la Juve è sparita dal campo per 80 minuti, cercando di raddrizzarla negli ultimi 10.

 

NIENTE TRACCE

Del sarrismo apprezzato solo a sprazzi prima della pausa natalizia nessuna traccia, ma a preoccupare è soprattutto l'assenza dei tratti distintivi degli ultimi 8 anni: la fame, la mentalità, l'agonismo e il DNA. La Juve di Allegri non c'è più, quella di Sarri non ancora e probabilmente non la vedremo mai, in compenso c'è da gestire la 5° sconfitta nelle ultime 17 gare (anche se nella storia europea bianconera dopo una sconfitta nell'andata la Juve ha passato il turno ben 13 volte) e i rapporti tesi dopo il Lione.

bonucci matuidi

 

Bonucci striglia i compagni e rimprovera platealmente Matuidi nel riscaldamento, Sarri non si accorge di nulla e a fine gara, lontano dal miglior stile Juve, recrimina per i due presunti rigori negati da Manzano. Ci sono dati che fanno riflettere, come il possesso palla nettamente superiore al Lione ma senza un solo tiro in porta. Allarma l'ennesima bocciatura dei singoli (Rabiot e Pjanic in primis), ma anche il fatto che Bonucci e Sarri alla vigilia non abbiano intravisto i segnali di un approccio disarmante, contro l'Inter serve tutta un'altra Juve, e Sarri lo sa.

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...