jonas salk

PERCHÉ IL VACCINO CONTRO LA POLIOMIELITE FU ACCOLTO CON ENTUSIASMO E QUELLO CONTRO IL COVID-19 NO? MESSO A PUNTO DA JONAS SALK, FU ANNUNCIATO IL 12 APRILE 1955: IN QUEGLI ANNI ERA POSSIBILE FARE SCREENING TRA LA POPOLAZIONE, SI TESTAVA SOLO CHI AVEVA GIÀ I SINTOMI DELLA MALATTIA - MENTRE I VACCINI CONTRO IL COVID-19 (PIÙ AFFIDABILI DI QUELLO DI SALK CONTRO LA POLIO) SONO GIÀ STATI SOMMINISTRATI A PIÙ DI QUATTRO MILIARDI DI PERSONE NEL MONDO E RISULTANO ESSERE I PIÙ EFFICACI E ANCHE I PIÙ SICURI DELLA STORIA DELLA MEDICINA…

Giuseppe Remuzzi per il "Corriere della Sera"

 

GIUSEPPE REMUZZI

«Perché poliomielite sì e Covid-19 no?». Se lo chiede in questi giorni, in un bellissimo articolo pubblicato sul Washington Post, Ashish Jha che è rettore della Brown University School of Public Health. Il virus della poliomielite circolava in forma endemica da millenni. Le prime epidemie importanti si sono registrate in Europa fin dagli inizi del 1900, subito dopo il virus ha fatto la sua comparsa negli Stati Uniti e ha raggiunto il suo picco negli anni 40 e 50: in quel periodo la malattia paralizzava o uccideva più di mezzo milione di persone nel mondo ogni anno.

 

vaccino covid

La popolazione era in preda al panico: i genitori temevano per i loro bambini, il virus immobilizzava i muscoli e c'era l'incubo del «polmone d'acciaio», una macchina dentro la quale bambini, e qualche volta adulti, venivano rinchiusi: fuori solo capo e collo, era la macchina che respirava per loro e avrebbe continuato a farlo per il resto della vita. Ma per il virus della poliomielite, come per quello del Covid, non è che tutti quelli che si infettavano dovessero per forza ammalarsi, i tre quarti non avevano sintomi e la gran parte degli altri aveva disturbi trascurabili, simili all'influenza, che guarivano da soli nel giro di pochi giorni.

JONAS SALK E IL VACCINO ANTI POLIO

 

Solo lo 0,1 per cento di quelli che si infettavano sviluppava complicazioni. Adesso, a tanti anni di distanza, a quali conclusioni ci porta il confronto tra la poliomielite e il Covid-19? I bambini sono meno suscettibili degli adulti al coronavirus, questo lo sanno tutti ed è la ragione per cui non li si vorrebbe vaccinare, ma a pensarci bene era un po' così anche per la polio: è vero che colpiva specialmente i piccoli, ma si andava incontro a un decorso più grave quando la malattia si manifestava in età adulta.

 

In ogni caso, nonostante solo una piccola parte di coloro che contraevano l'infezione si ammalasse gravemente di polio o morisse - la più grave epidemia di polio ha colpito gli Stati Uniti nel 1952 causando oltre 21 mila casi e tremila vittime - tutti accolsero con entusiasmo il vaccino messo a punto da Jonas Salk. Fu annunciato ufficialmente al mondo il 12 aprile 1955. Le famiglie ricevettero un vademecum: «Genitori, questo messaggio riguarda voi e i vostri bambini».

Vaccino Covid

 

Tutti leggevano quelle istruzioni e le seguivano. Il vaccino fu reso obbligatorio e lo è rimasto fino a oggi. Con una differenza fondamentale: quello di Salk era un virus inattivato, il processo per rendere innocuo il virus non riesce sempre alla perfezione, per cui capitava, anche se raramente, che fosse proprio il vaccino a causare la polio. «Non potrebbe succedere la stessa cosa per il vaccino contro il Covid-19?», si chiedono oggi molti genitori.

JONAS SALK

 

JONAS SALK E IL VACCINO ANTI POLIO

La risposta è no, non può proprio succedere: il vaccino di oggi non è fatto con un virus, che per quanto inattivato è sempre un virus intero; con il vaccino contro il Covid-19 il processo è completamente diverso, per cui è assolutamente impossibile che chi si immunizza contragga la malattia. Non solo: i vaccini contro il Covid-19 - infinitamente più affidabili di quello di Salk contro la polio - sono già stati somministrati a più di quattro miliardi di persone nel mondo (tra cui decine di milioni di bambini; in tutto oltre 7,6 miliardi di dosi) e risultano essere i più efficaci e anche i più sicuri della storia della medicina.

 

JONAS SALK

Negli anni delle epidemie di polio più severe non c'era la capacità di fare screening tra la popolazione, si testava solo chi aveva già i sintomi della malattia e stava sviluppando una forma severa dell'infezione. Un po' come se oggi si dovesse aspettare a fare il tampone ai nostri bambini quando il Covid li ha già costretti a un ricovero in ospedale. La polio alla fine non c'è più, sarà così anche per il Covid-19? Penso proprio di no.

 

JONAS SALK

Questo virus è troppo contagioso per essere vinto con il solo vaccino, sapremo tenerlo sotto controllo, causerà forme più lievi, ma starà con noi per un bel po'. A patto che si vaccinino i bambini, se no potrebbero essere proprio loro a essere più colpiti dal virus - e sta già succedendo - e a sviluppare forme più gravi di quelle che abbiamo visto finora.

 

La vittima più illustre della polio fu il Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt: a 39 anni fu colpito da una severa forma della malattia, così prima lanciò una fondazione e poi una vera e propria campagna per debellare la polio: con la cosiddetta «March of Dimes» si chiedeva ai cittadini di mandare monetine alla Casa Bianca per raccogliere fondi destinati a sconfiggere la paralisi infantile. Quando arrivò il vaccino di Salk, il mondo intero tirò un sospiro di sollievo.

 

JONAS SALK

«Ma cosa sarebbe successo - chiede il dottor Ashish Jha - se negli anni 50 ci fossero stati movimenti contrari al vaccino? Avremmo avuto lo stesso livello di copertura contro la polio? Ci avrebbero detto che la maggior parte dei bambini non rischiavano niente e che i più erano asintomatici? E che quelli che morivano erano di fatto pochissimi?». Vacciniamoli i bambini, contro Sars-CoV-2, oggi come abbiamo fatto con la polio.

Ultimi Dagoreport

dagospia 25 anni

DAGOSPIA, 25 ANNI A FIL DI RETE - “UNA MATTINA DEL 22 MAGGIO 2000, ALL’ALBA DEL NUOVO SECOLO, SI È AFFACCIATO SUI COMPUTER QUESTO SITO SANTO E DANNATO - FINALMENTE LIBERO DA PADRONI E PADRINI, TRA MASSACRO E PROFANO, SENZA OGNI CONFORMISMO, HAI POTUTO RAGGIUNGERE IL NIRVANA DIGITALE CON LA TITOLAZIONE, BEFFARDA, IRRIDENTE A VOLTE SFACCIATA AL LIMITE DELLA TRASH. ADDIO AL “POLITICHESE”, ALLA RETORICA DEL PALAZZO VOLUTAMENTE INCOMPRENSIBILE MA ANCORA DI MODA NEGLI EX GIORNALONI - “ET VOILÀ”, OSSERVAVA IL VENERATO MAESTRO, EDMONDO BERSELLI: “IL SITO SI TRASFORMA IN UN NETWORK DOVE NEL GIOCO DURO FINISCONO MANAGER, BANCHIERI, DIRETTORI DI GIORNALI. SBOCCIANO I POTERI MARCI. D’INCANTO TUTTI I PROTAGONISTI DELLA NOSTRA SOCIETÀ CONTEMPORANEA ESISTONO IN QUANTO FIGURINE DI DAGOSPIA. UN GIOCO DI PRESTIGIO…”

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…