1- CHI DICE CHE I POTERI FORTI NON ESISTONO E' UN CIECO OPPURE E' SEMPLICEMENTE UN CRETINO. E NON PARLIAMO DEI SOLITI PRIVILEGIATI CHE HANNO FATTO PARTE DEL BILDERBERG E DELLA TRILATERAL (OGGI RIDOTTI A POCO PIU' DI UN CLUB DI VECCHIE CONTESSE). PARLIAMO DEI PERSONAGGI, QUASI ANONIMI, CHE SOPRAVVIVONO E PROSPERANO DA DECENNI NEL CUORE DELLO STATO PASSANDO INDENNI TRA I GOVERNI DELLA REPUBBLICA 2- UNO DI QUESTI E' PASQUALE DE LISE, 75 ANNI, DETTO ‘PASQUALINO SETTE POLTRONE’, NAVIGANTE TRA GIANNI LETTA-CATRICALA’ E L'OPUS DEI DI NAVARRO VALLS E PIPPO CORIGLIANO, FINITO NEI TORBIDI GIRI DELLA CRICCA BALDUCCI-ANEMONE-PROPAGANDA FIDE 3- A RISCOPRIRE LE VIRTU' E IL POTERE DELL'UOMO DEL CERCHIO MAGICO, IL SIMBOLO DEI POTERI FORTI, E' ARRIVATO IL NUOVO GOVERNO DI MARIO MONTI E CORRADINO PASSERA, I DUE CAVALIERI DELL'”ANO-CALISSE”, CHE A SORPRESA LO HANNO NOMINATO DIRETTORE GENERALE DELLA NUOVA AGENZIA PER LE INFRASTRUTTURE STRADALI E AUTOSTRADALI

Chi dice che i poteri forti non esistono e' un cieco oppure e' semplicemente un cretino. E non parliamo dei soliti privilegiati che hanno fatto parte del Bilderberg e della Trilateral (oggi ridotti a poco piu' di un club di vecchie contesse) e nemmeno di quella immensa prateria dove pascolano a migliaia gli esponenti della Casta. Parliamo dei personaggi, quasi anonimi, che sopravvivono e prosperano da decenni nel cuore dello Stato passando indenni tra i governi della Repubblica.

Sono i Maestri del potere piu' solido e meno visibile, inamovibili e riveriti per il loro curriculum e per l'appartenenza a un cerchio magico che attraversa i Palazzi e Oltretevere in nome di una fratellanza inossidabile.

Uno di questi e' Pasquale de Lise, 75 anni, nativo di Boscotrecase, una parlata quasi dialettale, una vita iniziata nella magistratura nel 1961 e proseguita nelle stanze dei ministeri che conosce meglio delle sue tasche.

Il suo padre putativo e grande mentore va cercato agli albori degli anni '70 in Giovanni Torregrossa il potente siciliano,consigliere di Stato e capo di gabinetto dei Lavori Pubblici, che oltre a insegnargli i segreti della giustizia amministrativa, lo costrinse per anni a portargli la sacca del tennis e a subire il suo ego smisurato. Da quell'esperienza Pasqualino ricavo' lezioni decisive e apprese i segreti della "concessione" l'istituto giuridico che in nome dell'urgenza e della riservatezza consente di affidare appalti miliardari ai costruttori senza l'obbligo della gara.

Fu allora che il giovane De Lise comincio' a tessere il suo formidabile network di relazioni tra gli imprenditori e i politici affamati di gloria e di quattrini. Poi il ragazzo di Boscotrecase spicca il volo verso altri ministeri, affianca Goria e Guido Carli, per approdare nel '71 al Consiglio di Stato dove dopo 11 anni diventa presidente di Sezione.

Il vero salto avviene pero' sei anni fa quando sostituisce Corrado Calabro' alla presidenza del Tar del Lazio, l'anticamera di una poltrona ben piu' importante che arriva nel 2009 quando "Pasqualino sette poltrone" (o forse più) va a sedersi come presidente al vertice di Palazzo Spada, l'antica sede del Consiglio di Stato, l'organo piu' alto della giustizia amministrativa.

Nella carriera di un magistrato civile questo e' il massimo delle aspirazioni, la vetta piu' alta del potere, ma la storia di Pasqualino non finisce qui.

Il cerchio magico delle sue amicizie in questi decenni si e' allargato e si rafforza con Gianni Letta a Palazzo Chigi e con l'Opus Dei dove Navarro Valls e Pippo Corigliano lo considerano di casa anche se lui ci tiene a dire che di questa lobby nutre soltanto un gran rispetto.

Cavaliere dai modi eleganti e monumento di discrezione, Pasqualino finisce per colpa di un assegno da 250mila euro nei torbidi giri della cricca Balducci-Anemone, ma lui -che non ha mai disprezzato il denaro- si difende con argomenti precisi dicendo al Messaggero "non mi viene in mente niente, casco dalle nuvole, e' roba del 2009 quando ho acquistato una casa all'Argentario". E quando viene tirato in ballo per gli appartamenti di Propaganda Fide, il grand commis sfodera il ruolo di semplice consulente, quanto basta per uscire dal vortice delle chiacchiere.

A riscoprire le sue virtu' e il suo potere e' arrivato tre giorni fa il nuovo governo di Mario Monti e Corradino Passera, i due cavalieri dell'Apocalisse, che a sorpresa lo hanno nominato Direttore generale della nuova Agenzia per le infrastrutture stradali e autostradali.

Per Pasqualino sette poltrone e' un ritorno al passato, un salto all' indietro in quegli anni della giovinezza quando sgambettava al ministero di Porta Pia accanto al mitico Torregrossa. La nuova Agenzia non e' roba da poco perche' secondo la mente fervida di Corradino Passera dovra' rappresentare il braccio armato delle infratrutture.Tra i suoi compiti: sostituire l'Anas per seguire la progettazione e l'esecuzione di opere pubbliche che dovrebbero riempire la "crescita" di qualche contenuto credibile.

E per dare corpo a questa idea meravigliosa (che deve scacciare il modello dei carrozzoni statali) chi c'era dentro il cerchio magico dei poteri forti meglio di De Lise di Boscotrecase che per quasi cinquant'anni ha bevuto il latte degli appalti e delle gare?
Nessuno!, cosi' hanno pensato i Gianni Letta e il buon Catricala'-
CatricaLetta, due personaggi chiave del cerchio magico, che probabilmente hanno suggerito al Professore di Varese e all'ex-banchiere di Como, il nome "super partes" del Presidente del Consiglio di Stato" Sua Eccellenza (cosi' bisogna chiamarlo) Pasquale De Lise".

L'operazione e' perfetta ,o quasi, perche' aldila' degli strilli scandalizzati dei soliti rompicoglioni dell'Italia dei Valori, c'e' un problema che finora nessuno ha sollevato:il conflitto di interessi.

Si da' il caso infatti che la nuova Agenzia dovra' programmare strade e autostrade, selezionare i concessionari, approvare progetti ,effettuare consulenze, tutta materia che da sempre costituisce oggetto di contenziosi e di ricorsi che dopo una trafila infinita arrivano ai TAR ,e dopo i TAR al Consiglio di Stato per l'ultima sentenza.

Chi opera nel settore dei lavori pubblici sa che questa e' la via Crucis da seguire per affermare le proprie ragioni verso la Pubblica Amministrazione, e sa benissimo che le vie dell'asfalto e del cemento sono lastricate di cattive intenzioni.

In questo tragitto decine di costruttori e di concessionari troveranno ad aspettarli, alla prima stazione della via Crucis, l'Agenzia diretta per i prossimi cinque anni da Pasqualino di Boscotrecase, e all'ultima stazione il Consiglio di Stato presieduto da "Sua Eccellenza" Pasquale de Lise, l'uomo del cerchio magico, il simbolo dei poteri forti.
Che esistono. Anche se i cretini non riescono a vederli.

 

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