alfredo altavilla

ALTAVILLA, BASSA MATEMATICA - COME MAI L'EX BRACCIO DESTRO DI MARCHIONNE CHE ELKANN ACCOMPAGNÒ ALLA PORTA, OGGI CINGUETTA A SOSTEGNO DEL PRESTITO DA 6,3 MILIARDI GARANTITO DALLO STATO? SEMPLICE, PERCHÉ NEL FRATTEMPO HA TROVATO IMPIEGO PRESSO IL FONDO CVC, QUELLO CHE SI VUOLE COMPRARE UN PEZZO DI CAMPIONATO (E SERVE L'OK DELLA JUVE) E CHE HA MOLTI INVESTIMENTI NELLA FILIERA DELL'AUTOMOTIVE. AH, LE COINCIDENZE DELLA VITA...

alfredo altavilla

 

1. ALTAVILLA HA FATTO PACE CON IL SETTORE AUTOMOTIVE, VISTO CHE È NEL BOARD DI CONCERIE PASUBIO

DAGONOTA - Alfredo Altavilla se ne andò da FCA sbattendo la porta, quando alla morte di Marchionne John Elkann gli preferì Mike Manley, nonostante fosse lui l'erede designato a guidare il gruppo. Perciò può suonare strano che oggi si schieri in modo così rumoroso, dopo mesi di silenzio, a favore del prestito da 6,3 miliardi garantito da Sace.

 

Il fatto è che nel frattempo il manager è diventato un advisor del fondo internazionale CVC, con sede in Lussemburgo, quello che ha da poco messo gli occhi sulla Serie A italiana, mossa che non potrà avere successo senza il benestare della Juventus. Il fondo si è comprato la casa farmaceutica Recordati, e ha scelto proprio Altavilla come nuovo presidente. È poi entrata nel capitale di Conceria Pasubio, che sembra il negozio di nonno e invece è un piccolo top player italiano da oltre 300 milioni di fatturato e mille dipendenti.

 

cvc capital partners

E indovinate chi ha messo nel consiglio di amministrazione della Pasubio? Proprio lui, Altavilla, che si ritrova di nuovo nella filiera dell'automotive, stavolta un po' più giù (o su, a seconda di come la vedete), visto che si occupa di rivestimento degli interni delle auto. Insomma è una di quelle aziende che è rimasta a secco, visto che (è notizia di poche ore fa) il mercato dell'auto in Europa è crollato ad aprile del 78% (in Italia -97,5%).

 

Ecco dunque perché si sente di nuovo Altavilla parlare di macchine…

 

 

2. «LA PRIORITÀ È AIUTARE L'INDUSTRIA ORA SOSTENERE GLI INVESTIMENTI»

Bianca Carretto per il “Corriere della Sera

 

«La richiesta di Fca Italy di accedere alla garanzia Sace a supporto di un prestito di 6,3 miliardi, misura prevista dal decreto Rilancio, è assolutamente legittima, hanno i requisiti per farlo e dal punto di vista industriale è la decisione giusta. La misura così costruita con Intesa San Paolo è un effettivo aiuto anche alla filiera poiché prevede l' apertura di conti correnti diretti per i fornitori su cui affluisca la liquidità. Il dibattito su questa vicenda che avviene anche in sede politica ,è assolutamente sterile».

 

altavilla - marchionne

Alfredo Altavilla che per 28 anni si è occupato del settore automobilistico, di cui 6 come responsabile di Fca Emea, oggi presidente di Recordati e senior advisor del Fondo CVC attivo nel settore della componentistica auto attraverso Conceria Pasubio, prende la parola per chiarire le molte discussioni che sono scaturite sul tema . «Anche le sedi legali e fiscali di Fca non hanno alcun peso, altrimenti dovremmo discriminare tutte le richieste di supporto fatte dalle sedi italiane di multinazionali estere, quello che conta è la salvaguardia dei posti di lavoro e il fatturato e gli investimenti realizzati all' interno del nostro Paese dove Fca ha 40 mila addetti e 5 fabbriche solo di auto. Non dobbiamo dimenticare che, nell' auto, qualunque nuovo progetto ha una logica di investimento pluriennale».

 

Basta questo per risollevare il settore dell' auto?

CARLO TAVECCHIO E ALFREDO ALTAVILLA

«No, non basta, il problema principale per far ripartire, in questo momento, il settore dell' automobile nel nostro Paese è aiutare la domanda. Vi sono 350 mila vetture stoccate nei piazzali di tutti i costruttori, devono essere vendute prima che si inizi a produrre delle nuove automobili. Lo stimolo al settore parte dallo stimolo della domanda che deve essere differenziata per i privati e per le aziende. Per queste ultime è necessario subito porre rimedio alle detraibilità dell' Iva che solo in Italia è ridotta al 40% quando, in ogni altra nazione europea, è al 100%.

 

Per i privati deve essere- finalmente - varato un piano serio di incentivi che consenta da un lato lo svecchiamento del parco circolante, dall' altro deve considerare misure che facilitino l' acquisto anche a chi ha auto molto vecchie ed è quasi certamente oggi alle prese con difficoltà economiche. È un grande sforzo che coinvolge non solo lo Stato ma anche le case e i concessionari. Servono logiche di finanziamento innovative per consentire l' accesso all' acquisto».

 

Agevolazioni aperte ad ogni tipologia di propulsione?

«Questo dibattito sugli incentivi deve avvenire in un contesto di neutralità tecnologica, i piazzali non sono pieni di vetture elettriche, ma di vetture benzina e diesel perfettamente in regola con le emissioni Euro 6d-Temp, dobbiamo abbandonare queste velleità ideologiche ed evitare che gli incentivi riguardino solo l' elettrico, così il problema non si risolve. Per far ripartire concretamente il settore serve pulire il canale da tutto quello che c' è in stock, ossia ogni auto in regola con le emissioni deve essere incentivata».

 

recordati

Il sistema industriale italiano è compromesso?

«Nelle emergenze, come questa del Covid-19, il ricorso al debito è sempre la strada più veloce se la burocrazia non si mette di mezzo, come invece sta accadendo ma perché la ripresa riguardi il lungo termine si deve pensare ad immettere nuovo capitale di rischio. Il rallentamento del ciclo economico e la conseguente minore generazione di cassa metterà nei prossimi anni in crisi le aziende che dovranno rimborsare il debito addizionale contratto in questo periodo. Ecco perché è necessario sollecitare gli oltre 3.000 miliardi di euro di risparmio in attività nette degli italiani da far affluire, almeno parzialmente, in strumenti a sostegno degli investimenti, sia infrastrutturali che industriali delle aziende. Si può fare in diversi modi ma servono decisioni rapide e modalità snelle».

 

Quale altra soluzione?

«Questa può essere un' occasione unica per istituire anche in Italia o in collaborazione con altri Paesi europei, con la stessa necessità, un equivalente dei Fondi Sovrani medio-orientali e asiatici, destinato ad investire nel capitale delle aziende, con una logica di lungo termine e senza coinvolgimenti nella gestione.

farmaci recordati

Fondi siffatti possono essere collocati in equity come in obbligazioni delle aziende, oppure oggetto di investimento dedicato a progetti specifici, assicurando così a questo risparmio un corretto bilanciamento rischio/rendimento.

Le patrimoniali, oltre ad essere un esproprio insopportabile, tappano i buchi della finanza pubblica ma non creano valore nel lungo termine, qui dobbiamo chiedere agli Italiani di credere nella rinascita industriale del nostro Paese ma di ricavarne una contropartita economica che porterà, si spera, a dare origine a nuovi posti di lavoro».

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...