bergoglio vaticano

ANCHE BERGOGLIO TIRA LA CINGHIA: IN VATICANO PENSIONE ANTICIPATA PER UN TERZO DEI DIPENDENTI - ALLO STUDIO C’E’ UN PIANO DECENNALE PER RIDURRE I COSTI DEL PERSONALE: TRA LE IPOTESI ANCHE QUELLA DELLA MOBILITÀ INTERNA - RESTANO I RELIGIOSI, VIA 1.500 LAICI SU 4 MILA

Franca Giansoldati per “il Messaggero”

 

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

In Vaticano non esiste la Fornero e nemmeno quota 100 e forse tutto sarà più semplice, ma siccome i nodi (economici) arrivano sempre al pettine, a stretto giro persino i cardinali dovranno mettere mano al sistema pensionistico. Secondo alcuni calcoli nell' arco di 10 anni dovrebbero andare in pensione circa 1500 persone, praticamente un terzo del totale dei dipendenti che attualmente sono distribuiti tra il Governatorato, la Gendarmeria, i Musei Vaticani, la Segreteria di Stato, le congregazioni, la Radio e i servizi ad essa collegati raggruppati nella neonata Segreteria della Comunicazione.

 

vaticano

Così, per la prima volta, al di là del Tevere si parla seriamente di pre-pensionamenti (soprattutto per le posizioni apicali) e di un piano di dimagrimento per ridurre i costi del personale. Già ai tempi del conclave che ha eletto Francesco, nel 2013, il tema era stato al centro di serrati confronti. La questione era stata poi lasciata cadere temporaneamente anche se era destinata ad affiorare: il peso economico del personale comincia a diventare insostenibile rispetto alle entrate e al calo dell' Obolo di San Pietro.

 

BUROCRAZIA

Di fatto l'apparato burocratico negli ultimi vent' anni si è sviluppato eccessivamente e ora tocca ridurlo un po', anche se il Papa ha chiesto di non licenziare nessuno ma di applicare con rigore la Dottrina Sociale della Chiesa. Una raccomandazione che è stata fatta sia durante l'ultima riunione dei capi dicastero che all' incontro dei cardinali che compongono il C9 (una specie di consiglio della corona con il compito di ridisegnare la curia) dove è stato deciso di procedere a ridurre gradualmente gli oltre 4 mila dipendenti laici.

 

papa francesco bergoglio e il cardinale parolin

Attualmente in Vaticano si va in pensione a 65 anni, come ha stabilito nel 2009 Benedetto XVI con una mini riforma previdenziale divenuta indispensabile per garantire equilibrio al Fondo Pensioni vaticane. Il rescriptum aveva innalzato un po' l' età arrivando a 65 anni per i laici, e 70 anni per il personale religioso, pari a 2000 tra suore e preti in forze negli uffici d' Oltretevere. Esentati da queste regole sono invece gli arcivescovi e i cardinali che si ritirano dal servizio a 75 anni.

 

vaticano

L'ipotesi al momento abbozzata riguarda 1500 persone da mandare in pensione o pre-pensionare nell' arco di 10 anni. Il cardinale Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per l' Economia, ieri ha affrontato il problema apertamente, mettendo sul tavolo numeri, cifre, proiezioni, costi operativi. Ha anche parlato di ricollocamenti, mobilità del personale e del rispetto del blocco delle assunzioni.

CARDINALE REINHARD MARX

 

Chi andrà in pensione non dovrebbe più essere sostituito nella speranza di snellire un po' alcuni dicasteri che sembrano effettivamente essere cresciuti troppo. Marx ha proposto persino l' elaborazione di bilanci pluriennali affinché il Consiglio per l' Economia possa formulare delle proiezioni a 5 e a 10 anni per dare una idea più chiara della situazione e di come affrontarla. Insomma, il dimagrimento è iniziato.

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."