banca carige

CARIGE, UN GROSSO PROBLEMA IN CASSA - NEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE LA BANCA PROMETTE DI TORNARE A FARE RICAVI MA PER FARLO DEVE PRIMA RIACCIUFFARE I CLIENTI IN FUGA - UN FILE INTERNO DIMOSTRA CHE NEGLI ULTIMI 50 GIORNI SONO USCITI OLTRE 700 MILIONI DI EURO DAI CONTI CORRENTI…

Estratto dell’articolo di Fabio Pavesi e Ferruccio Sansa per “il Fatto quotidiano”

 

PIETRO MODIANO

Carige presenta oggi il piano industriale. L’obiettivo dei commissari Fabio Innocenzi, Pietro Modiano e Raffaele Lerner sarà non solo di recuperare ricavi e margini, ma di riconquistare la fiducia dei risparmiatori. Impresa impegnativa, visti i dati in possesso del Fatto (non smentiti dalla banca): dal 31 dicembre, quando fu annunciato il commissariamento, l’istituto genovese è passato da 11,94 miliardi di raccolta diretta a 11,172 di venerdì scorso. Il calo  si attesta sui 768 milioni.

 

vittorio malacalza

A subirne le conseguenze è la raccolta a breve termine passata da 10,676 miliardi del 31 dicembre a 9,945. Quasi inalterati  i depositi vincolati e a lungo termine: da 1,264 miliardi a 1,227. Nelle scorse settimane l’emorragia ha superato i 100 milioni a settimana, mentre la settimana scorsa è scesa a 68.

 

Il nuovo piano parte da una ritrovata solidità patrimoniale grazie ai 2 miliardi di bond con garanzia statale e a un bilancio ripulito di almeno 1,7 miliardi di crediti malati per i quali sono in corsa la Sga pubblica e il Credito Fondiario. Ma i commissari pensano anche a una banca che ritrovi vigore sui ricavi puntando sull’asset management di una delle Regioni a più alta ricchezza pro capite e più alto tasso di risparmio.

 

Ma risparmiatori e investitori si aspettano chiarezza anche su alcune operazioni del recente passato. Il dubbio che Modiano e Innocenzi dovranno dissipare è se Carige abbia ceduto crediti deteriorati e asset a valori troppo bassi. Se non addirittura in perdita. Già Il Fatto ha scritto di crediti malati valutati il 30% in meno di quanto la piattaforma interna della banca fosse allora riuscita a realizzare.

 

carige

Ma c’è un’altra operazione che suscita dubbi: la cessione di Creditis, la società di credito al consumo. Era un gioiello di Carige, da  40 milioni di ricavi l’anno. Nel dicembre 2017 i vertici della banca decisero di vendere al fondo Chenavari. Un’operazione che oggi i commissari si ritrovano sul groppone. “Un contratto pessimo dal punto di vista della redditività e delle conseguenze sullo stato patrimoniale della banca. Era  formulato in modo binding (vincolante, nda) e  il tribunale ci ha imposto di firmare”, ha detto Modiano. Innocenzi ha rincarato: “Abbiamo provato a modificare questo contratto, ma il risultato è stato un contenzioso con  Chenavari. Abbiamo fatto udienze a Milano e l’unico modo per tutelare la  banca era dare esecuzione al contratto, sostanzialmente nelle forme previste”.

 

I passati vertici, in carica nel 2017, all’epoca garantirono di aver verificato offerte diverse e di essersi avvalsi di due  pareri esterni. La somma prevista dal contratto era di 80,1 milioni per l’80 per cento di Creditis: 50 milioni da versare subito e gli altri 30 in due tranche tra  2019 e  2021.

CARIGE

 

A sollevare  i dubbi degli stessi commissari sarebbero state alcune clausole  del contratto: “Intanto – racconta al Fatto una fonte interna a Carige – è previsto che gli utili 2017 e 2018 vadano all’acquirente. C’è anche  una clausola che prevede una penale in caso gli assetti societari della banca cambino dopo la vendita di Creditis”. La ragione è semplice: Creditis doveva fornire i suoi servizi presso gli sportelli dell’istituto ligure. Qualora questo fosse stato acquistato, per esempio, da una grande banca ecco che Creditis avrebbe perso gran parte del suo valore. Il risultato, però, rischia di essere questo: l’accordo di cessione si perfezionerà nei prossimi mesi, proprio quando Carige potrebbe passare di mano.

 

BANCA CARIGE

“In questo caso la penale potrebbe essere massima – spiega la fonte interna a Carige – e la vendita potrebbe quasi finire in perdita”. I vertici della banca hanno spiegato di aver previsto accantonamenti per la questione Creditis, lasciando appunto ipotizzare che la cessione possa comportare perdite.  Paradosso nel paradosso nel contratto si prevedeva che fosse Carige a finanziare  l’acquirente. Con una mano prendo con l’altra restituisco. È l’unica clausola che i nuovi vertici sono riusciti a disinnescare in tempo.

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

giorgia meloni volodymyr zelensky viktor orban vladimir putin antonio costa

DAGOREPORT – IL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO INIZIERÀ IL 18 DICEMBRE, MA NON SI SA QUANDO FINIRÀ, NÉ COME: IN BALLO C'E' IL FUTURO DELL'UNIONE - DA TRUMP ALL'UCRAINA, I 27 LEADER DOVRANNO PRENDERE DECISIONI CRUCIALI E NON PIU' PROCASTINABILI, PENA LA TOTALE IRRILEVANZA NELLA GEOGRAFIA MONDIALE - E QUI VIENE IL BELLO: CHI SI METTERA' DI TRAVERSO PONENDO IL DIRITTO DI VETO E MANDANDO ALL'ARIA TUTTO? ORBAN FARÀ IL SOLITO GUASTAFESTE FILO PUTIN? E GIORGIA MELONI, CHE HA FATTO ORMAI LA SUA DEFINITIVA SCELTA TRUMPIANA, PRESSATA DAL SUO VICE PREMIER SALVINI CHE HA GIÀ CONSEGNATO L'UCRAINA ALLA RUSSIA, RIUSCIRÀ A CONTINUARE A TENERE IL PIEDINO IN DUE STAFFE? AH, SAPERLO....

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…