alessio butti giorgia meloni dario scannapieco pietro labriola tim

COSE MAI VISTE: IL SOTTOSEGRETARIO CON DELEGA ALL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA, ALESSIO BUTTI, A BORSE APERTE BOLLA COME “FANTASIA” L’IPOTESI DI UN’OPA TOTALITARIA SU TUTTA TIM (PREVISTA DAL SUO “PIANO MINERVA” E FA CROLLARE IL TITOLO DI TELECOM – L’UNICA COSA CERTA, AL MOMENTO, È CHE IL MEMORANDUM DI MAGGIO CDP-OPEN FIBER È CARTA STRACCIA – LE IPOTESI SONO DUE: UN’OPA PARZIALE (CHE PERÒ RICHIEDE IL VIA LIBERA DI VIVENDI) E LO SPIN-OFF DELLA RETE CON SCISSIONE PROPORZIONALE DEL TITOLO…

Francesco Spini per “la Stampa”

 

ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

La questione dell'Opa su Tim per la rete diventa un caso in Borsa. Nel corso di un convegno a Roma, parla il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'Innovazione tecnologica, Alessio Butti, e bolla come «fantasia» quella di parlare della possibilità di un'offerta pubblica di acquisto su tutta Tim.

 

Gli chiedono della possibilità di un'Opa parziale e l'esponente di Fratelli d'Italia resta sul vago, dicendo che «gli strumenti saranno individuati». Ma, incalza, «quando leggo Opa totalitaria, dico che nessuno ne ha mai parlato». Sono parole pronunciate a Borsa aperta e le agenzia di stampa che le riportano rimbalzano in tempo reale nelle sale operative.

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

La reazione non si fa attendere: il titolo comincia a sbandare, arriva a crollare dell'8% prima di essere sospeso in asta per poi rientrare in contrattazione e chiudere con uno scivolone del 5,24% a 20,62 centesimi.

 

In serata è lo stesso Butti a riavvolgere il nastro e a tornare sulle sue parole: «Mi rendo conto - afferma in una nota - che il tema è scottante e che si possa fare confusione, così come immagino possano esserci speculazioni o manipolazioni per un argomento che tocca delicati interessi economici e finanziari».

 

PIETRO LABRIOLA

Il sottosegretario, a proposito di Opa totalitaria, afferma di aver precisato durante il convegno che, a proposito di Opa totalitaria, «parlarne ora è pura fantasia e che, se quello fosse il caso, gli strumenti e le modalità saranno individuati a tempo debito dai soggetti in campo». Insomma, l'Opa su tutta Tim per ora non è all'orizzonte, sul futuro però nessun impegno. Di chiaro ci sono le intenzioni di arrivare a una «rete nazionale, a controllo pubblico e wholesale only», ribadisce. In pista ci sono diverse opzioni che coinvolgono tutte un socio pubblico, non necessariamente Cdp.

 

dario scannapieco

L'Opa parziale è una possibilità: permette di arrivare al 60% di Tim ma richiede il via libera degli azionisti esclusi i promotori dell'offerta (che non possono aver acquistato più dell'1% nei 12 mesi precedenti) e il socio di maggioranza relativa, in questo caso Vivendi. L'altra strada è lo spin-off della rete e la scissione proporzionale del titolo, tra società dedicata all'infrastruttura e quella dei servizi, per poi fare salire, con scambi azionari, il socio pubblico almeno al 30% della rete. Società, questa, che potrebbe caricarsi più debito nella suddivisione, in una manovra facilitata dal fatto che il debito di Tim è sprovvisto di condizioni o covenant.

 

vincent bollore

Per il momento però siamo ancora alla certificazione della morte della rete unica per come l'abbiamo conosciuta. Cdp Equity, Macquarie e Open Fiber con una nota archiviano il progetto e «manifestano sin d'ora piena disponibilità a partecipare» al tavolo di lavoro del governo. Lo stesso fa il cda di Tim che, al termine della riunione, esprime apertura «al confronto nelle sedi istituzionali».

 

Quanto alla società, essa procederà con il suo piano nel «valutare tutte le opzioni strategiche, che consentano di perseguire al meglio gli obiettivi del superamento dell'integrazione verticale e della riduzione dell'indebitamento». Insomma: continuerà a soppesare le alternative. Dei due consiglieri dimissionari, il cda ha sostituito Luca de Meo con Giulio Gallazzi (che siede anche nel cda di Mfe), mentre il comitato nomine ha avviato l'istruttoria per sostituire Frank Cadoret, espressione di Vivendi. In pole c'è Massimo Sarmi.

PIETRO LABRIOLA ALESSIO BUTTI ALESSIO BUTTI GIORGIA MELONI

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?