IL GIOCO È BELLO QUANDO DURA POCO – IL SETTORE È IN TUMULTO E CON IL VIRUS RISCHIA IL DEFAULT: LE SALE SCOMMESSE, BINGO E SLOT DOVRANNO RIMANERE CHIUSE FINO AL 15 GIUGNO E QUALCUNO TEME CHE L’INTENZIONE DEL GOVERNO SIA DI NON FARLE RIPARTIRE PIÙ – CONTE HA PREVISTO INDENNIZZI, BONUS E MANCETTE PER TUTTO, MENTRE PER IL GIOCO È ARRIVATA SOLO UNA NUOVA TASSA E 100MILA PERSONE RISCHIANO IL LAVORO

-

Condividi questo articolo


 

 

Andrea Bassi per “il Messaggero”

 

sale scommesse 9 sale scommesse 9

Il caso è unico. In tutta Europa, e forse nel mondo, un altro esempio non c'è. Il settore, come tanti altri, è stato chiuso dalle ordinanze del governo a causa del Covid. Fatturato zero e dipendenti in cassa integrazione. Fino a qui nulla di diverso a quanto accaduto, per esempio, alla ristorazione o agli altri esercizi commerciali. Solo che, mentre per tutti gli altri settori economici il governo con i decreti Cura Italia, liquidità, e rilancio, ha previsto prestiti garantiti, indennizzi e altri aiuti, in questo caso non solo non sono arrivati aiuti, ma è stata addirittura introdotta una nuova tassa. Il gioco legale è finito in un tunnel.

 

sala slot sala slot

E ora è in tumulto. Letteralmente. Due giorni fa centinaia di addetti di un comparto che in Italia impiega 100 mila persone, si sono ritrovate spontaneamente in piazza del Plebiscito a Napoli. Le proteste si moltiplicano in tutta Italia. Non solo per la tassa dello 0,5% sulla raccolta introdotta in piena crisi da coronavirus. Anche perché, le sale scommesse, le sale bingo, le sale slot, secondo l'ultimo Dpcm del governo, quello che ha aperto praticamente tutto, dovranno rimanere chiuse fino al 15 giugno. E qualcuno teme che non riapriranno neanche dopo.

 

gli italiani e il gioco d'azzardo milena gabanelli 3 gli italiani e il gioco d'azzardo milena gabanelli 3

GERONIMO CARDIA GERONIMO CARDIA

Si inizia a sussurrare che l'intenzione celata del governo è non far ripartire più il gioco. Senza la necessità di interventi legislativi o dibattiti parlamentari, chiudere il comparto per eutanasia. «Il settore», dice Geronimo Cardia, presidente di Acadi, l'associazione dei concessionari, «muore perché è stato chiuso. È una chiara responsabilità politica, perché i protocolli per riaprire in sicurezza ci sono come per gli altri esercizi commerciali. Hanno riaperto», aggiunge Cardia, «comparti che nelle tabelle Inail avevano un rischio maggiore».

gioco d'azzardo 4 gioco d'azzardo 4

 

I NODI DA SCIOGLIERE

sale scommesse 3 sale scommesse 3

In realtà, perché il settore del gioco legale, se si eccettuano il Lotto, il Gratta e Vinci e il Superenalotto, sia ancora chiuso, non è chiaro. Il vice ministro all'Economia, Antonio Misiani a una precisa domanda del Messaggero, ha spiegato che «il settore dovrà riaprire in sicurezza». Insomma, se i protocolli ci sono le sale dovranno ripartire. Anche perché alla Ragioneria generale dello Stato è suonato un campanello d'allarme. Ogni mese alle casse erariali mancano tra i 650 e i 750 milioni di euro. Il buco accumulato fino ad oggi avrebbe abbondantemente superato i 2 miliardi di euro. La parte più ricca del mercato, il settore delle slot machine, non porta più un euro al Tesoro da oltre due mesi. Questo perché, oltre alle sale specializzate, anche i punti vendita aperti che ospitano macchinette, come per esempio i Bar o i tabacchi, sono obbligati a tenerle spente. A deciderlo sono stati i Monopoli, applicando in maniera estensiva il decreto del governo che ha chiuso le sale. In quel provvedimento si parla, infatti, di «attività» delle sale giochi. Insomma, secondo i Monopoli, anche la raccolta nei Bar rientrerebbe nel lockdown. Una interpretazione contestata dai concessionari che starebbero valutando di impugnarla.

gioco d'azzardo 3 gioco d'azzardo 3 antonio misiani giuseppe conte antonio misiani giuseppe conte

 

I nodi, tuttavia, presto potrebbero venire al pettine. I dipendenti diretti del settore sono circa 75 mila, arrivano a 100 mila se si comprendono appunto i Bar che in parte guadagnano con le slot. Per adesso i lavoratori sono in Cassa integrazione grazie alle norme Covid. Cassa che però tra breve, prima del 15 giugno, scadrà per molte imprese perché arrivata al limite dell'utilizzo.

 

sala slot sala slot

«A metà giugno i nostri dipendenti non potranno più usufruire egli ammortizzatori sociali nonostante la perdurante chiusura delle nostre aziende», spiega Massimiliano Pucci, presidente di Astro, l'associazione dei gestori del gioco lecito. Per due mesi i dipendenti rimarranno senza stipendio. Non potranno essere lasciati a casa fino al 17 agosto perché il governo ha bloccato i licenziamenti. Ma, senza una ripartenza rapida del settore, è quasi scontato che dal 18 agosto, le aziende concessionarie siano costrette a licenziare. Una problema sociale che potrebbe avere ripercussioni importanti anche su Roma, dove diversi concessionari hanno la loro sede operativa e la parte più pregiata di questa occupazione.

 

LE STIME

sale scommesse 2 sale scommesse 2

Le stime parlano di una perdita di oltre 5 mila posti solo nella Capitale. Secondo uno studio di Cgia di Mestre e Astro, sono 805 le società che hanno sede a Roma. Ma la verità è che far ripartire i giochi non sarà cosa semplice. La ragione è sostanzialmente politica. Il Movimento Cinque Stelle è da tempo schierato con la chiusura del comparto. Solo qualche giorno fa il capo politico del Movimento, Vito Crimi, ha chiarito il suo pensiero. Su twitter ha cinguettato: «Slot machines e gioco d'azzardo devono essere gli ultimi a tornare in attività. La decisione di posticiparne la riapertura è positiva, accoglie le nostre richieste. Se non riaprissero più sarebbe meglio».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MADONNA? EVITA-LA! – QUELLA VOLTA CHE MADONNA VENNE A ROMA PER LA PRIMA DI “EVITA’’ E SI INCAZZÒ FACENDO ASPETTARE IL PUBBLICO PER UN’ORA E MEZZO - IL PATTO ERA CHE SUA FIGLIA, LOURDES, VENISSE BATTEZZATA NEGLI STESSI GIORNI DAL PAPA ALLA PRESENZA DEL PADRE, CHE SI CHIAMAVA JESUS - IL PRODUTTORE VITTORIO CECCHI GORI CONOSCEVA UN CARDINALE: “PRONTO, AVREI MADONNA, L’ATTRICE, CHE VORREBBE BATTEZZARE LA FIGLIA, LOURDES, COL PADRE, JESUS… E SE FOSSE DISPONIBILE IL PAPA…” – VIDEO

DAGOREPORT - CON AMADEUS, DISCOVERY RISCHIA: NON È UN PERSONAGGIO-FORMAT ALLA STREGUA DI CROZZA E FAZIO. È SOLO UN BRAVISSIMO CONDUTTORE MA SENZA UN FORMAT FORTE CHE L’ACCOMPAGNI, SARÀ DURISSIMA FAR DIGITARE IL TASTO 9. NELLA TV DI OGGI I PRODUTTORI DI CONTENUTI VENDONO CHIAVI IN MANO IL PACCHETTO FORMAT+CONDUTTORE ALLE EMITTENTI - ALLA CRESCITA DI DISCOVERY ITALIA, NEL 2025 SEGUIRA' ''MAX'', LA PIATTAFORMA STREAMING DI WARNER BROS-HBO CHE PORTERÀ A UNA RIVOLUZIONE DEL MERCATO, A PARTIRE DALLA TORTA PUBBLICITARIA. E LE RIPERCUSSIONI RIMBALZERANNO SUI DIVIDENDI DI MEDIASET E LA7 - A DIFFERENZA DI RAI E IN PARTE DI MEDIASET, DISCOVERY HA UNA STRUTTURA SNELLA, SENZA STUDI DI REGISTRAZIONE, SENZA OBBLIGHI DI ASSUNZIONI CLIENTELARI NÉ DI FAR TALK POLITICI - LIBERI DI FARE UN CANALE5 PIÙ GIOVANE E UN’ITALIA1 PIÙ MODERNA, IL PROSSIMO 9 GIUGNO DOVRANNO DECIDERE SE FARE O MENO UNO SPAZIO INFORMATIVO. NEL CASO IN CUI PREVARRA' IL SÌ, SARÀ UN TG MOLTO LEGGERO, UNA SORTA DI ANSA ILLUSTRATA (E QUI RICICCIA L'OPZIONE ENRICO MENTANA)    

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING...