stellantis carlos tavares auto elettriche

GUERRE STELLANTIS – CARLOS TAVARES, L'AD DI STELLANTIS, CRITICA A MUSO DURO L'UE PERCHÉ VUOLE IMPORRE LA PRODUZIONE DI SOLE AUTO ELETTRICHE DAL 2035 E PER LE NORMATIVE TROPPO STRINGENTI SUI MOTORI EURO 7 (“POLITICHE CHE STANNO UCCIDENDO IL FUTURO DELLA MOBILITÀ”), DENUNCIA “L'ACCESSO TROPPO FACILE DEI CINESI AL MERCATO EUROPEO” E SCAZZA CON MACRON – INTANTO LA COMMISSIONE UE ANTICIPA LA CHIUSURA DEI NEGOZIATI SULLA NUOVA STRETTA ALLE EMISSIONI DI CO2. UNA MOSSA PER TAGLIARE FUORI L'ITALIA NEL PIENO DEL CAMBIO DI GOVERNO?

1 – STELLANTIS CONTRO L'ELETTRICO TAVARES: «IMPATTO INGESTIBILE»

Pierluigi Bonora per “il Giornale”

 

carlos tavares

Da una parte, il Salone dell'auto di Parigi - visitato il giorno dell'apertura, ieri, dal presidente francese Emmanuel Macron - che espone una serie di novità elettriche ed elettrificate; dall'altra, notizia di queste ore, la «furbata» della Commissione Ue che ha anticipato al 27 ottobre la chiusura delle negoziazioni interistituzionali sulla nuova stretta alle emissioni di CO2 per i veicoli. Inizialmente il termine era stato infatti fissato al 6 dicembre. A Bruxelles, in proposito, c'è già chi interpreta lo spostamento della data approfittando anche del varo del nuovo governo italiano, per tagliarlo così fuori dalle consultazioni.

 

auto elettriche

Regista dell'operazione è il vicepresidente della Commissione Ue, l'olandese Frans Timmermans, forte sostenitore del piano che prevede la produzione di soli autoveicoli elettrici dal 2035. In questo modo, Timmermans intende presentarsi alla Conferenza delle Nazioni Unite sul Clima di metà novembre, in Egitto, con - dalla sua - un risultato concreto da sbandierare.

 

E proprio all'Ue ieri si è nuovamente rivolto con toni duri l'ad di Stellantis, Carlos Tavares. Dal Salone di Parigi ha infatti ribadito come in Europa si fanno «politiche che stanno uccidendo il futuro della mobilità e la decisione dogmatica di vendere solo auto elettriche nel 2035 ha conseguenze sociali ingestibili». E qui entra in gioco anche la stringente normativa Euro 7 per i motori endotermici. Secondo l'ad di Stellantis è «da cancellare in quanto richiede energie e risorse da destinare invece all'elettrico; un nuovo step al 2027/2028 non ha infatti senso se si punta sul tutto elettrico. Occorre pragmatismo».

 

CARLOS TAVARES JOHN ELKANN - STELLANTIS

Il commento di Andrea Taschini, manager automotive, sulla posizione di Tavares riguardante il nodo Euro 7: «Provocatoriamente l'ad di Stellantis ci sta dicendo che non si possono investire miliardi per una motorizzazione già condannata dal legislatore, mettendo così in guardia la politica sul possibile fallimento dell'iter elettrico senza un serio piano B disponibile».

 

L'altro allarme lanciato da Tavares è sulla Cina. «Non c'è motivo - puntualizza - che si renda l'accesso al mercato europeo facile per i costruttori cinesi (tra i protagonisti, tra l'altro, sugli stand di Parigi, e pronti a entrare pesantemente con i loro prodotti concorrenziali nel Vecchio continente ndr) senza avere in cambio il contrario. Serve reciprocità».

 

auto elettriche

La domanda posta dal top manager: «Se il mercato continua a ridursi per le politiche contro l'uso dell'auto, quale sarà il futuro del settore europeo?». «Sulla mobilità elettrica - ha aggiunto - i leader politici non dovrebbero prendere decisioni scientifiche, ma bisogna garantire alla classe media di poter comprare un'auto. Vanno ridotti i costi dell'elettrico, chiedendo per questo sostegno che va dato anche per resistere alla concorrenza cinese. E ci vogliono incentivi per le vetture ibride».

 

Sulla Cina, il presidente Macron, nel suo intervento al Salone, ha sottolineato l'importanza di incoraggiare l'acquisto di vetture elettriche di fabbricazione europea di fronte alla concorrenza di Pechino e degli Usa». Tavares si è infine detto fiducioso che la crisi dei chip possa risolversi nel 2023.

 

2 – LA MOBILITÀ ELETTRICA AL SALONE DI PARIGI DIVIDE MACRON E TAVARES

Bianca Carretto per il “Corriere della Sera”

 

CARLOS TAVARES EMMANUEL MACRON

Dopo quattro anni di assenza si sono riaperte le porte del "Mondial de l'auto", a Parigi con la defezioni di molti costruttori, contrapposte all'arrivo, in massa, dei cinesi. La presenza del presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha messo in evidenza quanto l'Eliseo stia sostenendo l'industria di casa: «Vogliamo fare della Francia un grande territorio automobilistico del domani».

 

Il presidente domenica sera aveva incontrato all'Eliseo tutti i big del settore, tra cui Luca de Meo, il manager alla testa di Renault, e Carlos Tavares, ceo di Stellantis, per discutere i temi che agitano l'industria automobilistica, dalla carenza di chip al divieto, dal 2035, di vendere auto nuove dotate di motore termico. «La decisione dogmatica che è stata presa (dall'Unione europea, ndr) di vendere solo elettrico nel 2035 ha conseguenze sociali ingestibili», ha detto il ceo Stellantis, Carlos Tavares. E ancora: «In Europa si fanno politiche che stanno uccidendo il futuro della mobilità».

 

john elkann – quotazione stellantis

Dal canto suo Macron vuole accompagnare i suoi costruttori, Renault e Stellantis, sostenendoli verso l'elettrificazione tanto da portare il bonus a 7.000 euro per accelerare le vendite, promettendo che, dal 2030, ogni mese verranno installate almeno 400mila stazioni di ricarica, in ogni angolo del Paese. Ha chiesto anche «una politica massiccia per reindustrializzare tutta l'Europa», compresa l'Italia, completamente assente al Mondial, poiché nessun brand italiano era presente nello stand Stellantis.

 

 

EMMANUEL MACRON CARLOS TAVARES

De Meo ha illustrato a Macron le quattro priorità del marchio Renault a cui vuol ridare «uno status di innovazione» con l'elettrificazione di tutta la gamma, una politica commerciale basata sul valore, l'importanza dell'internazionalizzazione, senza dimenticare la riconquista del segmento C. La 4L elettrica, presentata in una versione concept, anticipo della vettura di serie del 2025, trasmette un chiaro messaggio: la nuova Renault 4 sarà un suv del segmento B che vale il 50% del mercato odierno, senza scontrarsi con la R5 elettrica, una cittadina che condivide la piattaforma Cmf-Bev che Renault utilizza in comune con Nissan.

 

auto elettriche 2

Dacia ha mostrato una nuova identità di marca, essenziale, robusta, economica ed ecologia. Alpine ha adottato una visione futuristica, Mobilize privilegia la condivisione di un quadriciclo elettrico chiamato Duo e un servizio di ricarica ultraveloce battezzato Mobilize Fast Charge. Per i futuri rapporti con Nissan ha confermato che un nuovo accordo sulla struttura e la governance sarà possibile entro poche settimane, per «rendere questa alleanza più facile da gestire».

 

 

estrazione litio 2

vendita di auto elettricheauto elettrichePOSTI DI LAVORO A RISCHIO CON IL DIVIETO DI VENDITA DELLE AUTO A BENZINA E DIESEL

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?