john elkann

JOHN ELKANN S’È APPARECCHIATO IL BUFFET – L’ULTIMA ASSEMBLEA DI EXOR, CHE STA PER LASCIARE PIAZZA AFFARI PER QUOTARSI IN OLANDA, HA APPROVATO IL NUOVO PIANO DI REMUNERAZIONE, AUMENTANDO DEL 50% LA DOTE FUTURA DI AZIONI GRATUITE DEL PIANO DI INCENTIVO A LUNGO TEMINE DEL SUO AMMINISTRATORE DELEGATO – MORALE DELLA FAVA: ELKANN POTRA’ INCASSARE DA UN MINIMO DI 18 MILIONI DI EURO A UN MASSIMO DI 54 MILIONI DI EURO DA INCASSARE IN TRE ANNI…

john elkann a venezia

Fabio Pavesi per “Verità & Affari”

 

Se Exor continuerà a volare in Borsa come ha fatto in questi ultimi 10 anni, allora per John Elkann si prepara un piatto ricco, fatto di azioni gratuite della società che potranno valere da un minimo di 18 milioni di euro a un massimo di 54 milioni di euro da incassare in tre anni. L’ultima assemblea della holding finanziaria, che è in procinto di lasciare Piazza Affari per la piazza olandese, ha approvato il nuovo piano di remunerazione del suo amministratore delegato, aumentando del 50% la dote futura di azioni gratuite del piano di incentivo a lungo temine del suo amministratore delegato.

 

john elkann e lavinia borromeo a venezia 2

IL PIANO MINIMO

Il piano passa da un valore annuo di 4 milioni a un valore sempre annuo di 6 milioni per i prossimi 3 anni. Il gran capo della dinastia degli Agnelli si assicura così sulla carta un pacchetto di azioni a costo zero per un valore di 18 milioni da qui al 2025. Ma il pasto non è gratis: per ottenere le stock grant di Exor, il titolo dovrà assicurare un Total shareholders return, cioè un rendimento tra apprezzamento e dividendi dell’8% annuo composto. Inoltre il valore netto degli asset dovrà salire in linea con la performance dell’indice Msci World nel triennio.

john elkann foto mezzelani gmt 178

 

Solo così al termine del piano e raggiunti gli obiettivi, il dominus della finanziaria potrà incassare azioni Exor per un controvalore di 6 milioni di euro l’anno. Che faranno 18 milioni nel triennio.

 

IL TARGET MASSIMO

Ma questo è il target più vicino, c’è anche un obiettivo più ambizioso che consentirebbe a John Elkann di alzare di molto la posta. Se Exor, tra prezzo e borsa e dividendi darà un ritorno annuo sopra il 20% nell’arco del piano e il Nav della holding salirà di oltre il 10% rispetto all’indice Msci world ecco che il tesoretto in azioni gratuite si moltiplicherà per tre, salendo da 6 a 18 milioni l’anno. L’obiettivo di performance nel secondo caso è certo molto impegnativo, ma non è così lontano dalla performance passate della finanziaria ormai a casacca olandese in tutto e per tutto.

john elkann foto mezzelani gmt 177

 

Il Nav, cioè il valore al netto del debito degli asset posseduti da Exor è cresciuto nel tempo a tassi ben più elevati del target del nuovo piano di remunerazione del rampollo di casa Agnelli. Dal lontano 2009 ha sempre battuto l’andamento dell’indice delle azioni globali. Il rialzo cumulato da allora è addirittura di oltre il 900% contro un +375% dell’Msci World. Solo nel 2011 e nel 2018 il Nav è sceso in territorio negativo, mentre ci sono stati anni in cui la crescita del valore netto di Exor è stata anche di oltre il 40%.

john elkann foto mezzelani gmt 176

 

In media negli ultimi 13 anni la crescita annua composta del valore degli asset è stata del 19,8%. L’obiettivo del 20%, che assicurerebbe al Ceo della holding il sostanzioso pacchetto da 18 milioni di euro l’anno di incentivo a lungo termine, non è così difficile da conseguire. Quanto al rendimento borsistico, Exor vanta tassi di rialzo ben oltre il target più ambizioso del nuovo piano di remunerazione.

 

Dai 6 euro post crisi finanziaria Lehman nel 2009 il titolo è salito fino ai massimi di quasi 85 euro del novembre scorso, totalizzando una performance, senza contare i dividendi, di oltre il 900%. Certo nel lungo percorso in borsa il titolo ha subito flessioni nel tempo. Con la pandemia il prezzo era sceso da oltre 74 euro a poco più di 40 euro. E dal picco di 85 euro del novembre scorso il prezzo è sceso ai 63 euro attuali.

 

john elkann foto mezzelani gmt 174

Con le stock option o meglio le performance share units come le chiamano in casa Exor, John Elkann lega sempre più i suoi destini e il suo portafoglio personale ai successi della società. Una scelta molto anglosassone che lega le remunerazioni del capo azienda alla creazione di valore per tutti gli azionisti. Tanto che lo stipendio base è ormai un’inezia rispetto alla parte variabile legata ai risultati. Il salario fisso di Elkann scenderà a soli 500mila euro rispetto al milione precedente.

 

john elkann foto mezzelani gmt 173

E anche gli incentivi a breve sono ridimensionati, tanto che se il piano in azioni sul target minimo sarà centrato, la remunerazione dell’erede designato della casata torinese sarà per l’84% tutta in azioni Exor. E così alla fine John Elkann si gioca la sua scommessa sul futuro della holding olandese con l’obiettivo minimo di portare a casa 18 milioni di euro in 3 anni e quello più ambizioso che, se centrato, rimpinguerà il suo portafoglio personale di 54 milioni di euro in tre anni.

 

A disposizione del piano di incentivi ci sono le azioni che Exor sta riacquistando con i buy back e per il solo Elkann la quota massima di azioni gratuite a disposizione del suo piano di remunerazione sono fissate in un massimo di 1,35 milioni di titoli. Del resto il capo di Exor ha da tempo familiarità con le stock option.

 

CON L’ULTIMO PIANO ELKANN HA INCASSATO 60 MILIONI DI EURO IN STOCK OPTION

john e lavinia elkann foto mezzelani gmt 152

Nei vari piani a partire dal 2012 ha goduto di consistenti pacchetti azionari. Solo l’ultimo, giunto a scadenza da poco, ha visto assegnare ad Elkann in 5 anni un pacchetto di poco più di 2 milioni di azioni Exor assegnate a un prezzo di esercizio di 32 euro. Esercitate ai prezzi di Borsa attuali fanno un incasso nell’ordine dei 60 milioni di euro. Ora si replica puntando all’obiettivo più alto. Sempre che il titolo da qui al 2024 renda sul listino tra apprezzamento e cedole il 20% annuo e il Nav cresca di più del 10% rispetto all’indice Msci World. Se così sarà avranno di che festeggiare tutti i soci della finanziaria ed John Elkann riempirà il suo portafoglio di altri 54 milioni di euro.

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…