marina sylvia caprotti

“IN ITALIA PER APRIRE UN SUPERSTORE SERVONO IN MEDIA 12 ANNI, IN SPAGNA TRE” – MARINA CAPROTTI DIVENTA PRESIDENTE ESECUTIVO DI ESSELUNGA DOPO IL RIASSETTO SOCIETARIO E SUONA LA SVEGLIA AL GOVERNO: “VEDO TROPPE DIFFICOLTÀ, TROPPA BUROCRAZIA. SERVE PIÙ COLLABORAZIONE. SIAMO OGNI GIORNO A CONTATTO CON MILIONI DI FAMIGLIE E…”

 

 

Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

GIULIANA ALBERA CON IL MARITO BERNARDO CAPROTTI E LA FIGLIA MARINA SYLVIA

 

Svolta in casa Esselunga. Marina Caprotti è il nuovo presidente esecutivo della società, una delle più grandi realtà della distribuzione organizzata. La decisione è stata presa all'unanimità dal consiglio di amministrazione convocato ieri mattina a Milano per delineare la nuova composizione del board.

 

E' un cambiamento che riflette il riassetto societario concluso a marzo e che vede adesso Giuliana Albera - seconda moglie del fondatore Bernardo Caprotti - e la figlia Marina proprietarie al 100 per cento di Esselunga dopo l'acquisto della quota di minoranza pari al 30 per cento dai fratelli Giuseppe e Violetta Caprotti.

 

Marina Sylvia Caprotti e marito Francesco Moncada di Paterno

Il ruolo della famiglia Caprotti si consolida così al vertice di una realtà tutta italiana che è un modello di organizzazione e qualità sui mercati. Marina Caprotti, 42 anni, già vicepresidente del gruppo dal 2017 e nel board dal 1996, guiderà un gruppo in pieno sviluppo che conta 25mila collaboratori senza contare l'indotto, ha una rete di 159 supermercati in otto regioni e un fatturato di oltre 8 miliardi.

 

esselunga a casa 4

Dopo quattro anni di impegno intenso in azienda, con una presenza costante e discreta che l'ha vista disegnare, con al fianco il marito Francesco Moncada di Paternò, le linee di sviluppo di Esselunga, si appresta ora ad assumere in prima persona con il management le decisioni strategiche che guardano al futuro della società.

 

SAMI KAHALE ESSELUNGA

Vicepresidente sarà Carlo Salza, in Esselunga dal 2002 e per undici anni ceo prima dell'arrivo di Sami Kahale, l'ex manager di P&G che da gennaio 2020 gli è subentrato nel ruolo. E' stato proprio Salza, nominato nel luglio 2019 come presidente in pectore, a invitare Marina Caprotti ad assumere l'impegno gravoso e non certo simbolico della presidenza, per rafforzare ancor di più il segno della famiglia Caprotti al timone del gruppo, chiamato a sfide importanti nella crescita della rete di supermercati.

 

giuliana albera caprotti, vincenzo mariconda e marina sylvia caprotti

Le prossime aperture previste sono a Montecatini, in Toscana, e in piazze fino ad oggi mai toccate dalla catena fondata nel 1957 da Bernardo Caprotti come Genova, Mantova e Livorno. A questo si aggiunge il progetto dei negozi di prossimità con insegna LaEsse (due quelli aperti a Milano e altri seguiranno nel corso dell'anno), oltre a proseguire nello sviluppo dell'e-commerce che vede Esselunga giocare un ruolo chiave anche in questo settore.

VIOLETTA E BERNARDO CAPROTTI

 

Raggiunta al telefono dal «Corriere», la neo presidente commenta con orgoglio l'incarico ricevuto dal consiglio di amministrazione: «Sono consapevole di quanto sia importante, per Esselunga, continuare a offrire alle famiglie italiane qualità e convenienza, senza dimenticare temi come la sostenibilità e la lotta agli sprechi.

 

Il nostro Paese, così come Esselunga, ha affrontato mesi terribili e ora deve ritrovarsi unito nei valori che lo contraddistinguono da sempre. Per me, da donna e da madre, è uno stimolo ulteriore a lavorare in questa direzione».

CAPROTTI FALCE E CARRELLO

 

Parole chiare, che lasciano spazio anche a una considerazione più generale sullo stato dell'economia nazionale messa sotto pressione dallo stop delle attività imposto dalla pandemia: «Vedo troppe difficoltà, troppa burocrazia per chi cerca quotidianamente di fare impresa e promuovere lo sviluppo. In Italia per aprire un superstore servono in media dodici anni, in Spagna tre e purtroppo l'elenco dei problemi potrebbe continuare.

 

Serve maggiore collaborazione tra il mondo dell'economia e quello delle istituzioni, altrimenti il rischio è di far perdere quella centralità positiva di cui il sistema paese ha tanto bisogno. Siamo ogni giorno a contatto con milioni di famiglie e siamo consapevoli delle loro esigenze e preoccupazioni, ma percepiamo anche grande voglia di futuro e serenità; ed è verso questi obiettivi che dobbiamo impegnarci tutti».

marina caprotti

 

L'inizio del 2020 è stato particolarmente sfidante per Esselunga, impegnata a conciliare sicurezza e servizio alla clientela durante la fase più acuta dell'emergenza, ma al tempo stesso contribuendo alla "tenuta" del sistema, specie nelle aree maggiormente colpite, con donazioni e agevolazioni per le fasce più a rischio e gli operatori sanitari.

 

Adesso anche per il gruppo parte una nuova fase, con una governance chiara e un progetto di crescita lineare per valorizzare il ruolo di Esselunga come gruppo di distribuzione ma anche del food, attraverso la propria produzione gastronomica e le eccellenze come la pasticceria Elisenda, oltre che nel confermare i record di redditività per metro quadro premiati dalle ricerche indipendenti.

 

esselunga

Oltre alla presidente Marina Caprotti e al vicepresidente Carlo Salza, il nuovo consiglio di amministrazione di Esselunga conferma la presenza dell'avvocato Vincenzo Mariconda, anch' egli nel ruolo di vicepresidente. Sono inoltre confermati nel board Francesco Moncada di Paternò, Sami Kahale, il Generale Carlo Gualdi, Stefano Tronconi, Gabriele Villa e il Prefetto Paolo Francesco Tronca.

 

francesco paolo tronca

Un ritorno è invece quello di Lorenzo Piaget, il professionista esperto di tematiche fiscali e societarie che già era stato in consiglio di amministrazione dal 2010 al 2016, nominato all'epoca da Bernardo Caprotti, e che ora completa la squadra di vertice della società la cui presidenza onoraria resta a Giuliana Caprotti Albera.

Sami Kahale

 

giuseppe caprotti esselunga a casaesselungaesselunga ufirstesselunga mostra

 

esselunga la spesa a casainaugurazione esselunga a roma 13

Ultimi Dagoreport

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…

antonio pelayo bombin juan carlos

DAGOREPORT: COME FAR FUORI IL SACERDOTE 81ENNE ANTONIO PELAYO BOMBÌN, CELEBERRIMO VATICANISTA CHE PER 30 ANNI È STATO CORRISPONDENTE DELLA TELEVISIONE SPAGNOLA "ANTENA 3", CUGINO DI PRIMO GRADO DELL’EX RE JUAN CARLOS? UN PRETE CHE A ROMA È BEN CONOSCIUTO ANCHE PERCHÉ È IL CONSIGLIERE ECCLESIASTICO DELL'AMBASCIATA SPAGNOLA IN ITALIA, VOCE MOLTO ASCOLTATA IN VATICANO, CAPACE DI PROMUOVERE O BLOCCARE LA CARRIERA DI OGNI ECCLESIASTICO E DI OGNI CORRISPONDENTE SPAGNOLO – PER INFANGARLO È BASTATA UNA DENUNCIA AI CARABINIERI DI ROMA DI UN FINORA NON IDENTIFICATO CRONISTA O PRODUCER DI REPORT VATICANENSI CHE LO ACCUSA DI VIOLENZA SESSUALE, IMPUTAZIONE DIVENTATA NELLA DISGRAZIATA ERA DEL METOO L’ARMA PIÙ EFFICACE PER FAR FUORI LA GENTE CHE CI STA SUL CAZZO O PER RICATTARLA – IL POVERO PELAYO È FINITO IN UN TRAPPOLONE CHE PUZZA DI FALSITÀ PIÙ DELLE BORSE CHE REGALA DANIELA SANTANCHÉ E DELLE TETTE DI ALBA PARIETTI – IL SOLITO E BIECO SCHERZO DA PRETE, PROBABILMENTE USCITO DALLE SACRE MURA DELLA CITTÀ DI DIO…

giorgia meloni gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - LE RESURREZIONI DI “LAZZARO” SANGIULIANO NON SI CONTANO PIÙ: “BOCCIATO” DA MINISTRO, RIACCIUFFATO IN RAI E SPEDITO A PARIGI, ORA SBUCA COME CAPOLISTA ALLE REGIONALI CAMPANE - ESSÌ: DIVERSAMENTE DAGLI IRRICONOSCENTI SINISTRATI, A DESTRA LA FEDELTÀ NON HA SCADENZA E GLI AMICI NON SI DIMENTICANO MAI - DURANTE I TRE ANNI A PALAZZO CHIGI, IL “GOVERNO DEL MERITO COME ASCENSORE SOCIALE” (COPY MELONI) HA PIAZZATO UNA MAREA DI EX DEPUTATI, DIRIGENTI LOCALI, TROMBATI E RICICLATI NEI CDA DELLE AZIENDE CONTROLLATE DALLO STATO - COME POTEVA LA STATISTA DELLA GARBATELLA DIMENTICARE SANGIULIANO, IMMARCESCIBILE DIRETTORE DEL TG2 AL SERVIZIO DELLA FIAMMA? IL FUTURO “GENNY DELON” ‘’ERA SALITO TALMENTE TANTO NELLE GRAZIE DELLA FUTURA PREMIER DA ESSERE CHIAMATO A SCRIVERE PARTE DEL PROGRAMMA DEI MELONIANI, INVITATO A CONVENTION DI PARTITO E, ALLA FINE, RICOMPENSATO ADDIRITTURA CON UN POSTO DI GOVERNO’’ - E’ COSÌ A DESTRA: NESSUNA PIETÀ PER CHI TRADISCE, MASSIMO PRONTO SOCCORSO PER CHI FINISCE NEL CONO D’OMBRA DEL POTERE PERDUTO, DOVE I TELEFONINI TACCIONO E GLI INVITI SCOMPAIONO… - VIDEO

giorgia meloni sigfrido ranucci elly schlein bomba

DAGOREPORT – DOBBIAMO RICONOSCERLO: GIORGIA MELONI HA GESTITO IN MANIERA ABILISSIMA IL CASO DELL'ATTENTATO A RANUCCI, METTENDO ANCORA UNA VOLTA IN RISALTO L'INETTITUDINE POLITICA DI ELLY SCHLEIN - GETTARE INDIRETTAMENTE LA RESPONSABILITA' DELL'ATTO TERRORISTICO ALLA DESTRA DI GOVERNO, COME HA FATTO LA SEGRETARIA DEL PD, È STATA UNA CAZZATA DA KAMIKAZE, ESSENDO ORMAI LAMPANTE CHE LE BOMBE SONO RICONDUCIBILI AL SOTTOMONDO ROMANO DEL NARCOTRAFFICO ALBANESE, OGGETTO DI UN'INCHIESTA DI "REPORT" - E QUELLA VOLPONA DELLA PREMIER HA RIBALTATO AL VOLO LA FRITTATA A SUO VANTAGGIO: HA CHIAMATO RANUCCI PER MANIFESTARGLI SOLIDARIETÀ E, ANCORA PIÙ IMPORTANTE, HA INVIATO TRE AUTOREVOLI ESPONENTI DI FRATELLI D’ITALIA (TRA CUI BIGNAMI E DONZELLI) ALLA MANIFESTAZIONE INDETTA DAL M5S PER RANUCCI E LA LIBERTÀ DI STAMPA - DOPO L’ATTENTATO, NESSUNO PARLA PIÙ DI UN POSSIBILE PASSAGGIO DI "REPORT" A LA7: SIGFRIDO, ORA, È INTOCCABILE… - VIDEO

giorgia meloni antonio tajani maurizio casasco marina pier silvio berlusconi salvini

DAGOREPORT - TAJANI, UNA NE PENSA, CENTO NE SBAGLIA. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CI HA MESSO 24 ORE AD ACCORGERSI CHE GIORGIA MELONI HA STRACCIATO UNO DEI SUOI CAVALLI DI BATTAGLIA IN EUROPA: IL SUPERAMENTO DEL DIRITTO DI VETO. IL MINISTRO DEGLI ESTERI È RIUSCITO A PARTORIRE SOLO UNA DICHIARAZIONE AL SEMOLINO (“HA DETTO LA SUA OPINIONE, IO PENSO INVECE CHE SI DEBBA FARE QUALCHE PASSO IN AVANTI”), MENTRE È STATO ZITTO DI FRONTE ALLE INVETTIVE ANTI-RIARMO E CONTRO L’UE DEI PARLAMENTARI LEGHISTI. IL POVERINO È ANCORA STORDITO DALLA PROMESSA, SCRITTA SULLA SABBIA, CON CUI L'HA INTORTATO LA DUCETTA: SE FAI IL BRAVO, NEL 2029 TI ISSIAMO AL QUIRINALE AL POSTO DI MATTARELLA (E CI CREDE DAVVERO) – IN TUTTO QUESTO BAILAMME, TAJANI PROVA A METTERE LE MANI SULLA CONSOB CON UNA MOSSA DA ELEFANTE IN CRISTALLERIA: NOMINARE IL DEPUTATO AZZURRO MAURIZIO CASASCO. MA SI È DIMENTICATO DI COORDINARSI CON LA FAMIGLIA BERLUSCONI, CHE NON L’HA PRESA BENE…