roberto gualtieri

MI È SCAPPATO IL CETO (MEDIO) – L’ALLARME DEL PRESIDENTE DEI COMMERCIALISTI MASSIMO MIANO: “IL FISCO ESPROPRIA CHI DICHIARA TRA 28 E 55MILA EURO. L’ALIQUOTA IRPEF È AL 38%, MA AGGIUNGENDO LE ADDIZIONALI SI SUPERA IL 40%” - E IL TAGLIO DEL CUNEO È UNA FREGATURA: SU OGNI 100 EURO DI AUMENTO DI STIPENDIO LE TASSE PESERANNO PER ALMENO 60...

1 – CUNEO FISCALE, COL BONUS CRESCE IL PRELIEVO

Roberto Petrini per “la Repubblica”

 

roberto gualtieri

Per 2,9 milioni di lavoratori dipendenti con un reddito dai 29 ai 35 mila euro lordi su ogni 100 euro di aumento di stipendio o di straordinario le tasse peseranno per circa 60 euro. Su 100 euro guadagnati ne rimarranno in tasca solo 40. È questa uno degli allarmi che si ricavano dal dossier dell' Ufficio parlamentare di bilancio sul potenziamento del bonus che entrerà in vigore con la busta paga di luglio.

 

giuseppe pisauro

L' effetto è dovuto alla cosiddetta "aliquota marginale effettiva", cioè il cumulo della normale aliquota Irpef che si somma alla riduzione del bonus che decresce in modo troppo ripido. Il fenomeno era già presente nel vecchio bonus Renzi da 80 euro e riguardava un milione di lavoratori tra i 24.600 e i 26.600 euro lordi che, di fronte a nuovi guadagni si trovavano a pagare aliquote fino all' 80 per cento. Ora quell' effetto è stato evitato, ma si ripresenta con redditi più alti.

 

tasse

Come è emerso dall' audizione di ieri del presidente dell' Upb, Giuseppe Pisauro, ci sono altri punti critici, che riguardano l' equità con il trattamento fiscale dei pensionati, delle famiglie monoreddito e bireddito, il riflesso sui consumi e i conti pubblici. In primo luogo i pensionati: con il nuovo bonus tra i 10 mila e i 40 mila euro la tassazione di chi è in pensione è più pesante di quella del lavoratore dipendente. Problemi di «equità », come ha detto Pisauro, anche tra famiglie monoreddito e bireddito che cumulano due bonus.

 

TASSE

Sotto esame anche l' effetto sui consumi: mentre il bonus Renzi, destinato a redditi più bassi è stato speso in buona parte per alimentari, l' Upb si chiede se i redditi più alti, fino a 40 mila euro, avranno la stessa propensione a spendere. In sostanza l' operazione «aumenta le disparità» e complicherà la riforma Irpef.

 

Infine la questione dei conti pubblici. Il nuovo bonus sul piano contabile è diviso in due parti: fino a 28 mila euro è un trasferimento monetario ed è già permanente; la seconda parte, decrescente fino a 40 mila euro, è una detrazione per redditi da lavoro dipendente, e vale solo per la seconda metà del 2020; successivamente per il 2021 dovrà essere rifinanziata. A fronte di risorse disponibili per 14,7 miliardi serviranno 16,5 miliardi. Mancano all' appello 1,8 miliardi e dovranno essere recuperati nella prossima legge di Bilancio.

giuseppe conte roberto gualtieri mes

 

2 – «REDDITI FINO A 55 MILA EURO, IL FISCO ESPROPRIA IL CETO MEDIO»

Isidoro Trovato per il “Corriere della Sera”

 

Giù le mani dal ceto medio. L' appello arriva forte dagli «Stati generali dei commercialisti» in svolgimento a Roma. I conti sono evidenti: il regime fiscale attualmente in vigore schiaccia soprattutto coloro che hanno un reddito compreso tra i 28 e i 55 mila euro l' anno. «Si tratta di una pressione iniqua e quasi insostenibile - accusa Massimo Miani, presidente dei commercialisti italiani -. Per chi dichiara tra 28 e 55 mila euro l' aliquota marginale Irpef è al 38% e aggiungendo le addizionali si va ben sopra il 40% di pressione fiscale. A questi livelli siamo in presenza di una attività espropriativa del ceto medio. La riforma fiscale di cui si parla non può non tener conto di questa iniquità.

MASSIMO MIANI

 

Bisognerà cercare di intervenire sulle priorità che si chiamano semplificazione ed equità fiscale. Crediamo di poter svolgere un ruolo importante in tal senso grazie alla nostra esperienza e alla nostra professionalità. Del resto più del 75% delle entrate fiscali arriva attraverso l' assistenza dei commercialisti».

 

Da tempo i professionisti chiedono un ruolo più attivo prima che le riforme e i nuovi testi normativi vengano varati. «Per esempio in tema di semplificazione - continua Miani - siamo sempre alle solite: annunci a cui non seguono i fatti. Si susseguono stratificazioni di leggi fiscali che complicano il compito di contribuenti e professionisti.

 

Al contrario di ciò che si può immaginare, i commercialisti non temono le semplificazioni. Non solo non le temono: le auspicano. Anche perché sanno che, per quanto semplice possa essere il sistema fiscale, quando c' è da dichiarare qualcosa di più di un semplice reddito di lavoro dipendente, di pensione e qualche detrazione, il parere di un esperto di fiducia sarà sempre richiesto».

 

roberto gualtieri e dario franceschini all'abbazia di contigliano

Parlando di riforma fiscale, andrebbero affrontati dei cambiamenti non solo per il mondo dei lavoratori dipendenti ma anche per quello degli autonomi. «Lo chiediamo da tempo ai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni - aggiunge Miani -. Per poter ridisegnare l' Irpef nel segno della equità, dell' efficienza e della trasparenza del prelievo, è necessario avere anzitutto ben chiaro quali redditi vi siano effettivamente soggetti, ossia l' effettivo ambito di applicazione dell' imposta».

 

Tra i temi affrontati durante gli stati generali della categoria c' è il futuro della professione. L' intelligenza artificiale e la digitalizzazione dei processi ne stanno già cambiando il volto. «Ne siamo consapevoli - ammette il presidente dei commercialisti italiani - ma la nostra categoria ha risorse e competenze da spendere in vari settori nel pubblico e nel privato. Per esempio i commercialisti possono diventare i funzionari di controllo di primo livello sui finanziamenti europei.

 

irpef

Affidare a un professionista appositamente formato un' area delicata come quella dei finanziamenti comunitari potrebbe aumentare o mettere al sicuro i finanziamenti che arrivano dall' Europa per enti pubblici o privati. Poi c' è la certificazione in ambito fiscale: per esempio il visto di conformità sulla compensazione dei crediti o la certificazione del bilancio sono mansioni che già svolgiamo ma che possono essere più ampie e più diffuse all' interno della nostra categoria».

 

Irpef Irap Inps

E poi c' è l' eterna aspirazione a diventare parte integrante del sistema delle piccole e medie imprese italiane, quelle che, spesso, non hanno un sistema manageriale interno ma che si affidano alla consulenza dei commercialisti. «Alla luce della riforma sulla crisi d' impresa c' è ampio spazio per la consulenza - concorda Miani - possiamo diventare il management delle Pmi italiane, bisognerà investire in formazione e avere un sistema ordinistico in grado di sorvegliare e sanzionare eventuali abusi.

 

ROBERTO GUALTIERI PIERRE MOSCOVICI

Per riuscirci però, abbiamo bisogno di collaborare con le istituzioni competenti: se si aprisse un dialogo con le procure, aumenteremmo la nostra capacità di vigilanza e la nostra efficacia. Infine, bisogna pensare a un salto dimensionale anche per gli studi professionali: i due terzi dei commercialisti lavora in studi individuali. Per crescere servono competenze più ampie e organismi più strutturati»

Ultimi Dagoreport

caltagirone milleri donnet nagel lovaglio giorgetti generali

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEI “FURBETTI DEL CONCERTINO”? IL PRIMARIO OBIETTIVO DI ESPUGNARE IL “FORZIERE D’ITALIA”, ASSICURAZIONI GENERALI, ATTRAVERSO L’OPERAZIONE MPS-MEDIOBANCA, SI ALLONTANA SEMPRE PIÙ - L’ISCRIZIONE NEL REGISTRO DEGLI INDAGATI DI LOVAGLIO, CALTAGIRONE E MILLERI HA INTERROTTO LA TRATTATIVA CHE ERA IN CORSO PER CONVINCERE L’AD DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, IL CUI MANDATO SCADE FRA DUE ANNI, A RASSEGNARE LE DIMISSIONI. E L’IPOTESI CHE POSSANO IN CDA SFIDUCIARLO SEMBRA APPARIRE LONTANISSIMA - NEL MIRINO GIUDIZIARIO È FINITO ANCHE IL RUOLO DETERMINANTE DELLE CASSE DI PREVIDENZA, ENPAM (MEDICI), ENASARCO (AGENTI DI COMMERCIO), FORENSE (AVVOCATI), PER LEGGE VIGILATE DAL GOVERNO - ANCHE SE I “CONCERTI OCCULTATI” NON SONO CERTO UNA NOVITÀ PER IL MERCATO, LA SCALATA MEDIOBANCA COLPISCE IN QUANTO È LA PRIMA VOLTA CHE, A SUPPORTO DI PRIVATI, C’È DI MEZZO IL SOSTEGNO DELL'ARMATA BRACAMELONI CHE DOVREBBE OCCUPARSI DELL’INTERESSE PUBBLICO ANZICHÉ RIBALTARE I POTERI DELLA FINANZA ITALIANA...

giorgia meloni matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - A CHE SERVE QUEL FIGLIO DI PUTIN DI SALVINI? SERVE ECCOME A GIORGIA MELONI PER APPARECCHIARE, AL DI LÀ DELLE FRONTIERE, IL MIRACOLO DEL SUO CAMALEONTISMO - SE, IN CASA, LADY MACBETH DE’ NOANTRI GETTEREBBE QUEL ROMPICAZZO DELLA LEGA OGNI GIORNO DAL BALCONE DI PALAZZO CHIGI, IN POLITICA ESTERA IL COPIONE CAMBIA E IL SUO DISPREZZO SI TRASFORMA IN AMORE - C’È DA VOTARE IN PARLAMENTO IL DECRETO SULLA FORNITURA DI ARMI A KIEV? MANCA SOLO L’ITALIA PER RATIFICARE IL MES PER GARANTIRE I PAESI EUROPEI DAI RISCHI CHE POTREBBERO DERIVARE DALL'UTILIZZO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI? VOILÀ, FIATO ALLE TROMBE! ECCO FARSI AVANTI L’ ANTI-EUROPEISMO DEL ‘’PATRIOTA’’ ORBANIANO SALVINI CHE SI RIVELA UN OTTIMO SCHERMO PER LA MELONA PER PIAGNUCOLARE SULLA SPALLA DI URSULA VON DER LEYEN: ‘’NON È COLPA MIA… PURTROPPO HO UN ALLEATO DI GOVERNO CHE È UN PAZZO IRRIDUCIBILE E NON POSSO CORRERE IL RISCHIO DI FAR CADERE IL GOVERNO…BLA-BLA-BLA…”

elly schlein dario franceschini roberto speranza onorato renzi orlando

DAGOREPORT - ELLY SARÀ ANCHE LA "SEGRETARIA DI TUTTI", COME HA DETTO A MONTEPULCIANO, MA NON INTENDE ASCOLTARE NESSUNO - IL "CORRENTONE" DI FRANCESCHINI-SPERANZA-ORLANDO SI E' ROTTO IL CAZZO DEL "QUI, COMANDO IO!" DELLA DUCETTA DEL NAZARENO: CARA SCHLEIN, HAI UN MESE DI TEMPO PER CAMBIARE MUSICA, CONDIVIDENDO CON NOI LA LINEA DEL PARTITO, O ANDIAMO ALLA GUERRA - IN BALLO C'È SOPRATTUTTO LA COMPOSIZIONE DELLE LISTE ELETTORALI 2027, CHE LA SIGNORINA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA VUOLE RIEMPIRE DI CANDIDATI A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, LASCIANDO A TERRA DINOSAURI E CACICCHI D'ANTAN - ANCHE L'ALTRA FRONDA, QUELLA DEI RIFORMISTI GUIDATI DA GUERINI, GORI, SENSI ECC., E' SUL PIEDE DI GUERRA - MENTRE IL NASCENTE PARTITO DI CENTRO, FORMATO DAI CIVICI DI ONORATO-BETTINI E DAI CATTOLICI DI RUFFINI-PRODI, TEME L'ABILITA' MANOVRIERA DI RENZI – LA PROTERVIA DI ELLY, CON L'ASSEMBLEA DEL 14 DICEMBRE PER OTTENERE I "PIENI POTERI", RISCHIA DI FAR SALTARE IN ARIA UN CENTROSINISTRA UNITARIO... 

federica mogherini stefano sannino putin travaglio belpietro

DAGOREPORT – POSSIBILE CHE FEDERICA MOGHERINI E STEFANO SANNINO, SPECCHIATI ESPONENTI ITALIANI A BRUXELLES, SIANO DIVENTATI DI COLPO DUE MASCALZONI DA ARRESTARE PER "FRODE IN APPALTI PUBBLICI"? - VALE LA PENA SOTTOLINEARE LE PAROLE DELL'EURODEPUTATO DEL PD, DARIO NARDELLA: “NON VORREI CHE SI TRASFORMASSE IN UN FUOCO DI PAGLIA CON L'UNICO EFFETTO DI DANNEGGIARE ANCORA UNA VOLTA L'IMMAGINE DELL'ITALIA” - DEL RESTO, A CHI GIOVA SPUTTANARE L'EUROPA, IN UN MOMENTO IN CUI SI ERGE COME UNICO ARGINE ALLA RESA DELL’UCRAINA CHE STANNO APPARECCHIANDO TRUMP & PUTIN? - A GODERE SONO INFATTI "MAD VLAD" E I SUOI TROMBETTIERI, CHE HANNO ASSOCIATO LO “SCANDALO DI BRUXELLES'' AI CESSI D’ORO DI KIEV DELL'AMICO DI ZELENSKY - BASTA GUARDARE COSA SCRIVONO OGGI BELPIETRO SU "LA VERITA'" (''UE CORROTTA COME L'UCRAINA. FERMATA LA BIONDINA DEL PD") E TRAVAGLIO SU "IL FATTO QUOTIDIANO" ("BASSI RAPPRESENTATI... CI FACCIAMO SEMPRE RICONOSCERE")...

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)