MILANO IN LIEVE RIALZO (+0,2%), SPREAD 359 - EBA: 4 BANCHE EUROPEE NON SUPERANO IL TEST - UNICREDIT LO PASSA: “SIAMO SOLIDI”. LASCIA IL VICE-PRESIDENTE AL QUBAISI (AABAR) - PER MPS, CI PENSA LO STATO - GRILLI: IL PIL RIPARTIRÀ DA METÀ 2013, VENDITA QUOTE ENI-ENEL PIÙ AVANTI - MARPIONNE: SE AVESSI INVESTITO PIÙ IN ITALIA, SAREMMO FALLITI - IKEA: PER LA PRIMA VOLTA CALANO LE VENDITE IN ITALIA…

1 - BORSA: SEDUTA INCOLORE PER LISTINI UE, MILANO IN LIEVE RIALZO (+0,25%)
Radiocor - Le Borse europee vivono una seduta incolore, principalmente in attesa della tanto sospirata richiesta di aiuti da parte della Spagna e del dato sull'occupazione Usa, che verra' diffuso venerdi'. A Milano, dove l'Ftse Mib chiude a +0,25%, recuperano terreno le banche con Unicredit (+1,4%) e il Banco Popolare (+1,3%) in prima fila, oltre a Telecom Italia (+1,7%) che ieri aveva ceduto il 2,3% sui timori legati ai contenziosi della controllata Tim Participacoes.

Acquisti anche su Impregilo (+1,7%) e sulla galassia Fiat premiata dal balzo delle vendite in Usa con la controllante Exor che guadagna l'1,5%. In coda al listino, invece, realizzi su A2A (-1,1%) che veniva da un rally di due sedute mentre chiude quasi sulla parita' Finmeccanica (-0,3%) che durante la giornata perdeva terreno dopo il balzo dei giorni scorsi. Sul resto del listino ancora una fiammata per Rosss (+11%) mentre Mondadori (+8,9%) cavalca un report positivo di Mediobanca. Sul mercato valutario l'euro si assesta poco sopra 1,29 dollari (a 1,2909) mentre il petrolio vive una seduta tutta al ribasso col Wti a 88,9 dollari al barile.

2 - SPREAD BTP CHIUDE A 359 PUNTI BASE
(ANSA) - Lo spread tra il Btp e il Bund tedesco termina la seduta appena sotto i 360 punti base (359), col tasso sul decennale al 5,04%. Il differenziale della Spagna si attesta a 436 punti base col rendimento dei Bonos al 5,81%.

3 - BANCHE: EBA, IN 7 MESI AUMENTI DI CAPITALE PER OLTRE 200 MLD
Antonio Pollio Salimbeni per Radiocor - L'operazione di ricapitalizzazione disposta dall'Autorita' bancaria europea ha portato tra dicembre 2011 e il 30 giugno 2012 a un aumento del patrimonio degli istituti di oltre 200 miliardi di euro. Lo indica l'Eba nel rapporto finale in pubblicazione oggi. Le 27 banche che avevano evidenziato inizialmente un 'buco' rispetto all'obiettivo di un Core Tier 1 del 9% entro fine giugno, hanno rafforzato il capitale per 115,7 miliardi.

4 - ANCHE: EBA; 4 ISTITUTI UE NON SUPERANO TEST EBA
(ANSA) - Sono quattro le banche europee che non hanno superato il test dell'Eba. I quattro istituti non hanno raggiunto quota 9% nel capitale Tier1 a giugno 2012. Lo rende noto l'Eba nel suo rapporto.

5 - UNICREDIT: CORE TIER 1 SOPRA 9%; GHIZZONI, SIAMO SOLIDI
(ANSA) - Il coefficiente patrimoniale di Unicredit in termini di Core Tier 1 supera il 9%, tenuto conto del sovereign buffer cosi come definito nella raccomandazione Eba. "Questi risultati pongono Unicredit al di sopra di livelli richiesti - sottolinea in una nota, l'A.d Federico Ghizzoni - La nostra banca ha saputo portare a termine con successo misure di rafforzamento patrimoniale con operazioni di mercato, dall'aumento di capitale al riacquisto di bond subordinati, e azioni di ottimizzazione dei rischi. Tutto ciò consente oggi a Unicredit di essere - conclude - una grande banca commerciale europea con un'eccellente solidità patrimoniale".

6 - MPS: PER EBA DEFICIT A 1,72 MLD, STATO ASSICURA COPERTURA
(ANSA) - Il deficit patrimoniale (shortfall) del Montepaschi per l'Eba ammonta a 1,72 miliardi di euro al 30 giugno scorso. Lo annuncia la banca, precisando che considerata la cessione di BiverBanca e l'operaizone di riacquisto di titoli subordinati ridurrebbero lo shortfall a 1,44 miliardi. "Gli interventi necessari ad assicurarne la copertura sono stati avviati con l'esplicito supporto dello Stato italiano.

7 - CRISI: GRILLI, PIL ACCELERA DA META' 2013, NON ORA VENDITA QUOTE ENI-ENEL
Radiocor - 'L'attivita' economica dovrebbe riprendere a espandersi nel 2013, seppur con ritmi contenuti, per poi accelerare nella seconda meta ' dell'anno'. Lo ha detto il ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, nel corso dell'audizione alla Camera sulla Nota di Aggiornamento al Documento di economia e finanza per il 2012, convocata dalle commissioni Bilancio di Montecitorio e Senato.

'Solo di recente - ha spiegato il ministro - stanno delineandosi segnali di una maggiore stabilita' finanziaria che puo' portare, anche se con un inevitabile ritardo, anche una migliore performance della nostra economia. La sfida da affrontare - ha aggiunto - e' dunque come sollecitare le leve del sistema economico, operando scelte oculate, in grado di accrescere gia' nel breve periodo la produttivita' del Paese'.

Grilli e' anche intervenuto sulle dismissioni del patrimonio pubblico e, in particolare, delle partecipazioni nelle grandi aziende energetiche nazionali. 'Il problema energetico, delle garanzie di approvvigionamento energetico - ha sottolineato Grilli - non consigliano in questo momento la dismissione delle partecipazioni in Eni ed Enel'. Il ministro ha r ilevato che 'per qualsiasi partecipazione vale anche il calcolo tra flussi e stock', perche', 'come qualsiasi buon padre di famiglia' occorre 'fare questa analisi: conviene vendere o tenere la partecipazione a fronte di un flusso di dividendi importanti?'.

8 - FIAT: MARCHIONNE, SE AVESSI INVESTITO PIU'IN ITALIA, FALLITI
(ANSA) - La questione degli investimenti in Italia? Per l'ad di Fiat, Sergio Marchionne, il problema è chiarito al meglio dal caso della nuova Panda: "Fiat ha investito 800 milioni di euro e ora la Panda non ha acquirenti. Se avessi pensato in grande, quadruplicando gli investimenti, ora Fiat sarebbe fallita", ha detto l'ad del Lingotto in un'intervista al periodico tedesco Auto, Motor und Sport.

9 - UNICREDIT: LASCIA VICEPRESIDENTE AL QUBAISI (AABAR)
(ANSA) - Khadem Al Qubaisi, vice presidente di Unicredit, si è dimesso oggi con efficacia immediata. Lo si legge in una nota. La decisione del presidente del fondo Aabar che detiene una quota del 6,5 di Piazza Cordusio, è dovuta "all'impossibilità di adempiere, suo malgrado, alle incombenze connesse al ruolo a causa di rilevanti obblighi professionali concomitanti".

10 - IKEA: PRIMO SEGNO MENO IN ITALIA, VENDITE 2011-12 -2,6%
(ANSA) - Ikea chiude l'anno commerciale 2011-2012 con 1.598 milioni di euro di fatturato in Italia, in calo del 2,6%. E' il primo segno meno dall'arrivo nel nostro Paese nel 1989. Fanno eccezione alla flessione le cucine (+1%), l'arredo bagno (+8%) e i mobili per l'esterno. L'Italia, con 20 negozi e 46 milioni di visitatori, è al quarto posto nelle vendite e al terzo posto tra i mercati fornitori del gruppo svedese (con l'8,24% degli approvvigionamenti).

Ikea si conferma "il più grande acquirente di mobili italiani nel mondo", spiega l'amministratore delegato di Ikea Italia, Lars Petersson. Per rispondere alla crisi il gruppo prevede in tre anni 400 milioni di investimenti e, da subito, l'avvio del negozio on line. Il primo ottobre è partito il sito Ikea compra on line in Val D'Aosta, Piemonte e Liguria e si estenderà gradualmente alle altre regioni fino al 21 novembre. ßß Per fine 2013 è prevista l'apertura del negozio di Pisa con un investimento di 62 milioni. Ne seguiranno altri, tra cui il terzo punto vendita di Roma in zona Pescaccio, così come il rinnovamento di alcuni di quelli esistenti. I dipendenti in Italia sono 6.243, dei qualißl'89% è assunto a tempo indeterminato e il 67% è part time. A questi si aggiungono 1800 posti dell'indotto. "In Italia, abbiamo una quota di mercato del 7-8%. Siamo all'inizio, c'é ancora spazio per crescere", ha detto Petersson in conferenza stampa.

11 - PRINTEMPS: I GRANDI MAGAZZINI FRANCESI VERSO LA VENDITA NEL 2013
Radiocor - Torna in vendita uno dei grandi marchi del lusso francese. Printemps, l'equivalente della Rinascente Oltralpe, secondo quanto risulta a Ra diocor, e' pronta per essere messa in vendita nel 2013. Gli attuali proprietari Borletti Group Finance (30%), il club deal promosso da Maurizio Borletti, e i fondi del gruppo Deutsche Bank Rreef (70%) l'avevano acquistata in due tranche fra il 2006 e il 2007 per poco piu' di un miliardo di euro, patrimonio immobiliare compreso.

Dopo cinque anni i fondi di Rreef sembrano orientati a passare le mano cosi' come hanno gia' fatto lo scorso anno con Rinascente. Un mandato vero e proprio alla vendita non c'e' ancora anche se alcune indiscrezioni di mercato danno Credit Suisse e Societe' Generale come candidati a fare da advisor alla cessione. Fra i possibili acquirenti si guarda ai grandi investitori russi, asiatici, del Qatar sempre alla ricerca di grandi marchi europei da portare in nuovi mercati. Per Printemps, parlare di un prezzo di vendita e' prematuro.

La catena di grandi magazzini ha chiuso il suo esercizio annuale lo scorso 31 marzo con ricavi in crescita del 12% a 1,2 miliardi di euro e un Ebitda di 149,3 milioni (+26,7%). Se alla catena venissero applicati gli stessi multipli di Rinascente - venduta con una valutazione di 11 volte il Mol dell'anno precedente - Printemps varrebbe attorno agli 1,6 miliardi.

12 - ONORATO E LA LITE SINDACALE NELLA CORDATA TIRRENIA...
E.D. per il "Corriere della Sera" - I traghetti - colpiti dalla crisi e dal calo dei passeggeri - continuano a navigare in acque agitate. Ed è già terremoto, a pochi mesi dalla privatizzazione della compagnia acquisita da una cordata di privati, nel board della nuova Tirrenia-Compagnia italiana di navigazione. Ieri sera al termine di una giornata difficile Vincenzo Onorato, presidente di Moby, ha dato le dimissioni ed è uscito dal consiglio insieme con il figlio Alessandro e con il comandante Giuseppe Savarese.

Luigi Parente, amministratore delegato di Moby e quarto rappresentante in consiglio indicato dalla compagnia di Onorato, è invece rimasto al suo posto. «I nomi dei nuovi consiglieri che andranno a sostituire i dimissionari verrà comunicato da Moby in tempo utile per l'assemblea che dovrà essere convocata a questi fini» è la scarna comunicazione della compagnia.

Quello che si sa - da buone fonti - è che in consiglio c'è stato un duro scontro sulla gestione di Tirrenia-Cin, scontro che ha interessato anche (ma non solo) la conduzione delle relazioni sindacali. Più aperta la posizione di Onorato, più intransigente quella di altri soci. Moby detiene il 40% di Tirrenia-Cin, il 35% fa capo al fondo Clessidra, il 15 a Gip, il 10% al napoletano Izzo. Ma non è solo Tirrenia-Cin ad avere problemi, anche Grandi navi veloci deve fare i conti con un calo dei passeggeri, e i sindacati hanno lanciato l'allarme: a rischio 500 posti.

13 - ATENE E LA LISTA DEI CONTI IN SVIZZERA...
G.Str. per il "Corriere della Sera" - Nuove piccole grandi «picconate» al segreto bancario svizzero. Prima ad Atene e poi anche a Berna. La polizia greca è riuscita ad ottenere una lista di circa 2 mila titolari di conti correnti in Svizzera, due anni dopo che Atene aveva acquisito i dati dal ministero delle Finanze francese, nell'ambito dell'inchiesta sulle rivelazioni di un ex dipendente della banca Hsbc in Svizzera. Fino ad oggi tuttavia il ministero delle Finanze ellenico aveva ritenuto che i dati fossero stati in ultima analisi ottenuti illegalmente dalla fonte originale.

Quindi: niente da fare. Ma la crescente irritazione dell'opinione pubblica greca, alle prese con tagli agli stipendi base, e le parole della Corte suprema - per cui i dati provengono «da un rappresentante ufficiale di uno Stato per via diplomatica» e dunque possono essere usati senza problemi - hanno convinto il governo ellenico a procedere. E a Berna? Le proposte di referendum contro gli accordi fiscali firmati con Austria, Gran Bretagna e Germania (negli ultimi due casi manca però l'ok dei parlamenti nazionali) non sono riuscite a raccogliere le 50 mila firme necessarie. E quindi dalla Svizzera, a quanto sembra, è arrivato il definitivo «nulla osta». Con un occhio anche all'Italia, finora meno entusiasta di Germania e Gran Bretagna sugli accordi bilaterali. E più favorevole - dicono al Tesoro - a un approccio unico europeo.

14 - TORNA IL LORD MAJOR DELLA CITY DI LONDRA
F.D.R. per il "Corriere della Sera" - Dopo quasi dieci anni di avvicendamenti tra consulenti e avvocati, per il 2013 la City ha scelto il banker Roger Gifford come prossimo Lord Mayor of the City of London. Una carica onoraria, gratuita e di durata annuale, tutt'altro che di secondo piano. In termini gerarchici viene subito dopo il Mayor of Greater London, il sindaco della città. Nel nuovo ruolo Gifford avrà il compito di presiedere innanzitutto la Court of Aldermen e la Court of Common Council, che si occupano dell'amministrazione di Londra.

E di guidare organismi del Comune e associazioni filantropiche e di impegno civile. Ma Gifford sarà soprattutto l'ambasciatore della City nel mondo, con il difficile compito di ricostruire la reputazione dell'industria finanziaria londinese, piegata, solo per citare il caso più recente, dallo scandalo sull'alterazione del tasso Libor. È l'incarico che gli verrà conferito ufficialmente il prossimo 9 novembre. Per questo è stato scelto un banchiere al posto dell'uscente David Wootton, ex avvocato di Allen & Overy. Chissà se ha avuto un qualche peso il fatto che da tempo Gifford non ha più nulla a che vedere con le big dello Square Miles. Il banker è country manager della Seb, una solida e tradizionale banca svedese.

 

 

P.zza AffariAndrea Enria FEDERICO GHIZZONI IN VERSIONE BODY BUILDING ALESSANDRO PROFUMO E FABRIZIO VIOLA CORRADO PASSERA E VITTORIO GRILLI MARCHIONNE E LA NUOVA PANDA Khadem Abdualla Al Qubaisiikeaparigi VINCENZO ONORATO FALCIANI londra city

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